Tennis. “Alcaraz, la bestia nera di Sinner” Avanti
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Tre partite, tre sconfitte, è questo l’esito degli ultimi incontri tra i due avversari che, nei prossimi anni, si passeranno il testimone di miglior giocatore del mondo. Sul campo, Alcaraz e Sinner, si equivalgono per valore, anche se giocano un tennis diametralmente opposto danno vita a “duelli” che esaltano le migliori tradizioni del passato. Tradizioni che hanno visto campioni come McEnroe e Borg percorrere la stessa strada e contendersi la corona di re del tennis planetario. Grandi sfide che hanno appassionato sia i tifosi che i non tifosi di questo sport. Infatti, molti di noi abbiamo iniziato a giocare a frequentare i campi di terra rossa proprio sulla scia di quell’entusiasmo. Per i giovanissimi di oggi è palese che sia la stessa cosa, perché erano anni che in Italia non avevamo tanti campioni. Basti ricordare i tornei di questo stupendo periodo agonistico che hanno visto protagonisti i tennisti del Bel Paese. Bravi. Ma per tornare al “titolo” voglio ripercorrere le vicende del fuoriclasse altoatesino e spendere due parole solidali nei sui confronti in merito al caso Clostebol che, specialmente all’inizio, lo ha psicologicamente provato e frustrato. Ripensandoci, ora comprendiamo le difficoltà nel trovare il giusto raccoglimento specialmente nelle partite giocate contro Carlitos, che avrebbero richiesto maggiore costanza e concentrazione. Due volte meritevole caro Jannik, hai dato prova di equilibrio e questo nel prossimo futuro ti permetterà di entrare nel Guinness dei tennisti agonisticamente più longevi…almeno è l’augurio che noi tifosi ti facciamo! Alcaraz, ma quale bestia nera, una volta chiusa la brutta storia dell’inchiesta, batteremo anche il “gigante” spagnolo.