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US Open, Alcaraz show: bis da record negli ottavi

US Open Alcaraz show bis da record negli ottavi
Carlos Alcaraz non ha ancora l'età per prendersi una birra alla caffetteria di fronte a Flushing Meadows. Eppure il teenager spagnolo, numero 4 del...

Carlos Alcaraz non ha ancora l'età per prendersi una birra alla caffetteria di fronte a Flushing Meadows. Eppure il teenager spagnolo, numero 4 del mondo, è l'uomo copertina dello US Open 2022. Sui poster che campeggiano nelle strade di New York c'è la sua faccia e uno slogan che alimenta i sogni: "Spectacular awaits", "qualcosa di spettacolare ci attende".

Il diciannovenne di Murcia, pienamente all'altezza di quella promessa, ha dato spettacolo nel primo confronto diretto contro Jenson Brooksby. Alcaraz, numero 4 del mondo, ha vinto 63 63 63 contro lo statunitense, numero 43 ATP, costretto a saltare per infortunio le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals dello scorso novembre, poi vinte proprio da Alcaraz.

Il mondo dello spagnolo è cambiato completamente nell'ultimo anno. Dodici mesi fa, al suo primo US Open, batteva Stefanos Tsitsipas, allora numero 3 del mondo. Sarebbe poi diventato il più giovane giocatore nei quarti di finale dell'ultimo Slam della stagione. Quest'anno Alcaraz è uno dei candidati a chiudere il torneo da numero 1 del mondo, ma per riuscirci dovrà almeno arrivare in finale. Intanto, è il più giovane a raggiungere gli ottavi per due volte di fila a Flushing Meadows, nell'ultimo Slam dell'anno, dai tempi di Pete Sampras.

E' solo l'ultimo dei suoi record di precocità firmati nel 2022. E' il più giovane ad aver vinto il Masters 1000 di Miami (poi avrebbe conquistato anche quello di Madrid), e un ATP 500 (Rio de Janeiro e Barcellona). E' il più giovane ad essere entrato tra i primi 10 del ranking ATP. Inoltre a Madrid è riuscito a battere Nadal e Djokovic, come nessuno aveva mai fatto prima in uno stesso torneo sulla terra battuta.

Alcaraz, primo giocatore per numero di partite vinte nel circuito ATP nel 2022, dopo il trionfo a Madrid l'impressione di pagare un po' il passaggio da giovane promessa a precoce certezza. Un passaggio brusco che ha portato i bookmakers a considerarlo uno dei principali favoriti per vincere il Roland Garros. Sconfitto da Jannik Sinner a Wimbledon e in finale a Umag, battuto da Lorenzo Musetti nella memorabile finale dell'ATP 500 di Amburgo, a New York sta riscoprendo la leggerezza che gli serve per esprimere al meglio il suo tennis elastico, esplosivo e resistente. "Fra cinque anni sarei sorpreso se non avesse vinto dai cinque ai sette Slam" ha detto Brad Gilbert, ex coach di grande successo e oggi opinionista di punta della tv americana ESPN.

La sfida contro Brooksby ha rappresentato un nuovo potenziale punto di svolta nella sua carriera. Capace un anno fa di togliere un set a Djokovic negli ottavi, Brooksby non è un giocatore che a un primo sguardo ruba l'occhio. "Non ha nessun colpo che ti uccide" diceva Tsitsipas dopo la sconfitta subita lo scorso marzo a Indian Wells, in uno dei più prestigiosi tornei nel calendario del tennis maschile dopo gli Slam.

Da un certo punto di vista, Tsitsipas non aveva torto. Brooksby non ha un servizio devastante, non ha un colpo da fondo che possa lasciarti fermo come certi diritti di Alcaraz. Eppure, ha qualcosa di indefinibile. Riesce come Medvedev, anche se non mezzi differenti e una qualità ad oggi non comparabile, ad attirarti nella sua rete e a batterti con l'esperienza. "Il mio superpotere è la capacità di sfruttare le debolezze dei miei avversari" ha detto.

Ma le debolezze di Alcaraz si concentrano in pochi e precisi aspetti, si manifestano quando viene attaccato sulla diagonale del rovescio, quando incontra un avversario che gli toglie tempo con il servizio, che gli risponde forte e al centro, che lo fa pensare in velocità. E non sono proprio le doti migliori di Brooksby.

Lo statunitense, ammirato da John McEnroe che lo vede come un potenziale Top 5 e vincitore di Slam, è un fine tessitore, un tennista felino dall'intelligenza scaltra e dalle mani delicate. Ma nel corso del match ha avuto solo un breve momento di gloria all'inizio del terzo set, quando è salito 3-0 con due break di vantaggio. Ma qualcosa di spettacolare attendeva gli spettatori. Da quel momento, in campo si è vista la versione di Alcaraz migliore della settimana. E non c'è stata storia.

Negli ottavi, il numero 4 del mondo sfiderà il campione dello US Open 2014, il croato Marin Cilic, o il britannico Dan Evans.

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