Cerci ammette: "Se a 33 anni sono in C, qualche errore l'ho fatto"
All'Arezzo da qualche settimana, Alessio Cerci ripercorre gli errori della propria carriera: "Non andrei via da Torino all'ultimo giorno di mercato".
L'uomo che lasciò la Serie A "per andare nel calcio che conta", oggi, è in Serie C. Alessio Cerci gioca da qualche settimana nell'Arezzo, per la precisione. Per provare a dare quel tocco di qualità che il suo sinistro ha sempre posseduto, anche ai tempi del Milan o della Nazionale.
Certo, a 33 anni i rimpianti per Cerci non mancano. Con quella sensazione di non essere riuscito ad esprimere fino in fondo potenzialità enormi. Tutto raccontato in un'intervista al 'Corriere Fiorentino'. A partire dalla scelta di firmare per l'Arezzo, scendendo dunque di un'ulteriore categoria rispetto a quella Serie B in cui aveva giocato l'anno scorso con la maglia della Salernitana.
“Mi sono sentito fortemente voluto - le sue parole - e questo per un calciatore è importante. Ritorno in Toscana dopo la Fiorentina? Una bellissima esperienza con alti e bassi. Un rapporto di odio e amore con i tifosi, ma alla fine ci siamo capiti”.
Certo, se Cerci si guarda alle spalle troverà una carriera fatta di alti e bassi, di cadute e risalite, fino al declino degli ultimi anni.
"Rimpianti ce ne sono. Se a 33 anni sono in serie C vuole dire che qualche errore l’ho fatto, ma ho accettato la sfida perché credo di poter dare ancora molto. L’unica cosa che non rifarei è andare via da Torino nell’ultimo giorno di mercato. Ma quando succedono quelle cose la responsabilità non è solo del giocatore".