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Bella Ciao, quando è stata scritta. Storia della canzone del 25 aprile (che ha conquistato...

Bella Ciao quando è stata scritta Storia della canzone del 25 aprile che ha conquistato
È curioso che Bella Ciao sia diventata una canzone cantata in tutto il mondo. Prima il successo con La Casa di Carta, poi i remix in chiave dance che i

di Remy Morandi

25 Aprile 2022

È curioso che Bella Ciao sia diventata una canzone cantata in tutto il mondo. Prima il successo con La Casa di Carta, poi i remix in chiave dance che i giovani di tutto il Pianeta, dagli Stati Uniti all’Italia, hanno iniziato a ballare in discoteca. Poi ancora, le reinterpretazioni dei cantanti ucraini che hanno adattato il testo e la musica di quella canzone simbolo al contesto della guerra in Ucraina. Spiegare che cosa ci sia dietro al successo della canzone del 25 aprile e di un motivetto conosciuto in tutto il mondo è difficile. Sarà per quelle due parole “Bella” e “Ciao” che fanno molto Italia, che sono facili da imparare e che sono facili da ripetere. Sarà per quel ritornello e per quella melodia semplice da canticchiare o anche solo da fischiettare se non si conoscono le parole del testo. Motivazioni a parte, il successo di Bella Ciao in tutto il mondo è indiscutibile. Al contrario, è discutibile la storia di questa canzone. Quando è stata scritta Bella Ciao? Bella Ciao veniva cantata dai partigiani? Quando è nata Bella Ciao? Sono tutte domande che non trovano una semplice risposta. E anzi, il dibattito storico che ogni anno ricorre in occasione della Festa della Liberazione, è ancora in corso e lontano dal trovare un comune accordo tra le diverse opinioni e interpretazioni di storici e accademici. Ma, nonostante tutto, è utile cercare di fare un po’ di luce sulla storia (e sul successo) di Bella Ciao.

Bella Ciao è diventata la canzone simbolo della resistenza e della libertà in tutto il mondo

Bella Ciao, quando è stata scritta

Bella Ciao non è mai stato, almeno prima d’ora, l’inno della Resistenza contro il nazifascismo. In Italia ai comizi del Partito Comunista cantavano L’Internazionale e Fischia il vento, celebre canzone partigiana comunista scritta a Bologna prima dell’8 settembre da Felice Cascione. Bella Ciao no. La canzone in Italia iniziò ad aver successo solo intorno agli anni Novanta. Da quel momento, il suo successo fu incontrollato e divenne in poco tempo, soprattutto negli ultimi anni, la canzone simbolo del 25 aprile e più in generale, la canzone simbolo della resistenza e della libertà da ogni forma di repressione, controllo, guerre, dittature, tirannie in tutto il mondo. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi, in occasione della Festa della Liberazione, ha dichiarato: “Con l’invasione dell’Ucraina ho pensato a ‘Bella Ciao‘”. Ma dunque quando è stata scritta Bella Ciao? 

Secondo molti storici e giornalisti Bella Ciao non fu mai cantata dai partigiani. “Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella Ciao”, dichiarò al Corriere della Sera nel 2018 Giorgio Bocca, partigiano in Valle Grana e in Val Màira (Cuneo) nonché ex storico inviato speciale de Il Giorno. Anche altri, come Giampaolo Pansa, Antonio Virgilio Savona e Michele Straniero, sostennero quella tesi, sottolineando che Bella Ciao o non fu mai cantata o fu cantata poco solo da alcune brigate durante la guerra. Questo spiegherebbe il motivo per cui Bella Ciao non è presente nei più importanti canzonieri dei partigiani, dal ‘Canzoniere Italiano’ di Pasolini ai ‘Canti Politici’ di Editori Riuniti del 1962.

La copertina di “Bella Ciao – La Resistenza in Italia: Testimonianze Sonore” (1972)

Per anni circolò l’ipotesi che Bella Ciao discendesse da un canto popolare diffuso tra le mondine delle risaie negli anni Trenta del Novecento, ma altri studi sembrano dimostrare che la canzone comparve per la prima volta tra le mondine a partire dagli anni Cinquanta, ovvero dopo la fine della guerra. Nel suo libro ‘Bella Ciao. Canto e politica nella storia d’Italia’ (2015), lo storico Stefano Privato scrive che Bella Ciao si diffuse nelle zone di Reggio Emilia, sulle Alpi Apuane e nelle province di Rieti. Lo storico Cesare Bermani, invece, nel libro ‘Bella Ciao: Storia e fortuna di una canzone. Dalla resistenza italiana all’università delle Resistenze’ (2020) sostiene che i primi a cantare quella canzone furono i partigiani abruzzesi della Brigata Maiella, che la diffusero verso nord fino a farla conoscere ai compagni partigiani in Toscana ed Emilia-Romagna.

La prima pubblicazione del testo di Bella Ciao che ancora oggi viene cantato avvenne nel 1953 sulla rivista La Lapa. L’Unità pubblicò per la prima volta quel testo solo quattro anni dopo, nel 1957. La conoscenza di Bella Ciao in Italia arrivò invece nel 1964. Il Nuovo Canzoniere Italiano presentò al Festival di Spoleto uno spettacolo proprio dal titolo ‘Bella Ciao’, dove vennero presentate due versioni della canzone, quella delle mondine e quella dei partigiani. La versione delle mondine tuttavia fu registrata dalla cantante Giovanna Daffini solo nel 1962. Dunque l’origine di quel canto partigiano è ancora molto incerta. E ugualmente si può dire della sua melodia, che molti fanno risalire a una canzone popolare ebraica (yiddish) suonata da Mishka Ziganoff (1889-1967), un musicista ucraino naturalizzato statunitense.

Bella Ciao, il successo con La Casa Di Carta

Il Professore e Berlino cantano Bella Ciao nella prima stagione de La Casa di Carta

Bella Ciao è diventata conosciuta in tutto il mondo grazie a “La Casa di Carta” (2017) su Netflix, una celebre serie televisiva spagnola che racconta la storia di un gruppo di persone che escogita in modo originale una rapina in banca. Ad aver spiegato il motivo per cui Bella Ciao è stata scelta come colonna sonora della serie tv, è stato lo stesso sceneggiatore della serie, Javier Gomez Santander, in un’intervista a La Repubblica: “La prima volta in cui ho cantato Bella Ciao è stato all’Università. Gianluca, uno studente italiano in Erasmus, aveva una chitarra e la cantavamo tutti insieme. Cantare Bella Ciao era il punto più alto di tutte le feste. E da quel momento l’ho sempre usata per darmi coraggio. Mi piace il significato di questa canzone, la lotta che porta con sé. Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. Ho capito che Bella ciao e La Casa di carta condividevano l’anima”, ha spiegato lo sceneggiatore.

Bella Ciao diventa “La rabbia ucraina”, cover della cantante Khrystyna Soloviy

Bella Ciao è anche diventata la canzone simbolo della resistenza in Ucraina. Con un video pubblicato su Twitter e su altre piattaforme, la cantante 29enne Khrystyna Solovyi, molto conosciuta in Ucraina, ha deciso di fare una cover del celebre canto partigiano, riadattando il testo al contesto della guerra tra Russia e Ucraina. La canzone si intitola Українська лють, in italiano “La rabbia ucraina“. Come ha spiegato la stessa cantante su Twitter, Khrystyna Solovyi ha voluto dedicare quella canzone “a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra”. Ecco il video della canzone e il testo in italiano:

“Una mattina presto, senza preavvisoLa terra iniziò a tremare e il sangue ci fece ribollireMissili che scendevano, carri armati senza fineIl vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbiaMissili che scendevano, carri armati senza fineIl vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia

Nessuno lo pensava, nessuno se lo aspettavaQuello che poteva essere la vera rabbia del popolo ucrainoI nemici maledetti senza pietà li distruggiamoQuei nemici maledetti che la nostra terra invadonoI nemici maledetti senza pietà li distruggiamoQuei nemici maledetti che la nostra terra invadono

Le nostre difese hanno i migliori ragazziSolo veri eroi combattono nell’esercito ucrainoE i javelin (lanciarazzi anticarro, ndr) e i bayraktar (droni militari, ndr)combattono per l’Ucraina e uccidono i russiE i javelin e i bayraktarcombattono per l’Ucraina e uccidono i russi

E il nostro potente popolo, la gente dell’UcrainaHa già unito il mondo intero contro i russiE molto presto li sconfiggeremoPresto li distruggeremo E conquisteremo la nostra libertàE ci sarà di nuovo la pace

Presto li distruggeremo E conquisteremo la nostra libertàE ci sarà di nuovo la pace”.

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