Coppa Davis, quei raccattapalle ragazzini reclutati al Circolo Tennis dei Giardini Margherita

"Quando mi è stato chiesto dalla federazione di organizzare il reclutamento dei raccattapalle per la Davis ho accettato molto volentieri", dice Antonella Serra Zanetti, ex giocatrice, due titoli Wta in doppio (uno con la sorella Adriana), classe '80 come Francesca Schiavone con la quale si è allenata mille volte a Roma, modenese che da tre anni dirige il Circolo Tennis dei Giardini Margherita dopo aver insegnato per anni al centro federale di Tirrenia."Nel '93 a Modena si giocò Italia- Brasile di Davis, io avevo 13 anni e feci la raccattapalle, fu un'emozione straordinaria, che ricordo ancora oggi con grande piacere".

Il reclutamento dei ragazzini, tutti agonisti dai 12 ai 18 anni, si è svolto ai Giardini ma ha coinvolto tutti i circoli di Bologna. "Abbiamo fatto quattro giorni di scuola, con due maestri del circolo e la collaborazione della Fit. Abbiamo creato tre squadre, in tutto scegliendo unaquarantina di bambini, altri sono stati scartati. Sei vanno in campo, quattro stanno subito fuori per raccogliere eventuali palline che escono, diciamo che per ogni match abbiamo una decina di ragazzi, che si alternano e non lavorano tutti i giorni. Le squadre sono state ufficializzate domenica 11, due giorni prima che la Davis si avviasse. Credo che sia un'esperienza bellissima, perché son tutti giovani che giocano, che sono classificati, che sognano di diventare dei campioni ed hanno l'occasione di stare a due passi da giocatori veri e di altissimo livello come quelli che abbiamo visto in questi giorni. Ma tutta la settimana è stata fantastica per i ragazzi, penso all'iniziativa di portare i bimbi delle scuole elementari e delle scuole tennis all'Unipol Arena, o al tennis in piazza VIII agosto: ce n'erano tantissimi ed hanno palleggiato con Musetti, che è stato lì a giocare con tutti, gentile, educato, disponibile. Io penso che un modo migliore per avvicinare i bambini al tennis non ci fosse".

E già s'immagina l'edizione del 2023. "In effetti non vedo l'ora". L'accordo fra la Kosmos (la società del calciatore del Barcellona Gerard Piquet, che dal 2019 s'è comprato la Davis rivoluzionandola), la Federtennis e la Regione Emilia Romagna prevede che per altre quattro edizioni l'insalatiera faccia tappa a Bologna a patto che il Paese ospitante, cioè l'Italia, si qualifichi puntualmente.

"Io ricordo le partite al Cierrebì negli anni ' 90, mi vengono in mente Berasategui, Perez Roldan, ricordo una sfida Italia- Svezia in Fed Cup proprio ai Giardini Margherita con mia sorella Adriana in campo, ho sentito spesso parlare del quadrangolare che Camporese, McEnroe, Noah e Lendl giocarono a fine anni '80 al palasport di piazza Azzarita. Di sicuro questa Davis è il massimo da tutti i punti di vista".

Non lo pensano i tifosi croati, all'Unipol Arena con una banda che non s'è potuta esibire sabato contro l'Argentina a causa del furto di alcuni strumenti. Un piccolo inconveniente in una settimana ad alto livello tennistico, anche se questi sono, in tutta Italia, gli anni del padel, che sta vivendo un boom clamoroso: "Noi ai Giardini - ancora Serra Zanetti - campi da padel non ne abbiamo perché siamo un circolo comunale e occorre tutta una serie di autorizzazioni, ma non vivrei questo presunto dualismo sulla difensiva, anzi. Io stessa, che sono una maestra di tennis, a padel ho giocato, mi rendo conto che sia un po' più facile, confesso d'essermi divertita. Penso però che chi gioca a tennis continuerà a farlo e magari scoprirà il padel, ma penso pure che chi pratica il padel potrebbe un domani avvicinarsi al tennis". Intanto, in questi giorni, quasi 30 mila persone hanno seguito la Davis: 28.115 per l'esattezza.