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Elezioni in Grecia: conservatori di Mitsotakis in testa, Syriza delude

Elezioni in Grecia conservatori di Mitsotakis in testa Syriza delude
Sembra improbabile che Nea Dimokratía cerchi di collaborare con altre forze politiche per creare un governo di coalizione, ed è invece più facile che cerchi una riconferma con pieni poteri nella seconda elezione in estate

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ATENE - Arrivano i primi dati ufficiali dalle elezioni in Grecia: il partito di Mitsotakis ND si muove intorno al 41%, Syriza al 27%, Pasok 12,5-9,5%, Kke 6-8% EL 5,5, MeRA25 (Varoufakis) tra 4,5-2,5%.

Stando a questi risultati, le prime conclusioni che si possono trarre sul voto: non si può dubitare la riconferma della fiducia a Nea Dimokratía, che è riuscita a contenere la perdita di voti dovuta principalmente all’incidente ferroviario, allo scandalo delle intercettazioni dei telefoni di molte personalità politiche e dei media, e alla diffusa insoddisfazione della classe media, che ancora non ha visto le proprie possibilità economiche stare al passo con cui miglioravano i dati macroeconomici.

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Syriza non è riuscito far passare il proprio messaggio per il cambiamento a votanti che non fanno parte dello zoccolo duro del partito, e anzi paga con un grossa perdita di voti rispetto anche alle stime meno generose. Il Pasok, il vecchio centrosinistra, aumenta invece le proprie percentuali, e si conferma partito decisivo per formare un eventuale governo di coalizione. L’altro partito che migliorare leggermente il proprio risultato rispetto alle precedenti elezioni è il partito comunista greco, il Kke, mentre il movimento di Varoufakis entrerebbe comunque in parlamento.

È una grande sconfitta per Tsipras, che, negli anni all’opposizione, non ha saputo creare una piattaforma di alleanze a sinistra e di programma che costituisse un’alternativa credibile alla destra di Mitsotakis. Con la legge elettorale attuale, ND, non può formare un governo. Ma, stando a questi primi risultati ufficiali, la forbice tra ND e il primo partito di opposizione, cioè Syriza, è tale (20%) per cui è improbabile che Nea Dimokratía cerchi di collaborare con altre forze politiche, ad esempio il Pasok, per creare un governo di coalizione, ed è invece più facile che cerchi una riconferma con pieni poteri nella seconda elezione a luglio.

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Il risultato di Tsipras, insomma, delude ampiamente le attese. La sensazione, appena prima degli exit polls, dagli uffici dei due principali partiti era che, il fermento fosse più dalle parti di Syriza, che sperava di controbattere ai sondaggi ufficiali e ridurre a circa 4 punti percentuali la distanza da ND, da cui pare ora avere addirittura 20 punti di differenza.

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