Lavezzi, altro abuso di droga e nuovo ricovero. Ma il figlio smentisce

Carlo Laudisa

Stavolta il Pocho ha giurato che si curerà e ha controfirmato le pratiche per il nuovo ricovero nel centro di riabilitazione Gens di Boulogne sur Mer, poco a nord della capitale argentina. Lì Ezequiel Lavezzi, 38 anni, era già stato ospitato a fine dicembre dopo la notte da incubo ad Arenas de José Ignacio, la località marina uruguaiana, dove si era ferito in circostanze misteriose. Esclusa l’ipotesi di un’aggressione, era emersa una dura realtà: l’ombra della cocaina. Nonostante il riserbo della famiglia ormai è evidente che l’ex attaccante del Napoli sta lottando con i fantasmi della droga. 

Crisi

Tant’è vero che l’ex punta della nazionale argentina e del Napoli nella notte di venerdì ha avuto una nuova crisi nella sua residenza di Buenos Aires: una vera e propria oasi, super sicura, blindata per proteggerlo dalle solite tentazioni. Era stata scelta questa soluzione proprio per aiutarlo a superare questo difficile momento dopo che il 23 dicembre il Pocho aveva scelto di lasciare la clinica Gens, ritenendo di avere la forza mentale per ritrovare la serenità in tempi brevi. Ma così non è stato. Quando sabato i suoi familiari hanno dovuto fare i conti con una nuova crisi depressiva si sono visti costretti a chiedere un aiuto qualificato. Ed è entrato così in azione il giudice preposto che ha avviato l’iter per accertamenti immediati all’ospedale Zabala. E gli esami hanno dato il verdetto temuto: abuso di sostanze stupefacenti. Dunque, passati gli effetti della sedazione, Lavezzi ha dovuto prendere atto del nuovo pericoloso campanello d’allarme. Ed è importante che abbia accettato di tornare a Boulogne sur Mer. 

Dice Tomas

Chi gli è vicino spera che questa sia la volta buona. Per proteggerlo, soprattutto il figlio Tomàs, 18 anni, mezza punta nelle giovanili dell’Union, si espone in queste ore in pubblico per escludere il tormento della droga. Uno sforzo sovrumano. ("Sono tutte menzogne, mio padre sta bene e si sta curando. Non c’è stata overdose, né altro di quello che dicono"). La realtà, però, è un’altra: tutti sono consapevoli della delicatezza del momento. I medici hanno detto chiaramente che il percorso di recupero sarà duro e serviranno almeno tre mesi per pensare a una svolta effettiva. A quanto è dato sapere l’ultimo episodio non ha comportato atti violenti, ma il precedente del 19 dicembre è emblematico e conferma quanto sia importante che Lavezzi segua con scrupolo le indicazioni degli specialisti. A soli 38 anni già da mesi è entrato in questa spirale. Le prime indiscrezioni erano già filtrate nei primi mesi del 2023 quando era a Miami. E le ricadute a Punta del Este sono giunte implacabili. Ora, però, la pagina argentina dimostra come non ci sia più tempo da perdere.