Ferrara, no vax si cura con Ippocrateorg: in rianimazione per Covid, la Procura apre un'inchiesta
Il fascicolo è «conoscitivo» e non ha indagati: l’uomo, non vaccinato, veniva curato a domicilio con consigli via mail e telefonate. Segnalazione partita dall’ospedale
La procura di Ferrara ha aperto un’indagine sul caso di un anziano malato di Covid finito in rianimazione dopo aver seguito i consigli terapeutici di Ippocrateorg, l’associaszione che ritiene la malattia «curabilissima» grazie a terapie domiciliari e protagonista di un contestato convegno ospitato al Senato alcune settimane fa. Il fascicolo è al momento «conoscitivo»: non ci sono nè indagati nè contestazioni di reati e si sta solo ricostruendo lo svolgersi dei fatti.
A segnalare il caso alla procura sono stati i sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara dove l’anziano è ricoverato da circa una settimana in rianimazione e in condizioni molto gravi. L’uomo ha 68 anni ed è affetto anche da altre patologie pregresse. Non aveva mai voluto vaccinarsi e secondo quanto accertato fino a oggi il paziente si sarebbe curato dall’infezione di coronavirus con il metodo della «telemedicina»: non solo non si sarebbe rivolto all’ospedale ma si sarebbe limitato a seguire indicazioni ricevute via mail o via telefono dall’associazione Ippocrate. Lo stesso paziente aveva messo al corrente i medici al momento del ricovero in ospedale e aveva manifestato l’intenzione di essere al più presto dimesso.
Toccherà ai pm stabilire se sussistono responsabilità da parte dei medici che nelle ultime settimane avevano seguito il paziente convincendolo a non sottoporsi alle terapie normalmente seguite in questi casi. Rappresentanti di Ippocrateorg erano stati invitati il 12 settembre scorso a tenere una conferenza in Senato sui metodi «alternativi» per affrontare il Covid, tra cui il ricorso a farmaci come idrossiclorochina o ivermectina. L’invito era partito da alcuni parlamentari della Lega in nome della «libertà di pensiero». L’associazione è contraria al vaccino e, di conseguenza, al green pass: ma a chi accetta di sottoporsi ai loro metodi viene fatto firmare un modulo per «esonerare il medico da ogni responsabilità» in quanto i farmaci vengono usati «off label», vale a dire fuori dalle indicazioni prescritte dalle case farmaceutiche. .
3 ottobre 2021 (modifica il 3 ottobre 2021 | 16:15)
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