Ricordate il piccolo Giosuè de 'La Vita è bella'? Che cosa fa oggi e ...
Era il 1997 quando un bambino di appena 5 anni, con quegli occhi grandi e quel sorriso disarmante, conquistò il cuore di milioni di spettatori interpretando il piccolo Giosuè Orefice in "La vita è bella". Giorgio Cantarini, scelto personalmente da Roberto Benigni tra centinaia di bambini, non sapeva ancora che quel film avrebbe cambiato per sempre la storia del cinema italiano e la sua stessa vita.
Le scene che non dimenticheremo
Chi non ricorda quella scena straziante in cui Giosuè, nascosto in quella cassa di metallo, aspetta paziente seguendo le regole del "gioco" inventato dal padre per proteggerlo dagli orrori dell'Olocausto? O quando, sulla jeep americana, grida euforico "Abbiamo vinto!"? Momenti che hanno fatto versare fiumi di lacrime, resi ancora più toccanti dalla naturalezza disarmante di questo piccolo attore.
Che cosa fece Benigni per rendere più autentiche le scene
Durante le riprese, Benigni creò un'atmosfera magica sul set, trasformando davvero tutto in un gioco per il piccolo Giorgio. Si racconta che, per mantenere l'autenticità delle scene, il regista-attore improvvisava spesso, coinvolgendo il bambino in modo spontaneo e genuino. Giorgio, dal canto suo, si divertiva talmente tanto che spesso dimenticava di essere su un set cinematografico.
Video
Nel cast de "Il comandante"
Dopo il successo straordinario del film, premiato con tre Oscar, Giorgio Cantarini ha continuato a coltivare la sua passione per la recitazione, anche se in modo più discreto. Ha partecipato al film "Il Gladiatore" con Russell Crowe, interpretando il figlio di Massimo, e ha preso parte ad alcune produzioni televisive italiane. Nel 2023 era invece nel cast de "Il Comandante", con Pierfrancesco Favino.
Non tutti sanno che è il fratello dell'ex cantante dei Dear Jack
Oggi Giorgio, che tra l'altro è il fratello dell'ex frontman dei Dear Jack Alessio Bernabei, continua a svolgere il suo lavoro con passione, mantenendo un legame speciale con quel film che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Si dedica anche al teatro e all'insegnamento della recitazione ai giovani, trasmettendo quella stessa magia che ha vissuto da bambino sul set di "La vita è bella".
"Ogni volta piango"
"L’ho visto innumerevoli volte – ha raccontato in passato – lo conosco a memoria. L’ho guardato crescendo, e ogni volta capivo di quel film qualcosa in più. Il finale mi emoziona sempre. Piango. E so di far parte di qualcosa di grande, che semplicemente mi accadde". I
Il rapporto con Benigni
Come è facile immaginare, Giorgio Cantarini ha un ricordo splendido di Roberto Benigni. "Ci scriviamo per raccontarci le novità", raccontò in un'intervista. A volte gli ho chiesto consigli. Ci vogliamo bene, e questa cosa non finisce. Il nostro film possiede una potenza enorme che non si consuma mai". In questo Giorno della Memoria, rivedere il piccolo Giosuè ci ricorda come l'innocenza di un bambino possa illuminare anche i momenti più bui della storia. Perché, come diceva Guido Orefice, la vita è davvero bella, nonostante tutto.