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Luna Rossa è tornata in acqua per vincere

Luna Rossa è tornata in acqua per vincere
La più famosa barca a vela italiana, ridisegnata come monoscafo volante, ha iniziato a gareggiare al largo di Auckland per contendere l'America's Cup alla Nuova Zelanda

Il percorso di avvicinamento alla 36ª edizione dell’America’s Cup, il trofeo più antico ancora in uso nella storia dello sport, è iniziato in questi giorni nelle acque della Nuova Zelanda. Da qui a gennaio, dopo le prime regate di prova, le tre barche a vela più evolute e veloci al mondo si sfideranno al largo di Auckland per ottenere il diritto di contendere la Coppa America ai detentori del Royal New Zealand Yacht Squadron, che da campioni in carica hanno avuto il tradizionale vantaggio di stabilire le regole della competizione: regole che i neozelandesi hanno spinto al massimo dell’innovazione per trarre più benefici possibili dalla loro posizione.

A differenza dell’edizione di quattro anni fa, alla quale gli equipaggi parteciparono con dei catamarani, per l’America’s Cup 2021 si è tornati ai monoscafi. Non sono però dei semplici monoscafi: ogni quattro anni, infatti, la competizione alza l’asticella delle innovazioni nel mondo della vela, le quali hanno poi una ricaduta su tutto il settore. Le quattro squadre coinvolte hanno progettato dei monoscafi volanti lunghi venti metri e larghi cinque, caratterizzati da due ali mobili che spuntano dai lati della carena. Le ali (foils) regolano la stabilità del monoscafo e permettono di “alzarsi in volo” per arrivare a sfiorare i cento chilometri orari offrendo meno resistenza possibile all’acqua. Il livello di innovazione portato dall’America’s Cup 2021 è stato definito rivoluzionario: le barche, per esempio, viaggiano in equilibrio su due appendici asimmetriche e per questo hanno esigenze elettroniche di trasmissione dati descritte come «senza precedenti» nella vela. Per gli stessi motivi gli equipaggi hanno dovuto “spremere” i tempi a disposizione allenandosi con i simulatori come solitamente si fa con aerei e auto da corsa.

Secondo il regolamento alcune parti delle imbarcazioni, come l’albero e l’impianto idraulico che muove le ali, saranno uguali per tutti, ma nel complesso è stato lasciato molto spazio alla sperimentazione. Di conseguenza le quattro barche progettate per la nuova edizione sembrano simili ma in realtà sono tutte molto diverse tra loro. Le competizioni — già arricchite dalla spettacolarità delle imbarcazioni — stabiliranno quindi chi ha avuto ragione nella progettazione e chi invece ha sbagliato qualcosa. I tre sfidanti di Emirates Team New Zealand sono gli italiani di Luna Rossa, iscritti per il Circolo della Vela Sicilia, gli statunitensi di American Magic, iscritti per il New York Yacht Club, e i britannici di Ineos Team UK, iscritti per il Royal Yacht Squadron.

È la sesta campagna in America’s Cup per Luna Rossa dell’armatore Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, gruppo da sempre associato all’imbarcazione a da quest’anno affiancato da Pirelli. Proprio per essere la sesta partecipazione, le aspettative su Luna Rossa sono molto alte e nell’ambiente circola ottimismo. La nuova imbarcazione sembra abbia le caratteristiche per rientrare nella storia dello sport e del design italiano. Nel suo sviluppo sono state coinvolte le maggiori eccellenze italiane nel settore: la costruzione è avvenuta nei cantieri bergamaschi di Persico, l’idraulica è stata curata del gruppo brianzolo Cariboni, Pirelli ha messo a disposizione le sue tecnologie, Prada ha realizzato l’abbigliamento tecnico.

La prima delle due imbarcazioni Luna Rossa costruite come da regolamento per il 2021 è stata inaugurata per mano di Miuccia Prada lo scorso ottobre al molo Ichnusa di Cagliari, dove la squadra composta da 110 dipendenti si è preparata in questi due anni. Il varo della seconda è avvenuto invece lo scorso 20 ottobre ad Auckland. Nell’equipaggio si trovano alcuni dei migliori velisti in circolazione. Lo skipper è Max Sirena, alla sua settima partecipazione all’America’s Cup: ha già fatto parte di Luna Rossa nel 2000 — vincendo la Louis Vuitton Cup — nel 2003 e nel 2007, e ha vinto la coppa con Oracle e ed Emirates Team New Zealand. I due timonieri sono l’australiano James Spithill, già vincitore di due America’s Cup, e Francesco Bruni, olimpionico nel 1996, 2000 e 2004.

Il percorso di avvicinamento all’America’s Cup è iniziato nella notte tra mercoledì e giovedì 17 dicembre ad Auckland con le regate delle Prada World Series, che serviranno a testare le nuove imbarcazioni nel loro primo contesto competitivo. Dal 15 al 22 gennaio, sempre ad Auckland, si svolgerà la Prada Cup, la competizione un tempo conosciuta come Louis Vuitton Cup in cui Luna Rossa, American Magic e Ineos si contenderanno il diritto di andare a sfidare i neozelandesi tra il 6 e il 21 marzo nella vera e propria America’s Cup.

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