RadioUno, polemiche su «Giù la maschera» di Marcello Foa. Il Pd ...

Attira di nuovo polemiche "Giù la maschera", il programma radiofonico condotto su RadioUno dall'ex presidente della Rai, Marcello Foa con la sondaggista Alessandra Ghisleri. Il programma questa volta finisce nel mirino del senatore del Pd, Filippo Sensi per la puntata odierna sui vaccini, dal titolo "Covid, abbiamo imparato la lezione?". Ospiti, Francesco Zambon, l’ex funzionario Oms, grande accusatore del governo Conte sul ritardo con cui attivò il piano pandemico nazionale, il professor Massimo Galli, medico infettivologo, e Massimo Citro Della Riva, medico e specialista in psicoterapia, autore di molti testi no-vax, sospeso dall’Ordine dei medici di Torino, durante il periodo della pandemia, perché non vaccinato.

A indignare Sensi sono state alcune affermazioni di Citro Della Riva circa i vaccini attualmente adoperati contro il Covid: «Questi non sono vaccini - ha detto lo psicoterapeuta - perché l’antigene, cioè la famosa proteina Spike, che viene fatta produrre dalle nostre cellule, non è mai stato attenuato, cioè reso incapace di nuocere. Noi - ha proseguito - introduciamo una pericolosa tossina senza nessuna attenuazione, che infatti produce tutti i danni che stiamo vedendo. Inutile che fanno finta che non è così». Ma il medico si è spinto oltre, accusando i produttori non solo di non aver attenuato l’antigene ma di averlo volutamente potenziato: «E’ un disastro - ha commentato - è una volontà di fare del male. E’ evidente».

Affermazione rispetto alla quale Foa, probabilmente conscio del peso delle accuse, ha sottolineato che l’ospite stava attribuendo ai produttori dei vaccini una volontà precisa. «Mi chiedo - ha scritto Sensi su Twitter - che idea di servizio pubblico ci sia dietro l’invito a Massimo Citro della Riva, che fu sospeso dall’Ordine dei medici, a parlare di Covid, sparando a zero sui vaccino. Mi chiedo cosa stiano facendo della Rai, della responsabilità nei confronti di chi ascolta. Vergogna».

In trasmissione Citro della Riva ha avuto modo anche di criticare il protocollo sanitario (Tachipirina e vigile attesa) seguito in piena pandemia, ritenendolo sbagliato e ha offerto i propri consigli per curarsi dal Covid nell’attuale fase, indicando una serie di "rimedi naturali" testati su se stesso.Foa, nel chiudere la trasmissione ha insistito sul fatto di aver ospitato «due visioni del tutto contrapposte». L’altra è stata quella dell’infettivologo Massimo Galli che, prima dello psicoterapeuta, era intervenuto in difesa dei vaccini, rassicurando circa il fatto che gli "effetti avversi" degli stessi non hanno mai superato la soglia d’allarme oltre la quale i vaccini avrebbero dovuto essere sospesi. Non solo, Galli ha ricordato che un’ingiustificata resistenza ai vaccini c’è sempre stata storicamente, persino per quello contro il vaiolo. «Lo spirito della trasmissione - ha detto Foa - è quello di permettere a chiunque di esprimersi col dovuto spazio». Chissà se gli basterà a difendersi contro le ennesime accuse.

Intanto i membri del Pd nella commissione Vigilanza Rai vanno all’attacco: «La Rai deve con urgenza spiegare come sia stato possibile invitare a parlare di Covid Massimo Citro della Riva, nella trasmissione condotta da Marcello Foa, in un momento così delicato dell’azione di contrasto al Covid, con dati nuovamente preoccupanti sia nel numero dei contagi che delle vittime, il Servizio di informazione pubblico non dovrebbe avere l’obbligo di puntare sulla scienza nell’offrire le informazioni più corrette e utili alle cittadine e ai cittadini italiani?».

La risposta dell'azienda non si è fatta attendere circa le parole di Citro della Riva ed è stata netta: «La Rai si dissocia in maniera netta dalle sue affermazioni e, in particolare, da quelle relative alle cure che non sarebbero state garantite ai malati di Covid e da quelle sull'efficacia e sui pericoli dei nuovi vaccini. Si tratta - chiarisce una nota della Rai - di affermazioni gravi che possono ingenerare confusione nell'opinione pubblica ed essere fuorvianti rispetto alla doverosa tutela della salute dei cittadini». Stessa presa di distanza è arrivata dal direttore di RaiUno, Francesco Pionati.

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