In uscita 'Napoleon' di Ridley Scott con Joaquin Phoenix, tra attesa e ...

di Irene Noli

Il 23 novembre esce nelle sale di tutto il mondo ‘Napoleon’, diretto dal grande Ridley Scott e interpretato da Joaquin Phoenix, nel ruolo del primo imperatore francese. Negli USA e appunto in Francia verrà proiettato un giorno prima, mentre sulla piattaforma Apple TV+ sarà disponibile a stretto giro, nella versione director’s cut lunga oltre 4 ore. Tante le aspettative, anche se naturalmente non sono mancate le critiche… preventive.

La scelta di Joaquin Phoenix

Scott alcuni mesi fa ha rivelato alla rivista ‘Empire’ di aver scelto Joaquin Phoenix per questo epico ruolo dopo aver visto la sua straordinaria interpretazione nel film ‘Joker’, che gli è valso l’Oscar come miglior attore nel 2020:

Non mi piaceva il modo in cui celebrava la violenza, ma Joaquin era straordinario. Pensavo che sarebbe stato una risorsa straordinaria per Napoleone, anche in senso commerciale. C’erano solo due attori che avevo in mente per il ruolo. Non menzionerò l’altro (R. Scott)

Un paio di settimane prima dell’inizio delle riprese però, il prescelto lo ha chiamato preso dal panico, quasi a disagio col copione. Aveva bisogno di approfondire l’identità di Bonaparte, così Scott si è seduto a tavolino con lui e per una decina di giorni hanno ripercorso tutto, pagina dopo pagina, scena dopo scena. L’attore lo ha costretto a una revisione integrale della sceneggiatura, una riscrittura completa rispetto a quella realizzata in fase progettuale, mettendo costantemente in discussione le motivazioni più profonde delle azioni dell’uomo Napoleone. Insieme, hanno analizzato nei minimi dettagli la sua vita e in particolare il rapporto con Joséphine de Beauharnais. Il risultato finale ha soddisfatto tutti, senza pesare neppure al regista, che considera Phoenix “l’attore più speciale e premuroso” con cui abbia mai lavorato e reputa quell’approfondimento un plus incredibilmente costruttivo per il film. A sua volta Joaquin Phoenix ha ricordato con passione la sua esperienza sul set de ‘Il gladiatore’, in cui interpretava l’imperatore Commodo:

È stata la mia prima produzione importante. Mi piaceva molto l’idea di intraprendere questo nuovo progetto con Ridley (J. Phoenix)

Il film biografico su Bonaparte ripercorre la vita dell’imperatore dalle grandi battaglie al rapporto con la prima moglie, Joséphine de Beauharnais e le intricate dinamiche del loro amore. Phoenix e Vanessa Kirby, interprete dell’Imperatrice Consorte, hanno siglato un preciso accordo, dandosi reciprocamente il permesso di compiere in libertà qualunque gesto o azione potesse sorprendere l’altro – dal bacio allo schiaffo – per esplorare ogni zona, anche la più oscura, ed evitare il cliché del dramma in costume.

La figura controversa di Napoleone

Paragono Napoleone ad Alessandro il Grande, Adolf Hitler o Stalin… Ha un sacco di problemi alle spalle (R. Scott)

Naturalmente questa frase di Ridley Scott ha scatenato le reazioni dei francesi, che hanno cercato da più parti di attenuare il commento del regista britannico sostenendo che, diversamente da Hitler e Stalin, il generale corso è stato anche construens e non solo destruens e ha reso la Francia un paese più meritocratico, grazie alle tante riforme e innovazioni. Vero è che combatté anche una serie di guerre sanguinose in tutta Europa, per fondare il suo impero sconfinato, un impero che si estendeva dalla penisola iberica a Mosca. D’altronde anche il film è perfettamente in linea, esplorando proprio l’ambivalenza del personaggio, tra intimità, vittorie e orrori perpetrati.

Le polemiche storiche

Affrontare sul grande schermo un personaggio imponente come Napoleone Bonaparte, è una scommessa rischiosa per le tante vicende storiche che lo riguardano. Interrogato dal New Yorker sull’immenso lavoro di preparazione, Ridley Scott si è indurito contro le critiche espresse da alcuni storici, in particolare da Dan Snow, un divulgatore che lo ha attaccato su TikTok per tre incongruenze del trailer: che Napoleone non avrebbe mai preso a cannone un monumento come le piramidi, che Maria Antonietta non aveva i capelli lunghi durante la sua esecuzione e che Bonaparte non vi aveva assolutamente assistito. Il regista gli ha semplicemente risposto di “farsi una vita”, quindi di impiegare meglio il proprio tempo anziché cavillare. A difendere il suo lavoro titanico ci aveva già pensato Joaquin Phoenix su Empire, secondo cui il film non è solo oggettività (per quello ci sono i libri di storia), ma un punto di vista personale sulla vita di Napoleone, “visto con gli occhi di Ridley”. D’altronde Scott lo ha girato in soli 62 giorni, quando ne avrebbe richiesti normalmente 110:

…Ogni reparto deve essere in grado di tenere il passo con la mia velocità. Gli attori non vogliono ascoltare la storia della vita prima di ogni ripresa. L’ho scoperto presto (…) Devi conoscere la geometria della scena, altrimenti saranno le tre di pomeriggio prima che inizi… (R. Scott)

La passione di Ridley Scott

Il regista, pluricandidato agli Oscar, ha rivelato che il film è nato dalla sua adorazione per la Francia, perché ha sempre amato lo stile di vita del suo popolo, e non ha mai dimenticato le estati francesi. Possiede addirittura un ufficio a Parigi: nel suo debutto, ‘I Duellanti’ (1977), Napoleone già aleggiava per tutto il film, pur se assente. Questo film promette di essere un affresco spettacolare sull’ascesa e la caduta di Napoleone, anche se il regista di ‘Alien’, ‘Blade Runner’, ‘Thelma & Louise’, ha commentato amaro:

…Non ho ancora ricevuto un Oscar e, se mai ne riceverò uno, dirò: ‘Era quasi ora’ (R. Scott)