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I 45 anni senza Peppino Impastato, "eroe civile" ucciso dalla mafia ...

I 45 anni senza Peppino Impastato eroe civile ucciso dalla mafia
Come ogni anno sono diversi gli eventi programmati in memoria del militante di Cinisi della Democrazia Proletaria. Il procuratore De Lucia: "Come altri ha sacrificato la sua vita nonostante avrebbe potuto fare un'altra scelta". A Terrasini intitolato a lu

Sono passati 45 anni da quando la mafia, nonostante i tentativi di depistaggio, ha ucciso Peppino Impastato rendendolo una figura chiave della lotta alla mafia. Un "eroe civile" da non dimenticare, una di quelle "persone che hanno dato sacrificato la loro vita nonostante avrebbero potuto fare un'altra scelta", ha detto di lui il procuratore capo Maurizio De Lucia intervenendo ieri a un’iniziativa organizzata da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato proprio in occasione dell’anniversario dell’omicidio del giornalista e militante della Democrazia Proletaria, trucidato a Cinisi nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978. Anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dedicato alla sua memoria un necrologio definendolo un "fulgido esempio di coraggio e fedeltà ai principi di libertà e legalità".

Il medico che fece l'autopsia: "Nella nostra relazione c'era già la verità" Il programma della commemorazione

Come ogni anno sono numero gli eventi programmati per commemorare l’impegno civile di Impastato. Il primo questa mattina, alle 10, a Casa Felicia (Contrada Napoli, Cinisi), dove i referenti di alcune associazioni, i familiari e compagni di Peppino. Alle 16 è previsto un corteo antifascista e contro la mafia, da Radio Aut (Terrasini) a Casa Memoria (Cinisi) passando per il liceo linguistico con l'inaugurazione della targa d’intitolazione proprio all’eroe militante. Seguiranno gli interventi, dal balcone di Casa Memoria, di Luisa Impastato (presidente di Casa Memoria), Annalisa Savino (preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze), Serena Sorrentino (segretaria generale Funzione pubblica Cgil), Umberto Santino (presidente Centro Impastato-No mafia Memorial), Carlo Bommarito (presidente associazione "Peppino Impastato"), Ottavio Terranova (presidente Anpi Sicilia) e Adelmo Cervi, sette figlio di uno fratelli Cervi che sono stati fucilati dai fascisti, al poligono di tiro di Reggio Emilia, il 28 dicembre del 1943. A conclusione della giornata il concerto per Peppino Impastato con la partecipazione di Cisco, Serena Ganci, Roy Paci, Shakalab, Angelo Sicurella, Enzo Rao e il coro dei bambini della scuola di Cinisi. A presentare la serata, in corso Umberto I a Cinisi, ci sarà Martina Martorano.

Peppino Impastato

Un murale per Peppino

Per ricordare Peppino Impastato i militati del comitato territoriale Olivella dell’associazione Antudo hanno realizzato un murale in piazzetta San Basilio dedicato dai militanti a "uno dei protagonisti principali della storia del popolo siciliano". Sotto il suo volto la scritta "Né con la mafia, né con lo Stato". "Non soltanto un ribelle, ma un vero e proprio rivoluzionario che ha lottato in maniera unica - si legge in una nota dell’associazione - per ottenere l'emancipazione delle classi subalterne e la sconfitta della mafia locale agganciata a una precisa classe sociale di riferimento: quella dei latifondi e dei capitalisti. Lui ha lottato insieme ai suoi compagni per la liberazione della sua terra dal dominio e dal potere, lo stesso in mano oggi a Stato e governi. Lo stesso potere che nella storia si è mescolato tra la politica dei partiti e la prepotenza dei signori latifondisti. Peppino non è stato è non sarà mai un eroe dello Stato. Perché la sua memoria vive nell'organizzazione degli sfruttati, dei territori e della loro lotta per la liberazione della terra dagli abusi di potere, dalla devastazione sociale ed economica a cui siamo sottoposti".

I partigiani su Twitter

"Domani (scrivevano ieri, ndr), 45 anni senza la sua voce spezzata da criminali mafiosi. Ma Peppino ha continuato ad esistere nella memoria attiva di tanti giovani, tante associazioni, tanto cuore resistente sparso per il Paese. La mafia era e resta 'una montagna di merda' e di viltà". E' quanto scrive l'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani d'Italia,  in un tweet pubblicato in occasione dell'anniversario della morte di Peppino Impastato.

Lagalla: "Esempio di ribellione e lotta"

"A 45 anni dalla sua scomparsa, la figura del giornalista e attivista - dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla - continua a rappresentare un simbolo e un esempio di ribellione e lotta ai condizionamenti della mafia. Ha portato avanti una rivoluzione culturale, parlando apertamente di mafia in un territorio in cui c'era paura anche solo a nominarla. Il mio pensiero oggi va a lui ai suoi familiari che, dopo la sua uccisione, non si sono mai stancati di lottare per trovare la verità su quell’agguato mafioso di 45 anni fa".

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