Temi caldi chiudere

Riforma del catasto, il governo va avanti. La Lega attacca: grave minacciare crisi

Riforma del catasto il governo va avanti La Lega attacca grave minacciare crisi
La discussione durante l’esame della legge delega sul fisco. Le parole della sottosegretaria Guerra: «Senza l’articolo 6, si conclude l’esperienza del governo»

La riforma del catasto si farà. Del tutto escluso uno stralcio dell’articolo 6 della legge delega fiscale. Altrimenti, «si ritiene conclusa l’esperienza del governo». Con queste parole, riferite da chi era presente, la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra avrebbe posto le condizioni del governo per l’approvazione dell’articolo 6, quello relativo alla riforma del sistema di rilevazione catastale degli immobili, durante la discussione in commissione Finanze alla Camera. Un «aut aut» giudicato gravissimo dalla Lega e che ha provocato una forte discussione tanto da decidere l’interruzione della seduta e convocare l’ufficio di presidenza. Il voto è stato quindi rimandato a giovedì e Forza Italia si impegna a presentare nelle prossime ore una proposta di mediazione.

L’articolo 6 incriminato prevede un nuovo sistema di rilevazione catastale degli immobili con nuovi strumenti per Comuni e Agenzia delle Entrate. Tutte le informazioni raccolte dovranno essere disponibili dal 1° gennaio 2026, ma, recita espressamente un comma dell’articolo, senza alcun impatto fiscale, non verranno utilizzate cioè per determinare la base imponibile dei tributi.

Ma nel frattempo scoppia la polemica. Con la Lega che attacca la sottosegretaria Guerra accusandola di «irresponsabilità» e anche la proposta di riforma la cui «finalità è solo quella di una mera indagine statistica»: «Il ricatto — azzardano i capigruppo nelle commissioni Bilancio e Finanze Massimo Bitonci e Giulio Centemero — conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche come quella di tassare la casa». E critiche arrivano anche da Forza Italia con la vicepresidente del gruppo al Senato Gabriella Gianmanco che giudica «surreale» l’intervento di Guerra e chiede di «stralciare l’articolo 6 e proseguire con la riforma fiscale». E il M5S definisce «inaccettabili le pressioni del governo».

Fonti di governo però ribadiscono che la linea resta quella delineata ai capi delegazioni di maggioranza dallo stesso premier Mario Draghi, cioè unità sui temi centrali, quindi sulla delega fiscale non ci saranno cedimenti. Anche se la via del dialogo resta aperta e si attende la mediazione cui stanno lavorando sia Forza Italia sia il presidente della commissione Luigi Marattin (Italia Viva).Per Forza Italia si tratta di un «braccio di ferro incomprensibile su un argomento così settoriale, addirittura da mette in discussione la tenuta dell’esecutivo». Il Pd si dice disponibile al confronto di merito e chiede però che venga ritirato l’emendamento che vuole sopprimere l’articolo 6«, ma diciamo no alla logica delle bandierine». Intanto il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, ha ritirato la firma dall’emendamento sottoscritto da tutto il centrodestra per lo stralcio: «Noi siamo per la mediazione, siamo per trovare una soluzione che tenga insieme le diverse esigenze, una revisione del catasto senza alcuna conseguenza sulle imposte sulla casa».

Simili scatti
Archivio notizie
Scatti più popolari di questa settimana