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Protesta dei trattori a Roma, agricoltori al Circo Massimo. Calvani ...

Protesta dei trattori a Roma agricoltori al Circo Massimo Calvani
300 i manifestanti della rete 'Te lo do io il made in Italy' al Campidoglio. Al Circo Massimo 1500 manifestanti del movimento 'Cra agricoltori traditi', agricoltori da tutta Italia: "È un mese e mezzo che protestiamo. Abbiamo lasciato le aziende..."

Sono stati circa 1.500 gli agricoltori che hanno preso parte alla manifestazione al Circo Massimo promossa dal 'CRA' Agricoltori Traditi per protestare contro le politiche del governo e dell'Ue. Si è svolta senza disordini o incidenti, sotto l'occhio vigile delle forze dell'ordine. Gli  undici trattori arrivati da Cecchina in corteo hanno lasciato l'area suonando i clacson e con i lampeggianti accesi

Al presidio hanno preso parte agricoltori provenienti da diverse regioni italiane, dalla Lombardia alla Basilicata, dalla Liguria alla Sicilia. Tante le bandiere dell'Italia e gli slogan sui cartelli: 'Sovranità e Made in Italy, chi li ha visti' ma anche 'Senza agricoltori mangerete immondizia".  

"Aspettiamo una risposta del governo - ha detto Danilo Calvani, leader del Cra, parlando dal piano di un rimorchio montato a palco. - Adesso ci riposiamo alcuni giorni ma poi siamo pronti a ripartire. Non molliamo". “È la prima volta che il mondo agricolo scende in piazza senza sindacati. È un mese e mezzo che protestiamo ed è solo l'inizio. Abbiamo abbandonato le nostre aziende…”.

"E' una questione di sopravvivenza, per questo non molliamo - ha continuato - la rivoluzione è appena iniziata. Da contadino dico che è germogliato qualcosa di importante, assieme alle altre categorie cambieremo questo Paese". Sui prossimi passi non si sbilancia: “La lotta si sa quando comincia, ma non quando finisce”.

A prendere la parola anche un contadino di 17 anni, che ha raggiunto Roma dalla Puglia: "Le aziende più piccole vengono chiuse, favoriscono le multinazionali. Apriamo un allevamento di cavallette, tanto adesso conviene".

Presente anche Tonino Monfeli, leader delle prime proteste a ridosso del casello di Orte: "Faccio un appello ai governanti - ha detto - che capiscano, altrimenti devono andare a casa. Non siamo schiavi delle multinazionali e delle catene dei supermercati. Questo sistema ci ha portato all'orlo del precipizio". Nel frattempo un piccolo gruppo di agricoltori si è avvicinato a Largo Chigi per un presidio spontaneo.

Anche i sindaci al Circo Massimo

Con la fascia tricolore attorno al collo ci sono anche due sindaci nella manifestazione al Circo Massimo di agricoltori e allevatori: i primi cittadini di Maschito (Potenza) e Salemi (Trapani).

Luigi Rafti, sindaco di Maschito, in rappresentanza di una comunità con anche i comuni di Venosa "città di Orazio", Palazzo San Gervasio, Montemilone, Ginestra, spiega: "Sono oltre 18mila abitanti - dice - La maggioranza di noi vive nel settore agricolo. È il territorio che fa nascere il vino Aglianico delle Vulture, un "prodotto di eccellenza". Ma i problemi della zona sono "molteplici". "I sindacati non tutelano la categoria e invece li hanno abbandonati in questa battaglia. Bisognerebbe tutelare i prodotti di alta qualità, ma questa cosa che però non avviene. Il grano arriva dall'estero, dal Canada. Un buon padre di famiglia prima tutela i suoi e poi pensa agli altri. Mio padre era un viticoltore". Ma gli agricoltori - aggiunge - "non sono competitivi nei prezzi. Non potete importare i prodotti fuori dalla comunità europea, sennò facciamo due pesi in due misure. In Italia ci sono regole severe". E quindi "al nostro governo possiamo solo chiedere di abbassare il prezzo del carburante. Ma il resto lo deve fare l'Europa".

Cecilia Fabiano /LaPresse

Protesta agricoltori, trattori al Circo Massimo

La lettera alla commissione Europea degli agricoltori del Cra, Comitati riuniti agricoli 

Questa mattina una piccola delegazione del Comitati riuniti agricoli è andata nella sede della Commissione Europea a Roma, in via IV Novembre, al Palazzo dei Campanari, per presentare una lettera aperta. Gli agricoltori "diffidano la Commissione Europea dall'imporre direttive e/o normative allo Stato italiano e quindi per ricaduta ai cittadini della Repubblica italiana che hanno come principale finalità la perdita della sovranità nazionale e specificatamente la sovranità del comparto agricolo". Diffidano inoltre "dall'imporre, calando dall'alto e non coinvolgendo i Cittadini, direttive o normative che non siano state concordate con le parti interessate, e di non usare veri sistemi democratici di partecipazione popolare alle scelte politiche ed economiche". Chiedono inoltre alle istituzioni comunitarie "di rispettare ogni singolo cittadino europeo e di tutelare la libertà di lavorare e produrre, nel rispetto delle leggi, di ogni cittadino o categoria" e di "difendere, come è loro specifico dovere, le piccole e mendie imprese di ogni Stato membro".

Cecilia Fabiano /LaPresse

Protesta agricoltori, trattori al Colosseo

I trattori al Colosseo

Sono state due le manifestazioni indette oggi a Roma, quella organizzata da Altragricoltura e Popolo produttivo è iniziata alle 12 in piazza del Campidoglio, la seconda del 'Cra agricoltori traditi', si è svolta nel pomeriggio al Circo Massimo con circa 1500 partecipanti.

La prima è iniziata questa mattina simbolicamente dal Colosseo con due trattori provenienti dalla Campania che si sono fermati sotto l'anfiteatro Falvio sul lato di via dei Fori imperiali per la manifestazione dal titolo 'Te lo do io il made in Italy' - che è anche una piattaforma online - promossa da Altragricoltura e Popolo produttivo. Dal Colosseo si sono poi spostati al Campidoglio accolti dagli applausi dei turisti

Circa 300 le persone radunate in piazza del Campidoglio per dare via alla manifestazione degli agricoltori al grido: "vogliamo lavorare". "Non vi faremo mangiare gli insetti", dice qualcuno. "È colpa della politica italiana degli ultimi 30 anni - scandisce il leader di Popolo produttivo Angelo di Stefano - Questa è gente che lavora, che non riesce a mantenere la propria famiglia. Siamo qui per rivendicare i nostri diritti".   

Ad attenderli davanti a Palazzo Senatorio altri agricoltori, allevatori, pescatori, balneari e partite iva provenienti da tutta Italia. "La pesca ritorni al centro di ogni interesse umano", si legge su uno striscione. E su un altro, "La pesca non deve morire". Alla folla di partecipanti si sono aggiunti altri tricolori - mentre qualcuno grida "Italia, Italia" - e bandiere regionali. Anche una donna spagnola si unisce alla protesta e alcuni allevatori arrivano dall'Abruzzo, "dal mare alla montagna", agitando i campanacci. "Stanno distruggendo gli allevamenti", spiegano.

"Le piazze non si uniranno, noi non vogliamo le dimissioni del governo", spiega Adriano Novello del direttivo Altragricoltura parlando della manifestazione del 'Cra agricoltori traditi' al Circo Massimo.

In merito alla manifestazione prevista oggi al Campidoglio sottolinea: "Si tratta di un evento distinto da quello al Circo Massimo ma l'obiettivo è comune: salvare l'agricoltura italiana. Siamo qui con questi trattori piccoli ma abbiamo anche trattori grandi, ma il 98% delle aziende in Italia è costituito da aziende di piccole dimensioni e dobbiamo aiutare anche quelle, non solo quelle grandi".

Il grido da piazza del Campidoglio: “La politica ci ascolti”

"Gridiamo dignità. Siamo noi i patrioti che difendono il made in Italy. È ora che la politica scenda e ascolti il popolo perché quelle persone non ascoltano la voce di chi lavora e di chi si sporca le mani. Noi siamo il popolo produttivo, siamo il Pil di questo Paese. Questo è solo l'inizio perché tutte le categorie si devono svegliare". A dirlo è il leader di Popolo produttivo, Angelo di Stefano, durante la manifestazione al Campidoglio organizzata insieme ad Altragricoltura. "Meloni scenda in campo e prenda queste categorie che stanno soffrendo. Dica ai ministri: venite con noi in Europa a dire basta. Questa non è l'Europa che vogliamo noi", conclude.

"L'unità si costruisce sugli obiettivi. Spero che da questa piazza parta un grido, che comprende agricoltori e pescatori, coltivatori e allevatori, tutto insieme. Perché rischiamo di far diventare l'Italia una piattaforma commerciale. Bisogna mettere in campo una proposta forte. Non perché lo ha detto un partito". Lo ha detto Gianni Fabbris, presidente onorario di Altraagricoltura e portavoce della Alleanza sociale per la sovranità alimentare, parlando ai tanti che sono riuniti in piazza de Campidoglio, a Roma. "Il governo dichiari lo stato di crisi. Questo movimento ha bisogno di risposte".

Presidio a Palazzo Chigi

Si è conclusa anche la manifestazione spontanea organizzata da un gruppo di agricoltori del Crotonese a Largo Chigi, una cinquantina le persone presenti. "Ora valuteremo cosa fare nei prossimi giorni", fanno sapere. Non ci sono stati disordini. "Abbiamo deciso di venire qui piuttosto che al Campidoglio o al Circo Massimo perché è più incisivo", dicono.

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