Camorra, esigenze cautelari attenuate: concessi gli arresti ...
di Luigi Nicolosi
A due settimane di distanza dalla scarcerazione della moglie Tina Rispoli. La coppia era finita agli arresti il 17 ottobre del 2023 in un blitz contro il clan Di Lauro
Sulla sua testa pendono la pesante accusa di aver favorito gli affari del clan Di Lauro di Secondigliano e una richiesta di condanna da parte della procura a oltre nove anni di carcere. Nonostante ciò, le esigenze cautelari che lo tengono in carcere dal 17 ottobre 2023 si sono ormai attenuate e così per Tony Colombo sono scattati a sorpresa gli arresti domiciliari. Il 38enne cantante neomelodico, palermitano di origini ma da anni trapiantato a Napoli, noto soprattutto per le sue nozze con la vedova di camorra Tina Rispoli, oggi pomeriggio ha lasciato il penitenziario di Ariano Irpino.
L'artista oggi pomeriggio ha ricevuto la notifica dell’ordinanza di sostituzione della misura cautelare. Colombo ha lasciato il penitenziario di Ariano Irpino per raggiungere un’abitazione di Gaeta. In un'altra località del litorale del Sud Pontino (Latina), Minturno, si trova invece la moglie. Alla donna i domiciliari erano stati concessi il 20 gennaio scorso.
La decisione di scarcerare Tony Colombo porta la firma del gip del tribunale di Napoli Ivana Salvatore che, nonostante il parere contrario dei pubblici ministeri della Dda Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, ha deciso di concedere al neomelodico gli arresti in casa con il braccialetto elettronico. Decisive si sono rivelate le argomentazioni difensive dei legali del 38enne palermitano, i penalisti Sergio Cola e Alfredo Sorge, riusciti a dimostrare la sopravvenuta attenuazione delle esigenze cautelari. Il tandem difensivo è inoltre convinto dell’insussistenza degli elementi probatori necessari a sostenere l’accusa che vede Colombo imputato, insieme alla moglie, per concorso esterno in associazione mafiosa. Su quest’ultimo punto il giudice del rito abbreviato si pronuncerà però il prossimo 7 marzo, giorno in cui è attesa la sentenza.
Sia Tina Rispoli che il marito Tony Colombo, secondo gli inquirenti della procura partenopea, avrebbero agevolato gli affari del presunto ras Vincenzo Di Lauro, figlio del storico capoclan Paolo Di Lauro. Sia la vedova del boss delle Case Celesti Gaetano Marino che il cantante palermitano avrebbero, in particolare, finanziato, investendo un’ingente somma di denaro, l’apertura di uno stabilimento per la produzione di sigarette di contrabbando. Attività che avrebbe fatto capo proprio a Di Lauro junior e Raffaele Rispoli, fratello di Tina. La difesa della coppia «vip», salita alla ribalta delle cronache anche per le nozze show in piazza del Plebiscito, ha fin qui sostenuto che il reato non si sarebbe mai consumato, in quanto i capannoni che avrebbero dovuto ospitare il «business» sono stati individuati e sequestrati ancora prima che la produzione cominciasse.
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31 gennaio 2025 ( modifica il 31 gennaio 2025 | 18:04)
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