Aquaman, spiegazione del finale del film DC con Jason Momoa

Jason Momoa sta per tornare nell'universo DC nei panni di Lobo, ma tutti ci ricordiamo di lui, prima di tutto, come l'Aquaman del DC Extended Universe, la cui prima avventura, pur se non esente dalle solite critiche rivolte ai film del defunto franchise, riuscì tutto sommato ad attirarsi un po' di simpatie. Ma come finiva quel primo film?

La prima avventura di Jason Momoa come Arthur Curry vedeva il nostro alle prese con Orm, il suo fratellastro figlio della relazione tra sua madre Atlanna e il re di Atlantide, Orvax: per sconfiggere il villain, il personaggio di Momoa deve recuperare il Tridente di Atlan, che gli consentirebbe di avere il controllo sui Sette Mari e di comunicare con le creature marine.

La svolta si ha quando, recatisi nell'Oceano Atlantico, Arthur e Mera scoprono che Atlanna è ancora viva: qui i nostri combattono contro il Karathen, un leviatano che fa da guardiano al Tridente e che, alla fine, riconosce in Arthur il legittimo erede di Atlantide, permettendogli di recuperare il potentissimo oggetto e di acquisire le abilità di cui sopra.

Aquaman e Mera, a questo punto, si recano da Orm: qui i nostri liberano il Karathen e, tramite il Tridente, invocano in loro aiuto tutte le creature marine. La sconfitta di Orm è inevitabile, ma Arhur decide di risparmiarlo, facendolo arrestare dalle guardie di Atlantide: il personaggio di Jason Momoa può quindi prendere il suo posto sul trono del regno. Per saperne di più, comunque, qui trovate la nostra recensione di Aquaman.

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