Bambina annegata nel lago: sigilli al bioparco di Caraglio

Dopo la tragedia di ieri pomeriggio (mercoledì 17 luglio) al bioparco di Caraglio dove è annegata la piccola Anisa Murati la magistratura ha disposto il sequestro dell’area «Acquaviva» in frazione Bottonasco. Sul cancello del bioparco i carabinieri della stazione di Caraglio hanno posti i sigilli e il cartello di «area sottoposta a sequestro penale da parte della Procura della Repubblica di Cuneo». Molto probabilmente l’autorità giudiziaria disporrà l’autopsia sul corpo di Anisa.

Mercoledì pomeriggio la bambina è scomparsa dal gruppo dell’Estate ragazzi: è stata ritrovata dopo quasi 3 ore di ricerche, annegata nel biolago balneabile. Anisa abitava a Demonte ed era secondogenita di una coppia di origine albanese residente nel paese della valle Stura che anche altri due figli. La bimba faceva parte di una comitiva del centro estivo della parrocchia di Demonte.

Il gruppo di bambini della valle Stura era insieme a sette accompagnatori di cui cinque minorenni al bioparco «Acqua Viva» di Caraglio. La tragedia sarebbe avvenuta verso le 15,30. Dopo lunghe ricerche il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco a due metri di profondità.

La Procura di Cuneo ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti. Il fascicolo è affidato al sostituto procuratore Alberto Braghin, che coordina le indagini insieme al procuratore aggiunto Ciro Santoriello. La posizione degli accompagnatori è al vaglio degli inquirenti. La posizione più problematica potrebbe essere quella dei maggiorenni, fa sapere Santoriello. Ma andrà approfondito anche il ruolo dei bagnini del bioparco, due più un assistente: «Vanno valutati quali fossero i compiti loro e quali quelli degli accompagnatori. Il profilo giuridico è complesso». Meno probabile, secondo la Procura, che vengano chiamati in causa i gestori della struttura, salvo che non emergano gravi omissioni a loro carico, al momento non ipotizzabili.