Bambina di 7 anni morta nel lago del Bioparco di Caraglio

Una bambina di 7 anni, Anisa Murati, che abitava a Demonte è stata trovata morta in uno dei laghi del bioparco di Caraglio, a due metri di profondità. L’allarme è scattato oggi (mercoledì 17 luglio) alle 15,30 dopo che non è stata più vista. Mobilitati vigili del fuoco del comando provinciale, anche con l’elicottero e i sommozzatori e sono immediatamente scattate le ricerche nell’area verde «AcquaViva» di Caraglio.

La piccola (che non sapeva nuotare) fa parte del centro estivo della parrocchia di Demonte che organizza l’estate ragazzi in valle Stura. Il gruppo, composto da una cinquantina di persone stava trascorrendo il pomeriggio nel bioparco in frazione Bottonasco, nella bassa valle Grana, celebre e molto frequentata per la presenza di un biolago balneabile e anche di un grande bacino irriguo. I soccorritori hanno tentato manovre di rianimazione.

Nelle ricerche sono state mobilitate decine di vigili del fuoco, con gli uomini del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale), affiancati anche dai volontari di Morozzo. Sul posto è giunta anche la sindaca di Caraglio, Paola Falco. Il lago balneabile è presidiato da due bagnini e da un’assistente.

«Siamo sconvolti. Una bella bambina di sette anni. E' incredibile - così la prima cittadina –. La dinamica di quanto accaduto non la conosco. Potrebbe aver avuto un malore, chissà. C'erano animatori, dato che si tratta di un centro estivo parrocchiale, e bagnini che si sono accorti della sua assenza quando hanno radunato tutti i bambini e lei non c'era: c'erano le sue ciabattine e i vestiti sulla spiaggia. Una tragedia, non posso dire altro. E’ arrivato il papà sul luogo della tragedia per riconoscere la piccola, ed è anche giunto il medico legale per i rilievi».

L’elicottero ha sorvolato più volte la zona. Si stanno ricostruendo i momenti del pomeriggio. Il primo allarme è scattato verso le 15,30. Sono iniziate le ricerche. Quindi non riuscendo a rintracciare la bambina è stata mobilitata la macchina dei soccorsi. Il gruppo era a una cinquantina di metri dal lago.

La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ricorda che solo nel periodo che da inizio giugno al 17 luglio si contano già diciannove le persone morte nei fiumi e nei laghi italiani, poco meno di una vittima ogni due giorni. La Società chiede «maggiore prevenzione e più controlli sul territorio». «Ogni anno - stima la Sima - nel nostro Paese sono 400 le persone che muoiono annegate in acqua (mare, laghi, fiumi, torrenti). Le vittime più frequenti, secondo l'Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni».