Il rapper Blind: «Droga, furti e miseria: mi ha salvato l’amore »
«Come ci finisce uno a 17 anni nel parcheggio di una discoteca, al volante di una macchina non sua, insieme a sei sconosciuti e con 1000 euro di coca nei boxer?». La scena potrebbe essere l’inizio di un film, invece è un ricordo della vita di Blind, rapper finalista dell’ultima edizione di X Factor che, suo malgrado, di scene da film in passato ne ha collezionate proprio tante. Dopo aver concluso il talent di Sky — si è classificato terzo, è stato tra i più streammati del programma e il suo singolo Cuore nero è disco di platino — Blind ha messo da parte per un po’ i panni del rapper per reinfilarsi in quelli di Franco Rujan e affidare la sua storia a un libro-confessione. Tra le pagine del volume, edito da Mondadori Electa e intitolato Cicatrici, ripercorre infanzia e adolescenza senza filtri né omissioni: «La musica a volte non basta per dire tutto. Volevo raccontarmi completamente, come se dovessi togliermi un peso». Aprirsi non è stato facile, spiega Blind, classe 2000, cresciuto in provincia di Perugia, ma ci è riuscito anche grazie all’aiuto di Emma Marrone, sua coach all’interno del talent: «È stata lei a levarmi questa corazza, sennò io non avrei raccontato manco un quarto. La prima copia del libro che ho autografato è la sua».
In Cicatrici Rujan elenca cadute e rinascite, porte che si aprono e che poi si richiudono dritte in faccia. Ha una famiglia complicata, in cui non girano tanti soldi e i genitori non fanno che litigare, le scene drammatiche sono all’ordine del giorno, fino ad arrivare alla sorella che tenta di uccidere la madre: «Ho passato la maggior parte della mia vita di bambino e di ragazzo a mangiare e vestirmi con quello che offriva la Caritas», scrive Blind. E mentre in casa è «un inferno», nel quartiere per i giovani non c’è nulla da fare, così «inizi a fare stronzate per noia». Tra crack e cocaina, a 15 anni «rubo cellulari per comprarmi la droga, arrivo a farmi 15 grammi al giorno», continua nel libro. «Non ho ancora compiuto 16 anni e ho già tre denunce sul collo». Blind ci tiene a spiegare tutto perché «non sono un santo ma sono un buono», sottolinea: «Almeno un po’ mi dovevo giustificare, questo libro è crudo e volevo mettere in chiaro che non voglio dare brutti messaggi. Ho scritto soprattutto per i ragazzi, perché sappiano che nella vita tutti fanno stronzate, ma poi arriva un punto in cui bisogna dirsi “devo fare qualcosa e io valgo”».
La spinta per chiudere con la droga è arrivata quando ha conosciuto Greta, la sua ragazza: «L’ho fatto per amore, mi sono detto: “se non smetti non ci starà mai”. Ma poi mentre ne venivo fuori ho visto che la droga non serve a niente. Se non ci fosse stata lei, chissà cosa sarebbe successo». In tutto questo, la musica è stata una costante, «scrivevo e mi sfogavo quotidianamente».X Factor l’ha fatto «crescere e riflettere», il successo che ne è seguito ha portato qualche miglioramento in famiglia: «Ogni mese mando soldi, ci sono sempre quando a mia mamma serve qualcosa. Stiamo riallacciando dopo tanti schiaffi morali». E oggi la storia va avanti, fuori dal libro: «Per quest’estate ho dei pezzi, usciranno delle cose inerenti al libro, più rap e più simili al mio stile degli inizi». Sarà anche sul palco, di nuovo grazie ad Emma, ad aprire alcuni dei suoi concerti, a partire dalla data milanese: «La ringrazierei a vita».
17 giugno 2021 (modifica il 17 giugno 2021 | 19:59)
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