Calabria, ospedali da campo e covid hotel: ecco il raggio d'azione di Gino Strada
Ospedali da campo, covid hotel, punti triage e assistenza domiciliare dei pazienti paucisintomatici. Sarà questo il perimetro dell'intervento di Gino Strada in Calabria, insieme a ruolo, margine di autonomia e "regole di ingaggio" chiarito ieri pomeriggio - questa volta per davvero - nel corso di una lunga conversazione fra il fondatore di Emergency e il premier Conte. I dettagli sono in via di definizione proprio in queste ore, ma la cornice della collaborazione sarebbe già pronta.
Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria: ''Gino Strada? Mi inchino davanti a quest'uomo. Governo in tilt'' Stando ad un accordo fra Regione e Protezione Civile Nazionale, anche in Calabria arriveranno gli ospedali da campo. In tutto dovrebbero essere quattro, due da 40 posti a Cosenza e Locri, altri due più piccoli, da 20 posti, a Vibo Valentia e Crotone. Ma al momento sono stati fatti a stento i sopralluoghi. "C'è qualcuno che dice che qui sia già stata montata la prima tenda, ma siamo ancora lontani da questo. Ieri esercito e Protezione Civile ha fatto un sopralluogo ed è stata individuata l'area su cui sarà montato" dice il sindaco Giovanni Calabrese, che in fretta e furia ha dovuto cercare fra i fondi comunali il budget necessario per permettere alla pista dell'elisoccorso di essere operativa anche di notte. "La convenzione con la ditta che la gestisce non prevedeva lo straordinario notturno per il personale antincendio. Per 800 euro, Locri ha dovuto rinunciare ad un essenziale presidio di emergenza. Appena lo abbiamo scoperto, siamo intervenuti noi". E non è che uno dei tanti ingranaggi della rete di emergenza/urgenza territoriale che si inceppa e si blocca per incomprensibili corto circuiti burocratici.
"Così come non si spiega come mai l'Asp di Reggio Calabria sia arrivata tardi e male su cose che avrebbe già dovuto fare" fa notare il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, reduce dall'ennesima riunione in prefettura convocata per fare il punto su inerzie e ritardi. Ai Covid hotel, spiega, avrebbe potuto provvedere da tempo l'Azienda sanitaria provinciale, "ci hanno dovuto pensare i Comuni. Abbiamo pubblicato una manifestazione di interesse, ma in alcuni centri sono andate deserte. La cosa sconcerta perché non si chiedeva di farlo né gratis, né per senso di solidarietà". Ecco un altro nodo, un altro intoppo. Come sugli ospedali. "A Gioia Tauro dovevano già essere attivati 40 posti per paucisintomatici o chi è in via di guarigione, ce ne sono 17. Di Melito non abbiamo notizie" dice Falcomatà. Quello delle strutture ospedaliere svuotate negli anni del commissariamento è uno dei temi che i sindaci calabresi metteranno sul tavolo nell'incontro con Conte previsto per giovedì. Con il premier, parleranno i primi cittadini dei Comuni capoluogo, in piazza a "scortarli" ci saranno i colleghi di tanti Comuni calabresi. "Speriamo vivamente che nessuno venga a sporcare questa protesta, tentando di strumentalizzarla. Salvini ha annunciato che ci sarà, ma non abbiamo bisogno di lui e non è il benvenuto" attacca Falcomatà, che aggiunge "siamo stanchi di chi tenta di usare la Calabria ai propri fini e si appropria di battaglie che non gli appartengono. Salvini oggi dice che il commissario alla sanità deve essere un calabrese, proprio lui che ha un partito in Calabria commissariato da un segretario bergamasco e ha voluto a tutti i costi come candidato sindaco a Reggio Calabria uno che è residente a Massa e lavora a Genova?".