Capezzoli liberi su Facebook e Instagram: Meta pronta a rimuovere ...
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Pubblicato il: 19-01-2023 19:42
![Luca Bucceri](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwips.plug.it%2Fcips%2Fnotizie.virgilio.it%2Fcms%2F2022%2F07%2Fluca-bucceri.jpg%3Fw%3D60%26h%3D60%26a%3Dc&w=728&hash=c3ab447e59a433da9d5693c3372085ab)
Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano per lavorare per testate all news come Yahoo e Virgilio Notizie. Ma lo sport è sempre presente con collaborazioni con Sportmediaset e Corriere dello Sport.
La guerra contro la censura dei capezzoli femminili sui social sembra ormai essere arrivata a un punto di svolta. Infatti, secondo quanto suggerito dall’Oversight Board di Meta, la società che detiene la proprietà di Facebook e Instagram sarebbe pronta a rimuovere la censura sulla parte anatomica mettendo fine alle polemiche che da anni erano state sollevate dal movimento “Free the Nipple”.
Via la censura sul nudo femminileDopo anni di lotta per ottenere pari dignità anche sui social, il movimento “Free the Nipple” potrebbe cantare vittoria. Negli anni appoggiati da star come Miley Cyrus, Jennifer Aniston, Rihanna e molte altre ancora, il movimento nato 10 anni fa ha sensibilizzato per tanto tempo sulla discriminazione sul corpo femminile e nel 2023 potrebbe arrivare la storica svolta.
Perché il capezzolo dell’uomo sì e quello della donna no? Questa è sempre stata la domanda che il movimento si è posto e ha girato a Facebook e Instagram negli anni, con Meta che oggi sembra essere arrivata al punto di svolta, all’apertura verso la rimozione della censura.
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Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma secondo quanto trapela dall’Oversight Board di Meta, il comitato di controllo formato da studiosi, politici, giornalisti e analisti vari che consiglia all’azienda sulle politiche da intraprendere in materia di moderazione dei contenuti, la società sarebbe propensa al passo in avanti.
Il comitato, infatti, ha raccomandato alla “madre” di Facebook e Instagram di rivedere e cambiare gli standard comunitari per ciò che riguarda la nudità degli adulti.
Il caso che ha fatto cambiare ideaMa come tutte le rivoluzioni, anche quella del no alla censura sui capezzoli femminili sembra essere giunta alla svolta grazie a un episodio contraddittorio. Alla base del via libera ai capezzoli, infatti, ci sarebbe il ricorso di una coppia trans e non binaria americana contro la censura di due loro post riguardanti la mastectomia al seno. Le due, spiegando di aver fatto delle foto per raccogliere fondi per sostenere i costi dell’intervento, si sono trovate costrette a rimuovere il post.
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“Violazione degli standard della community” si legge nella motivazione che aveva spinto Meta a far cancellare il post, ma la foto del “prima e dopo” ha svelato la discriminazione vera e propria. La foto al femminile, infatti, è stata censurata ed è passata al controllo del social, mentre quella maschile non ha avuto alcun problema.
La richiesta, dunque, è quindi quella di codificare nuove politiche aziendali basate “su una visione binaria di genere e su una distinzione ormai superata tra corpo maschile e femminile”. Raccomandandosi di “definire criteri nuovi obiettivi e rispettosi” per quel che riguarda la nudità “in modo che tutte le persone siano trattate in modo coerente con gli standard internazionali sui diritti umani”.
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