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Droga dello stupro in casa: a processo Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti

Droga dello stupro in casa a processo Claudia Rivelli sorella di Ornella Muti
Le bottiglie contenenti GBL trovate dagli investigatori della Polaria in casa della 71enne

Redazione 17 settembre 2021 11:23

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Si è trovata fuori la porta gli investigatori di polizia. Alla domanda sul perchè fosse arrivato nella sua casa di Roma Nord un flacone contenente Gbl, la cosiddetta "droga dello stupro", ha risposto che utilizzava il prodotto per pulire gli oggetti d'argento in casa. A finire a processo Claudia Rivelli, sorella dell'attrice Ornella Muti. Ad arrivare alla sua abitazione mercoledì pomeriggio gli agenti della Squadra Investigativa della Polaria Fiumicino, che la scorsa estate avevano rinvenuto dei flaconi di Gbl spediti all'estero all'interno di pacchi ad hoc. Proprio seguendo la scia dei flaconi si è poi arrivati in casa dell'attrice 71enne, famosa negli anni '70 quale protagonista di fotoromanzi della Lancio.  

In particolare gli investigatori di polizia sono arrivati in casa dell'attrice dopo una indagine, ancora in corso, cominciata tre mesi fa. Seguendo due giorni fa il 'corriere' che aveva preso in consegna il pacco arrivato all'aeroporto di Fiumicino, il pacco è stato prima portato in casa della madre defunta di Claudia Rivelli e da qui preso da un secondo runner e recapitato in casa della 71enne a Roma Nord.

Quindi il blitz della polizia che ha accertato la presenza nel flacone recapitato in casa Rivelli di liquido incolore ed inodore, risultato poi agli esami Gbl. Sul tavolo della cucina un secondo contenitore con la droga dello stupro, oltre ad un terzo flacone, già imballato e pronto ad essere spedito dalla 71enne al figlio residente a Londra. 

Arrestata, Claudia Rivelli è comparsa in Procura a Roma per la convalida del fermo con il giudice che ha quindi convalidato l'arresto ed ha disposto il suo ritorno in libertà, in quanto incensurata, in attesa di giudizio. Difesa dall'ex marito Paolo Leone, figlio dell'ex presidente della Repubblica Giovanni Leone, Claudia Rivelli ha spiegato di non sapere che fosse Gbl, ma un prodotto scoperto dalla madre come detersivo che da tempo utilizzava per pulire casa, e che doveva inviare al figlio che lo utilizzava per pulire l'auto. Sottoposto ad analisi il contenuto dei flaconi ha però fugato ogni dubbio, si trattava di  gamma-butirrolattone (Gbl) con gli investigatori di polizia che proseguono le indagini. 

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