Corpus domini, le celebrazioni ad Orvieto
Al suono militare dei tamburi, accompagnato da bandiere colorate e stendardi, ha fatto il suo ingresso nella piazza di Orvieto il corteo storico. Una tradizione che si rinnova nella domenica del Corpus Domini, quando religiosità e rievocazione si fondono in un evento unico. Nel corteo sfilano cavalieri, giudici e nobili, milizie e corporazioni, a rappresentare la città nel suo momento di massimo splendore medievale. La sfilata storica è cresciuta, per accuratezza e partecipazione, rispetto alle origini negli anni cinquanta: oggi conta circa quattrocento figuranti. Dopo l'arrivo in Duomo, inizia la celebrazione religiosa di uno dei più importanti giorni del calendario cristiano. La festività affonda le sue radici nel 1263, anno al quale si fa risalire il miracolo Eucaristico di Bolsena: storia vuole che Pietro da Praga, sacerdote boemo di passaggio, mentre celebrava messa sull'altare di Santa Cristina fosse preso da dubbi sulla trasformazione di pane e vino nel corpo e sangue di Cristo. Durante la consacrazione dell'ostia, da questa sarebbe allora sgorgato sangue. I paramenti del religioso sarebbero quindi stati fatti trasferire da papa Urbano quarto, residente a Orvieto, nella città della rupe; oggi sono custoditi nel reliquiario. Il Sacro lino del Corporale viene mostrato ai fedeli ogni anno proprio in occasione del corpus domini, custodito in una teca e portato in processione lungo le vie e le piazze principali del centro storico.