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Decreto agosto, sparisce il bonus consumi. Torna il cashback, ma i rimborsi arriveranno il prossimo anno

Decreto agosto sparisce il bonus consumi Torna il cashback ma i rimborsi arriveranno il prossimo anno
La misura che avrebbe previsto uno sconto immediato sul pagamento viene sostituito da un meccanismo "a punti" e una restituzione semestrale in funzione delle transazioni digitali effettuate
MILANO - Niente cena scontata al ristorante per chi paga con bancomat o carta di credito. Così come niente sconti per chi acquista scarpe o abiti, sempre via Pos. Il cosiddetto "bonus consumi", la misura che doveva introdurre uno sconto immediato per chi paga con strumenti digitali negli esercizi commerciali maggiormente colpiti dalla crisi Covid, alla fine è naufragato. Poche risorse a disposizione e troppi intoppi tecnici per una misure che alla fine avrebbe rischiato di tradursi in una mini-mancia quasi impercettibile agli occhi dei consumatori.

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Il governo è uscito dall'impasse riportando di fatto le lancette dell'orologio a nove mesi fa, quando con la Legge di Bilancio 2020 aveva previsto un fondo da 3 miliardi per il cosiddetto "cashback", un sistema di restituzione parametrato al volume di trasnazioni compiute con pagamenti digitali. In altre parole: più pagamenti con carte e bancomat, più rimborsi l'anno successivo. Lo strumento doveva partire quest'anno con le prime restituzioni a partire da gennaio del 2021 (per questo si era parlato anche Bonus Befana"). Poi la crisi Covid ha cambiato le carte in tavola, il meccanismo è rimasto congelato e il fondo era stato svuotato dal decreto rilancio.

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Ora parte di quelle risorse vengono recuperate. Il governo ha previsto 1,75 miliardi di euro, poco più della metà di quanto c'era prima, ma ha già definito in linea di massima come potrà funzionare.  Il cashback - ha spiegato ieri sera il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri - sarà "un meccanismo a punti, non di sconti, che consente di cumulare il vantaggio di un certo numero transazioni per avere indietro risorse che possono variare a secondo del numero di transazioni, potranno beneficiarne tutti i consumatori italiani e consentirà di avere questi rimborsi in tranche semestrali prima delle vacanze estive e poi dell'anno successivo".

Nelle intenzioni del governo i "punti" potrebbero cominciare ad essere raccolti già a partire da questo dicembre, cioè nel mese delle spese natalizie. I rimborsi invece, come chiarito da Gualtieri, non arriveranno prima del prossimo anno in due momenti distinti, prima dell'estate e prima di fine anno.

Quanto all'importo delle restituzioni, tutto dipenderà da quanto sarà previsto nei provvedimenti attuativi e da quali tipi di transazioni saranno inclusi. Quel che è certo è che, almeno sulla carta, il miliardo e 750 milioni di euro trovato in questo decreto andrebbe ad aggiungersi nel 2022 ai 3 miliardi già previsti nell'ultima Manovra e risparmiati dallo "scippo" del decreto Rilancio. Assicurando così, almeno in teoria, rimborsi ancora maggiori.

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