Dinamo Sassari Le Pagelle: finalmente Jones, Diop domina il ...

La Dinamo Sassari strappa gara 2 al Taliercio grazie al 55-81 finale e riporta la serie con la Reyer Venezia sulla parità. Questi i nostri giudizi sui biancoblù.

Dowe: 8. La Dinamo soffre nei primi possessi, allora c’è lui a togliere le castagne dal fuoco come ormai accade spesso. Sfrutta per tutta la gara la sua fisicità sia in penetrazione, che quando si trova contro Spissu, ma è bravo anche ad alternare le giocate per sé a quelle per i compagni (8 gli assist finali). Nell’ultimo quarto poi segna la tripla del +17, un vero e proprio pugno allo stomaco dei veneziani che da lì non reagiscono più. Altra partita da giocatore completo.

Kruslin: 7,5. Ha il compito non semplice di limitare Granger e inizialmente lo soffre. Resta però dentro la gara, la tripla segnata nel secondo periodo al primo tentativo gli regala fiducia che sfrutta poi sul proprio lato di campo. Come tutta la squadra, partecipa allo sforzo difensivo immenso del secondo tempo, specialmente su Bramos, ma scrive a referto anche altre due triple che fanno malissimo, soprattutto la prima, a una Venezia ancora in corsa.

Jones: 7,5. Arriva la reazione che era lecito attendersi dopo una gara 1 al di sotto delle sue potenzialità. Nessun passo indietro in difesa, vedasi la stoppata su Parks negli ultimi secondi del secondo periodo, ma soprattutto in attacco dove già dal primo quarto comincia a sfruttare il suo arresto e tiro nella maniera giusta. L’intervallo non cambia il suo atteggiamento, anche Parks deve arrendersi più volte. Chiude con 12 punti, 4 rimbalzi ma soprattutto 4 recuperi. E quest’ultimo numero dice tanto sullo step di un giocatore che può essere cruciale per i sassaresi.

Bendzius: 6,5. La Reyer lo limita fortemente in attacco, lato del campo su cui in alcune situazioni non è nemmeno fortunato. Ma il lituano fa una partita di fondamentale importanza in difesa. Prestazione di quelle che non si notano, ma l’ex Vilnius lavora duramente e bene contro Willis, tiene meglio contro Brooks e sul suo lato fa un passo avanti rispetto a gara 1.

Stephens: 7,5. La partenza è falsa, soprattutto perché Watt resta un rebus. Rimane a lungo in panchina, prima di tornare sul finire di secondo periodo quando dimostra di aver alzato la propria intensità sotto le plance. Segnali di crescita che si confermano in un secondo tempo determinante per reattività a rimbalzo (5 quelli offensivi) e per il lavoro incessante di qualità nei blocchi portati per i compagni.

Diop: 8. Inizia male abboccando a una finta che vanifica una grande azione difensiva di squadra. È lo schiaffo però per metterlo in una prima parte di partita in cui duella continuamente con Tessitori e sorprende per la sua continuità con il piazzato dalla media. Va negli spogliatoi già in doppia cifra e la sua importanza non cambia, malgrado la crescita di Stephens. Perché continua a far male quando sul parquet, con Venezia che non riesce mai a trovare una soluzione per affrontarlo dentro la propria area.

Robinson: 8. Dalla panchina con furore. Entra pensando più agli altri che a sé stesso, a volte ferma troppo il pallone tra le sue mani, ma con il passare dei minuti la sua importanza sale drasticamente, così come i chilometri orari quando mette palla a terra. Nel quarto periodo segna una tripla più che pesante, poi è lui a gestire i possessi, con Parks che il più delle volte è costretto a leggergli la targa. Fondamentale.

Gentile: 7. Stavolta il primo tiro sfruttando qualche centimetro in più su Spissu va dentro e la musica cambia leggermente rispetto a gara 1. Perché il nativo di Maddaloni prende fiducia e fa meglio rispetto a due sere fa nella gestione dei possessi. Resta dentro a lungo in un terzo periodo in cui spesso male agli avversari con letture lucide sul pick&roll che scavano il divario che poi risulta decisivo con gli orogranata.

Raspino: 6,5. Bucchi si fida e lui ripaga con un primo ingresso fatto di tanta sostanza, in cui si iscrive pure a referto con un canestro solo apparentemente facile. Torna sul finale di terzo periodo per far sì che Kruslin non si carichi di falli e risponde con una gran difesa sull’ultimo tiro di Bramos. Esemplare.

Treier: 6,5. Se non fosse per la palla ingenua che si fa rubare da Spissu, il suo ingresso in campo sarebbe più che buono sul lato della prontezza mentale. Si rifà con un continuo di partita in cui si fa sempre trovare pronto alla lotta e al sacrificio in difesa, dando importante respiro a Bendzius.

Devecchi: sv. Solo pochi secondi per il capitano.

Chessa: sv.

Coach Piero Bucchi: 7. La partita sembra cominciare con una Venezia più aggressiva. E allora la squadra sembra prenderla quasi sul personale. Reagisce, lotta, segna, con segnali determinanti da giocatori come Jones. Il secondo tempo è un autentico capolavoro difensivo, ma non solo. Perché si Sassari fa segnare appena 19 punti in 20′ agli avversari, ma dall’altra parte fa fare una fatica tremenda soprattutto sul pick&roll, aprendosi poi gli spazi per punire pure dall’arco quando si va nei momenti ancora più caldi. Sacrificio, voglia di vincere ma anche di divertirsi. La Dinamo torna a casa con una vittoria che era necessaria per tenere aperta a ogni risultato la serie. E gran merito va a chi ha forgiato il carattere di una squadra che è arrivata pronta al momento più importante dell’anno, malgrado le diverse difficoltà vissute.

Matteo Cardia