Ennio Fantastichini: «Come genitore quante ne ho mandate giù»
Nell'iconografia del Re Lear diretto da Giorgio Barberio Corsetti e incarnato da Ennio Fantastichini, non c'è nulla del vecchio ingobbito e lacero, ma risplende il sogno di Shakespeare: rappresentare la caduta di un uomo, la sua infinita dolcezza