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United States Eugenio Gaudio si è dimesso da commissario della Calabria
Sempre più caos in Calabria dove è saltato anche il nuovo commissario alla Sanità scelto dal governo. È il terzo in dieci giorni, dopo Cotticelli e Zuccatelli, è la volta di Eugenio Gaudio.
Appena nominato dal Consiglio dei ministri, Gaudio ha rimesso l’incarico. L’ex rettore della Sapienza, martedì mattina ha avuto un incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli avrebbe esternato le sue perplessità nell’assumere l’incarico. Sulla decisione della rinuncia di Gaudio peserebbero gli attacchi immediati subiti nell’immediatezza della nomina in relazione al suo coinvolgimento nell’inchiesta di Catania su presunte irregolarità su concorsi accademici. Ma anche problemi familiari. Sua moglie non ha intenzione di trasferirsi in Calabria. Inoltre, però, voci di Palazzo Chigi, dicono che l’ex rettore non avrebbe visto di buon occhio il «tandem» istituzionale con Gino Strada che il Governo gli aveva affiancato con una delega speciale per l’emergenza Covid.
La conferma dei «motivi personali» arriva dal fratello Roberto: «Già ieri si era riservato di decidere. Poi la sua nomina è stata data per certa ma in realtà lui non aveva accettato - sottolinea il fratello dell’ex rettore - Noi avevamo dei dubbi perché per lui significava lasciare la sua vita a Roma e trasferirsi qui in Calabria», conclude Roberto Gaudio. Secondo il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, invece, è « il risultato della gogna mediatica, che porta le persone designate a mandare tutti a quel paese e a ritirarsi. Non parlo tanto di Cotticelli, perché in quel caso la vicenda era più grave, ma Zuccatelli è stato penalizzato per una battuta, dopo la quale ha deciso di lasciar perdere».
Per ora Gino Strada resta in attesa. A spingere per la sua nomina sono le Sardine, che sul loro profilo twitter scrivono: «Ne avete sbagliati tre su tre. Ora forse ci darete ascolto». Ma Gino Strada, a quanto si apprende, non sarebbe disponibile a ricoprire il ruolo di commissario. Il fondatore di Emergency, come emerso ieri, avrebbe dato la sua disponibilità a dare una mano soprattutto sul fronte dell’emergenza Covid nella Regione, dove Emergency è già presente. «Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose - a volte anche dopo averle fatte - quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di Emergency su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi», aveva detto strada nella tarda serata di lunedì.
Critiche invece arrivano dai partiti di opposizione. «Via Cotticelli, via Zuccatelli, ora via Gaudio. Attendiamo se ne vada Speranza», commenta il segretario della Lega Matteo Salvini. E in una nota rincara la dose la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: «Dopo la rinuncia del professor Gaudio, mi chiedo cosa debba ancora accadere perché qualcuno tragga le conseguenze politiche del caos in atto sulla pelle della Sanità calabrese. Se la situazione non fosse grave e seria, saremmo alle comiche. Tre commissari bruciati in una settimana rappresentano un mix di improvvisazione e di incompetenza, tra scelte grottesche e improbabili soluzioni miracolistiche come quella di Gino Strada».
