PFM e Fabrizio De André: "Il nostro è un matrimonio felice che non ...
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Nel giorno in cui avrebbe compiuto 85 anni, la PFM ricorda Fabrizio De André trasformando in album il progetto che ha portato in tour nel 2023 e 2024: si intitola PFM Canta de André e oltre a Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Lucio "Violino" Fabbri, Alessandro Scaglione, Marco Sfogli ed Eugenio Mori partecipano al disco, come ospiti speciali, Flavio Premoli, Michele Ascolese e Luca Zabbini. Per festeggiare una unione, fisica e spirituale, lunga 45 anni è stato scelto un luogo della Milano storica, quel Posto di Conversazione che è un punto di riferimento lungo i Navigli. In questo 2025 compie 55 anni pure la Premiata Forneria Marconi, nata nel 1970 anche se il primo lavoro discografico è posteriore di due anni, infatti Storia di Un Minuto viene pubblicato nel 1972. Nel disco c'era una registrazione di Fabrizio che la PFM suonava live, la Sony non gli ha dato l'autorizzazione per usarla ed è stata ricantata da Franz Di Cioccio.
Olly, fresco vincitore del Festival di Sanremo, nella serata delle cover ha proposto Il Pescatore ha detto che la PFM ha mostrato come la musica di Faber poteva essere qualcosa di diverso, potesse influenzare più generazioni: la vostra opinione?
Per i giovani meglio conoscerlo nella nostra versione che non nelle prime versioni sue. Quando i suoi brani li abbiamo presi in mano 40 anni fa mancava tutta la parte strumentale. Fabrizio rimane il maestro dei maestri per questi ragazzi che comunque scrivono bene. I ragazzi oggi sono pieni di dubbi e avere qualcosa in cui credere è fantastico; in Fabrizio trovi sempre qualcosa di attuale e più cresci come persona più trovi cose che si adattano alla tua situazione del momento, a 14 anni come a 70, ha tante chiavi di lettura e sensazioni trasmesse che trovi sempre quella giusta.
Dalla ripresa dell'attività concertistica post Covid avete fatto oltre 200 concerti tutti sold out: bella soddisfazione!
Abbiamo notato che era una percentuale importante e senza nulla togliere a chi è venuto all'epoca, oggi ci sono i giovani. Noi abbiamo sempre fatto suites e abbiamo trovato la chiave per poter fare musica senza il solito arrangiamento per accompagnare chi la canta. Fabrizio ha messo la sua poesia e noi tutto quello che ci sta attorno, questa la capacità che la PFM ha avuto nel 1978/79: non esiste la canzone giusta al momento giusto, esiste la musica che fai perché hai delle mani belle e dunque applichi la musica a quella che può essere poesia ed è rimasta la traccia.
Avete portato ai giovani La Canzone di Marinella.
Con i nostri arrangiamenti Marinella ora ha una faccia e un corpo.
Gli arrangiamenti sono quelli di allora?
I brani che corrispondo a quella tournée e a quei dischi sono rimasti intoccabili. È anche il motivo per cui i ragazzi hanno più soddisfazione a suonare Il Pescatore con il nostro arrangiamento rispetto all'originale. Abbiamo aggiunto brani che non abbiamo fatto in tempo a fare con lui.
Nell'album ci sono pure i vostri Impressioni di Settembre e Celebration.
Non vogliamo essere impallinati dai nostri fan e comunque sono nei bis. La musica non è come comprare dal panettiere che scegli tra la biova e la michetta, la musica ti prende, con lei scopri cose che non avevi scoperto prima.
In cosa sta la magia della collaborazione con Faber?
Ci siamo trovati a ragionare senza una etichetta che impone cosa fare dunque è un progetto nato con l'amicizia. È nato un disco che non ha età, poteva nascere 40 anni fa come oggi come tra 40 anni.
Che accadrà ora?
Fare i concerti è un conto, fare i sold out è altro ma il nostro è un marchio. Ripartiamo a fine aprile con Doppia Traccia, la prima parte accoglie i brani della PFM, la seconda quelli del repertorio di De André. Ci fermeremo a fine settembre, poi a ottobre c'è trattativa col Giappone e a novembre riparte il tour nei teatri.
Che relazioni avete con Cristiano De André, per altro anche lui in tour con pezzi paterni?
Lui lo può fare perché è il figlio, noi veniamo dalla strada e ci piace scoprire la musica, non abbiamo problemi a trovare una nuova idea, quando passa la acchiappiamo come quando abbiamo incontrato Faber, una persona che voleva fare esperimenti.
Ci sono alcuni brani tratti da La Buona Novella: perché?
Avevamo conosciuto Fabrizio in quell'occasione, suonavamo quello che era stato scritto da altri. Per i suoi 80 anni abbiamo pensato di fargli un regalo riarrangiandoli, è un po' più suonato ed è nella parte centrale del live. Ha un suono molto PFM: è amatissimo dai giovani.
La musica è raziocinio oppure il fato ha una sua incidenza?
La musica è spesso casualità. Noi facemmo un concerto in Sardegna in uno stadio senza erba, arrivò Fabrizio con un suo amico: lui era un uomo schivo, fu un caso se si trovasse lì. Altra casualità: il giorno dopo avevamo un day off e lui ci invitò a pranzo e ci propose un tour, lui che non muoveva le chiappe da casa. Non sono cose che nascono a tavolino, la fortuna è stata che tra noi non si è messo di mezzo nessuno. Ci aggiungiamo che Bob Dylan era diventato elettrico e questo piaceva a Faber. Aveva tutti contro, gli dicevano di non farlo ma lui decise, influenzato dal nuovo corso di Dylan. Noi eravamo la tribù che lo proteggeva. Poi si è deciso all'ultimo e ognuno di noi ha fatto arrangiamenti individuali che poi abbiamo armonizzato in studio. Fabrizio era un grande chitarrista ma suonando sempre da solo faticava a integrarsi con un gruppo. Noi suonavamo sulla sua chitarra e alla fine del mixaggio non aveva sentito nulla, è stata una scoperta il risultato finale. Pensa che dopo l'esperienza con noi diventato pignolo perché era il produttore di se stesso: ma con noi voleva la sorpresa.
La vostra scuola?
Quando abbiamo iniziato a voler fare musicisti, a 13, 14 anni non c'erano scuole e dunque ascoltavamo la radio, era la nostra maestra, dunque prima che musicisti siamo diventati strumentisti, la musica ci è entrata dentro, quella era la nostra palestra e suonavamo quattro cinque ore ogni sera, dalla Mazurka di Migliavacca a Otis Redding.
Progetti PFM in arrivo?
Certo, arriveranno cose nuove, a partire da una serie di singoli. Alla fine nascerà un concept ma i brani man mano che usciranno potrebbero finire in scaletta.
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