Festa del lavoro 2024. Con i capolavori della storia dell'arte
![Festa del lavoro 2024 Con i capolavori della storia dellarte](/thumb/phpThumb.php?src=%2Fuploads%2Fnews%2F47%2F4764%2F9%2F4764958-festa-del-lavoro-2024-con-i-capolavori-della-storia-dellarte.jpg&w=706&hash=9d14fead952223cc21322ce0704df31a)
Istituita per celebrare le lotte che nel corso della storia si sono tenute per difendere (in realtà molto più spesso ottenere) i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, la Festa del Lavoro si tiene in tutto il mondo ogni anno il primo maggio. Un’occasione per riflettere sulle sperequazioni e sulla mancanza di riconoscimenti che in molte società alcune classi di lavoratori hanno subito e continuano a subire, a partire dalla Rivoluzione industriale fino a oggi. Questi temi sono stati spesso trattati anche dalla storia dell’arte, con opere che riflettono sulle condizioni dei lavoratori; ma non mancano i capolavori che celebrano la cultura del lavoro, il mestiere, la maestria, perché ogni lavoro è anche una forma d’arte.
![Giovan Battista Moroni, Il Sarto, 1570](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fgiovan-battista-moroni-il-sarto-1570-768x1028.jpeg&w=728&hash=f20f66f03108e7e3b6d82fe398b6dcbe)
![Pieter Bruegel il Vecchio, Mietitura, 1565](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fpieter-bruegel-il-vecchio-mietitura-1565-768x539.jpeg&w=728&hash=bd113ee61929e904a83d27ad5bb7a6ab)
![Pieter Bruegel il Vecchio, Cacciatori nella neve, 1565](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fpieter-bruegel-il-vecchio-cacciatori-nella-neve-1565-768x551.jpeg&w=728&hash=381fde9ecf06a5acffd4e7af0beddc6d)
![Jan Vermeer, Allegoria della Pittura, 1666 ca](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fjan-vermeer-allegoria-della-pittura-1666-ca-768x913.jpeg&w=728&hash=b627a41e9f58d255efab2aaa83ee9aa1)
![Jan Vermeer, La lattaia, 1658-1660](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fjan-vermeer-la-lattaia-1658-1660-768x861.jpeg&w=728&hash=c9f36249d1b28fea2916bd7805563bce)
![Franz Xaver Simm, La ricamatrice, 1850](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Ffranz-xaver-simm-la-ricamatrice-1850.jpeg&w=728&hash=071f10ba611eae2a80aee9f38fca85db)
![Edouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère, 1881-82](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fedouard-manet-il-bar-delle-folies-bergere-1881-82-768x574.jpeg&w=728&hash=e9daa8c417e518386e6b9fc7a1ab66ce)
![Edgar Degas, Le stiratrici, 1884](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fedgar-degas-le-stiratrici-1884-768x725.jpeg&w=728&hash=63e07fa415204cdd02876a20052a118d)
![Giovanni Fattori, Il riposo, 1887](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fgiovanni-fattori-il-riposo-1887.jpeg&w=728&hash=c29d8aecc489e2b792182c16cb06df90)
![Gustave Courbet, Gli spaccapietre, 1849](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fgustave-courbet-gli-spaccapietre-1849-768x467.jpeg&w=728&hash=f3ceac3d9b35c7c225c0bb219c4fc7af)
![Jean-François Millet, Le spigolatrici, 1857](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fjean-francois-millet-le-spigolatrici-1857-768x575.jpeg&w=728&hash=f1f4b4d5bade857735657ee6258f20de)
![Vincent van Gogh, I mangiatori di patate, 1885](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fvincent-van-gogh-i-mangiatori-di-patate-1885-768x544.jpeg&w=728&hash=9092173fedfc2d060022a3b6ffcd3f84)
![Vincent van Gogh, Seminatore al tramonto, 1888](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fvincent-van-gogh-seminatore-al-tramonto-1888-768x610.jpeg&w=728&hash=09a61df418a1eacdb2590b0a63d0c0f4)
![Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1901](/thumb/phpThumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.artribune.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F04%2Fgiuseppe-pellizza-da-volpedo-il-quarto-stato-1901-768x412.png&w=728&hash=9c98ace36636f935a27ecc1eb62d2846)
Il lavoro e i lavoratori nella storia dell’arte
Noi di Artribune siamo andati alla ricerca di dipinti che, in maniera esplicita o implicita, raccontano di lavoro e di lavoratori: a partire da uno dei ritratti più accattivanti mai realizzati nella storia, ovvero Il sarto di Giovan Battista Moroni, per poi passare ai cacciatori e ai mietitori di Pieter Bruegel il Vecchio. Altro ritratto celebre è quello realizzato da Édouard Manet alla cameriera del Bar delle Folies-Bergère, per poi lasciarsi catturare dalle atmosfere de La lattaia di Jan Vermeer, autore anche dell’Allegoria della Pittura,in cui un pittore (forse proprio lo stesso Vermeer) è rappresentato mentre dipinge nel suo atelier.
Il lavoro e i lavoratori nella storia dell’arte. Da van Gogh a Giuseppe Pellizza da Volpedo
E poi I mangiatori di patate e il Seminatore al tramonto di Vincent van Gogh, Le spigolatrici di Jean-François Millet, Le stiratrici di Edgar Degas, Gli spaccapietre di Gustave Courbet e La ricamatrice di Franz Xaver Simm, per concludere il nostro tour con l’opera iconica dedicata ai lavoratori: Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Desirée Maida
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