Giovanni Allevi: «Ero imbottito di oppioidi per il dolore, ho preso il ...
Dopo una lunga malattia, Giovanni Allevi è tornato sul palco con quattro serate imperdibili, intitolate "Giovanni Allevi — Special Events — Summer MMXXV." In un'intervista a La Repubblica, il compositore e pianista ha parlato della sua malattia e dei suoi nuovi progetti. «Mi sento un cacciatore di bellezza», ha detto.
APPROFONDIMENTI
La malattia
Giovanni Allevi ha raccontato come abbia trasformato la parola "mieloma", il tumore che l'ha colpito, in una melodia. «Appena mi è stata detta la parola "mieloma", sono andato a cercare a quali note corrispondessero le sette lettere di quel nome orrendo. Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento».
Mentre realizzava quelle melodie, «stavo affrontando cure pesantissime», ha continuato, e non riusciva a suonare il pianoforte.
Per questo motivo ha pensato la sua melodia per il violoncello. «Il violoncello, che è molto vicino alla voce umana, mi sembrava perfetto per dare seguito a queste mie idee».«Musica? La mia rivincita sul dolore»
In quel periodo era «imbottito di oppiodi» per far fronte ai dolori lancinanti. «Sono arrivato anche all’assunzione di Fentanyl, che tra l’altro dà una rapida assuefazione. Ma gli effetti collaterali erano insostenibili, e ho vissuto pure le crisi di astinenza. A un certo punto ho deciso di smettere ma l’ho fatto di botto: è stata durissima». In un momento tanto buio, la musica è stata per lui «una rivincita sul mio dolore».