Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Mosca a Biden: «Falso che Mariupol non sia caduta»
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Le notizie di venerdì 22 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Fino a 9mila corpi in una fossa comune a Manhush. Putin annuncia la conquista di Mariupol. Biden: «Non ci sono prove che Mariupol sia caduta»
• La guerra in Ucraina è arrivata al 58esimo giorno, mentre continuano le atrocità: l’amministrazione locale di Mariupol spiega che oltre 9mila corpi potrebbero essere sepolti in una fossa comune a Manhush.• Zelensky in un video ha annunciato che Mosca ha rifiutato la tregua per la Pasqua ortodossa che si festeggia il 24 aprile.• Sulla situazione militare, il presidente russo ha annunciato un «successo»: la «liberazione di Mariupol», ormai completata - fatta salva la resistenza dell'acciaieria Azovstal, per spezzare la quale, secondo il ministro della Difesa russo Shoigu, serviranno ancora «tre, quattro giorni». • Il presidente Biden ha annunciato nuovi aiuti militari e parlando di Putin ha detto: «Non vincerà mai» • Kadyrov, che ricevette l'ordine di uccidere Zelensky, ha preso il controllo dell’edificio amministrativo dell’acciaieria a Mariupol. • A Mariupol «9mila corpi in fosse comuni». Intanto Mosca «ammette 20mila morti» e annuncia i nuovi obiettivi della conflitto: «Pieno controllo del Donbass e del sud dell'Ucraina».
Sono 99.393 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate fino ad oggi in Italia, delle quali 94.876 alla frontiera e 4.517 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Lo rende noto il Viminale precisando che si tratta di 51.391 donne, 12.191 uomini e 35.811 minori. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono Milano, Roma, Napoli e Bologna. L'incremento, rispetto a ieri, è di 987 ingressi nel territorio nazionale.
La Russia è pronta a dichiarare una tregua in modo che civili e militari ucraini possono lasciare l'acciaieria Azovstal a Mariupol se le truppe decideranno di arrendersi. Lo ha affermato il ministero della Difesa di Mosca.
La Francia consegna all'Ucraina missili Milan e cannoni Caesar. A svelare le consegne francesi è il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Finora la Francia manteneva il riserbo sugli equipaggiamenti militari forniti a Kiev. In un'intervista al quotidiano Ouest France, il Capo di Stato francese rispondendo a una domanda sulle critiche di Kiev per le poche consegne militari della Francia e della Germania ha spiegato: «ognuno prende le sue responsabilità con i propri equilibri politici e non interferisco nella vita politica degli uni e degli altri. Siamo molto coordinati. L'altro ieri - sottolinea Macron - ho parlato con il cancelliere tedesco Olaf Scholz su questo tema. Consegniamo comunque armamenti importanti: dai missili Milan fino ai Caesar», il cannone da 155 mm semovente che è in grado di colpire un target a 40 chilometri di distanza. «Penso che bisogna continuare su questa strada rispettando anche una linea rossa che non è di entrare in una cobelligeranza», ha aggiunto Macron.
Al riguardo dei suoi legami con la Russia, Marine Le Pen parla di «menzogna e diffamazione» da parte del presidente uscente e avversario nella corsa per l'Eliseo, Emmanuel Macron, con l'obiettivo di «macchiarla». La candidata del Rassemblement National ha parlato su Europe 1 e Cnews di «un prestito contratto non con la Russia ma con una banca ceco-russa, che non era una banca di stato», per poi assicurare: «le posizioni che ho sempre avuto nei confronti della Russia sono le stesse di quelle di Macron. Dice le stesse cose che dico io: io ho una visione geopolitica determinata dall'interesse della Francia e dei francesi, esclusivamente da questo».
Londra prevede di riaprire la propria ambasciata a Kiev la prossima settimana. Ad annunciarlo il primo ministro britannico Boris Johnson durante il suo viaggio in India. Dopo l'invasione russa lanciata lo scorso 24 febbraio, la Gran Bretagna aveva trasferito la propria ambasciata a Leopoli, nell'Ucraina occidentale. È una «possibilità realistica» che la guerra in Ucraina vada avanti fino alla fine del 2023, ha aggiunto.
Mosca respinge le affermazioni del Dipartimento degli Stati Uniti circa il fatto che l'esercito ucraino stia ancora tenendo le posizioni nella città portuale di Mariupol: così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, invitando i giornalisti a «fare affidamento» sulle informazioni del ministero della Difesa russa. Lo riporta Intertass. «Non c'è un briciolo di verità in queste affermazioni», ha detto Peskov rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le parole del portavoce del dipartimento di stato Usa Ned Price che ieri ha sostenuto che quella di Putin e del ministro della Difesa Shoigu sia solo disinformazione.
«Gli eventi scioccanti in Ucraina stanno avendo enormi impatti negativi sull'economia mondiale, che aveva appena ha iniziato a riprendersi dagli sconvolgimenti della pandemia di Covid». Così il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al Development Committee. «Ci vorrà tempo per valutare l'umano della guerra, costo morale ed economico. Il documento di riferimento per la commissione per lo sviluppo conferma i nostri timori, presentando valutazioni aggiornate dell'immediato impatto economico e sociale, il multiforme medio e effetti a lungo termine e rischi acuti per i poveri e i più vulnerabili», aggiunge.
Il comandante della flotta russa nel Mar Nero, l'ammiraglio Igor Osipov, è stato rimosso dall'incarico e arrestato dopo l'affondamento del Moskva. Lo riporta il media polacco Onet citando il portale Defence Express che scrive di una caccia ai responsabili della disfatta dell'incrociatore. I russi - sempre secondo la stessa fonte - stanno conducendo sopralluoghi nel punto dell'affondamento della nave e sarebbe sotto inchiesta anche il vice ammiraglio Arkady Romanov (attuale vice comandante della flotta del Mar Nero) che per ora ha assunto la guida della flotta nell'area.
A Mariupol si trovava uno degli stabilimenti che fornivano il gas nobile utilizzato in Ue per la produzione di attrezzature mediche. Lo rende noto la direttrice generale del direzione Industria della Commissione europea, Kerstin Jorna. In un'audizione alla commissione Industria del Parlamento Ue ha esposto «gli choc» per l'industria europea derivanti dalla guerra in Ucraina. Tra questi, ad esempio, la perdita di diritti delle imprese dei Paesi ritenuti «ostili» dalla Russia e che apre le porte alle contraffazioni con perdite «stimate in un miliardo di euro».
Durante la sua missione a Bucha per rinvenire eventuali prove di crimini di guerra, l'associazione Human Rights Watch ha scoperto che le forze russe hanno occupato i terreni di due scuole. In una di queste, Hrw ha trovato «ampie prove» che le forze russe l'abbiano usata come postazione di tiro per l'artiglieria. La Dichiarazione sulle scuole sicure, approvata dall'Ucraina e da altri 113 Paesi, ma non dalla Russia, stabilisce che le strutture scolastiche non devono essere utilizzate a scopi militari e che vengano adottate tutte le misure necessarie per proteggere questi edifici dagli attacchi. L'associazione ha anche trovato le prove, in più località di Bucha, che i soldati russi hanno saccheggiato e danneggiato case, che in alcuni casi sono state occupate, depredando provviste, effetti personali, oggetti vari inclusi quelli di valore come elettrodomestici, televisori e gioielli.
Il presidente russo Vladimir Putin incontrerà gli atleti olimpici e paralimpici russi reduci dai Giochi Invernali di Pechino il prossimo 26 aprile. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta la Tass.
La Seconda guerra mondiale e quello che provocò «fu una crudele violenza contro l'umanità, con crimini incancellabili dal registro della storia, culminati nella Shoah». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale le associazioni combattentistiche e d'arma in occasione del 25 aprile. Da questa ricorrenza «nasce (quest'anno, ndr) un appello alla pace e al non arrendersi alla prepotenza». L'attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino — ha concluso il Capo dello Stato— «non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell'imperialismo e del colonialismo». Quello che è stato «appiccato alle regole della comunità internazionale è un incendio che appare devastante, e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito».
«Oggi a Lyman i russi hanno attaccato un ospedale con il lanciarazzi Uragan. Sono stati causati incendi sia nell'ospedale che negli edifici adiacenti». Lo riferisce su Telegram, Pavlo Kyrylenko, il governatore della regione di Donetsk. Qui, invece, la testimonianza di Marta Serafini dentro l’ospedale distrutto di Bashtanka.
Il presidente francese Macron, non ha «affatto» escluso di parlare ancora con il suo omologo russo Putin, se verrà rieletto all'Eliseo. «Me la sono posta più volte questa domanda. Penso sia nostro dovere continuare a parlare con lui, non lo escludo affatto», ha dichiarato in un'intervista alla radio France Inter, indicando però che «prima» parlerà con il leader ucraino, Zelensky. «A un certo punto ci sarà un cessate il fuoco e l'Europa sarà attorno al tavolo. Se non avremo parlato con Putin, i negoziatori saranno i cinesi o i turchi», ha concluso Macron, che in un'intervista ieri ha sostenuto di non avere contatti con Putin dai fatti di Bucha, a inizio aprile. Qui l'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Il presidente russo Putin terrà oggi, oltre a una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, anche un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo, come confermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mosca — ha aggiunto — «non commenta» in merito agli obiettivi «dell'operazione militare speciale della Russia, comprese quelle relative agli obiettivi nell'Ucraina meridionale».
Ue e Usa «continuano a richiamare la Cina sulla necessità di non aggirare e indebolire le sanzioni contro la Russia e di non fornire alcun supporto all'aggressione russa contro l'Ucraina. Ribadiscono che qualsiasi sostegno della Cina potrebbe avere conseguenze sulle relazioni rispettivamente con Ue e Usa»: così si legge nella dichiarazione congiunta di Ue e Usa dopo l'incontro tra il segretario generale del Servizio di Azione esterna europeo Stefano Sannino e la vicesegretario di Stato americana Wendy Sherman.
«Un Papa non nomina mai un capo di Stato e ancor meno un Paese, che è superiore al suo capo di Stato». Così ancora papa Francesco, in un'intervista al quotidiano argentino La Nacion rispondendo alla domanda sul perché non ha mai nominato Putin o la Russia dall'inizio della guerra in Ucraina.
L'Onu ha documentato l'esecuzione sommaria di almeno 50 civili nella cittadina di Bucha, vicino a Kiev. Lo ha detto un portavoce dell'Alto commissariato dei diritti umani a Ginevra. «Durante una missione a Bucha il 9 aprile», l'Onu ha documentato «l'omicidio, anche attraverso esecuzione sommaria, di circa 50 civili sul posto», ha detto Ravina Shamdasani durante un briefing. L'Onu ha — anche — accusato l'esercito russo di aver condotto in Ucraina azioni «che possono equivalere a crimini di guerra. Le forze armate russe hanno bombardato indiscriminatamente aree popolate, uccidendo civili e distruggendo ospedali, scuole e altre infrastrutture civili, tutte azioni che possono equivalere a crimini di guerra».
«Per me rappresenta una priorità assoluta evitare una escalation con la Nato» che potrebbe portare a uno scontro diretto con la Russia e a una Terza guerra mondiale. A parlare il Cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista a Der Spiegel, sottolineando come sia «molto importante valutare ogni passaggio con molta attenzione e coordinarci strettamente l'uno con l'altro». Perché «le conseguenze di un singolo errore sarebbero drammatiche». Un embargo al gas russo — ha aggiunto — «non metterebbe fine alla guerra. Se Putin fosse sensibile ad argomenti economici non avrebbe mai iniziato questa folle guerra». Intanto, la Germania ha annunciato che parteciperà alla fornitura all'Ucraina di armi pesanti in tempi molto rapidi attraverso uno scambio a tre con Kiev e alcuni dei partner tedeschi della Nato, come precisato alla Bbc dalla ministra tedesca per l'Europa, Anna Luhrmann.
Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino, Oleksiy Danilov, ha affermato che lo scambio del prigioniero nelle mani di Kiev più vicino a Putin, Viktor Medvedchuk, è possibile solo dopo gli interrogatori che sono in corso. Danilov ha definito Medvedchuk «eminenza grigia» e ha detto che «sta testimoniando». Tuttavia, la Russia, sempre secondo Danilov, non è interessata allo scambio. Medvedchuk, leader del partito filorusso Scelta Ucraina, è stato arrestato qualche giorno fa dalle autorità di Kiev.
Nella giornata di giovedì Putin è apparso in un video accanto al generale Shoigu: l'immobilità della postura, la posizione sulla poltrona, le mani a tenere, saldamente i bordi del tavolino hanno riacceso il dibattito sulle condizioni di salute del leader del Cremlino. Ne scrive Marco Imarisio qui.
Un aereo ucraino è precipitato durante un «volo tecnico» nel sud del Paese, nella regione di Zaporizhzhia, come affermato dall'amministrazione militare regionale. Si tratta di un AN-26, un aereo da trasporto militare delle forze armate. Ci sarebbero due vittime accertate.
La Russia intende assumere il «pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale», per avere un ponte terrestre verso la Crimea annessa da Mosca nel 2014, come parte della seconda fase dell'«operazione militare». A comunicarlo il generale Rustam Minnekayev, vice comandante delle forze del distretto militare della Russia centrale, citato dalle agenzie di stampa russe. «Il controllo sull'Ucraina meridionale consentirà anche l'accesso alla Transnistria, il territorio separatista filorusso della Moldova, dove pure sono stati osservati casi di oppressione della popolazione di lingua russa», ha chiarito Minnekayev.
Le truppe russe mantengono la loro offensiva su larga scala in Ucraina, dove nelle ultime ore hanno — anche — intensificato gli attacchi nel Sud-Est del Paese, in particolare nella regione di Donetsk e nel distretto di Tavriya. A riferirlo l'ultimo bollettino dello Stato maggiore ucraino pubblicato su Facebook. Intanto, in Ucraina su oltre 7.500 crimini di guerra commessi dai russi, come riporta il Kyiv Independent citando l'ufficio del Procuratore generale. Pesanti bombardamenti nella notte nell'Ucraina orientale sono stati confermati anche dal giornalista della Bbc, Jonathan Beale, inviata a Slovyansk. «Abbiamo passato la notte a Slovyansk, più di 20 km dalla linea del fronte. Pensavamo che saremmo stati relativamente sicuri in una zona residenziale. Ma poco dopo l'una ci ha svegliato l'improvviso e forte scoppio di un bombardamento russo», racconta, aggiungendo di aver visto al mattino i danni. «Ad appena a 200 metri da dove stavamo», erano visibili «piccoli crateri sulla strada e i vetri infranti dei vicini complessi residenziali».
«Noi abbiamo bisogno solo di una cosa: la completa evacuazione della popolazione. A Mariupol ci sono ancora circa 100mila persone». È questo il nuovo appello del sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, lanciato alla tv ucraina. Ieri il presidente Putin aveva ordinato al suo esercito di isolare l'ultimo gruppo di combattenti asserragliati nell'acciaieria Azovstal. «Aiutateci a salvarci!», è il drammatico contenuto della lettera di un comandante ucraino al popolo tedesco, pubblicata oggi dalla Bild on line e poi da altri media. «Un po' di tempo fa - ha scritto il comandante della 36esima brigata dei Marines Serhij Volyna - il mondo ha già fermato il Male una volta. E questo lo ricordate meglio di tutti gli altri. Adesso il Male è tornato. E voi avete la chance di stare dal lato giusto della storia, e di fermare il fascismo ai suoi esordi, prima che riduca tutto in cenere». Qui il video con la testimonianza dei profughi in fuga da Mariupol: «Torneremo nelle nostre case, la città non sarà mai russa».
I rapporti col patriarca di Mosca sono «molto buoni», ma «mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme». Così papa Francesco in un'intervista al quotidiano argentino La Nacion . «Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro di noi due in questo momento potrebbe creare molta confusione». E rispondendo alla domanda sul perché non sia ancora andato a Kiev, ha ribadito: «A cosa servirebbe per il Papa andare a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo? Non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario».
La linea di confine a un passo, la salvezza a portata di mano. Se hai dei bimbi o sei anziano e non sai più come cavartela, se giorno e notte le esplosioni sono il solo rumore che senti, ci pensi mille volte prima di dire no a un trasferimento oltre la frontiera. Anche se la frontiera è quella russa. Per molti è andata così, racconta Giusi Fasano sul Corriere della Sera. La paura e l’oscenità della morte hanno vinto su tutto, anche sull’idea di lasciare l’amata Ucraina per l’odiata Russia. Senza alcuna scelta, in tanti sono saliti sugli autobus organizzati dalle truppe russe per uscire dai territori più martoriati e andare verso Est.
Ammonterebbero a 21.200 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. A rendere noti i dati è il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 21.200 uomini, 838 carri armati, 2162 mezzi corazzati, 397 sistemi d'artiglieria, 138 lanciarazzi multipli, 69 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 176 aerei, 153 elicotteri, 1523 autoveicoli, 8 unità navali, 76 cisterne di carburante e 172 droni.
«Tutti gli edifici nell'area della Azovstal sono praticamente distrutti. Hanno gettato bombe pesanti, bombe anti-bunker che provocano un'enorme distruzione»: la notizia arriva sempre da Svyatoslav Palamar, del Battaglione Azov. Le bombe «bunker-buster» sono le uniche in grado di spingersi in profondità, superando i livelli di cemento armato che proteggono i cunicoli nei quali si nascondono i resistenti ucraini — e «centinaia di civili», secondo quanto riferito da Azov.
(Alice Scaglioni) Che cosa sapremo, di quanto successo a Mariupol, se la Russia — come appare ormai nelle cose — prenderà la città? La domanda è tornata di dolorosa attualità dopo che ieri la società statunitense Maxar Technologies ha diffuso nuove immagini satellitari arrivate da Manhush, sobborgo vicino a Mariupol. In quelle immagini, come vedete nel grafico qui sotto, si vedono quelle che — secondo il sindaco di Mariupol — sono fosse comuni scavate per nascondere i «barbari crimini di guerra» compiuti dall'esercito di Mosca nella città portuale sotto assedio da settimane.
Vadym Boichenko, il sindaco di Mariupol, ha detto che «camion russi hanno raccolto i corpi» dei morti — migliaia — nella feroce battaglia della città, e li hanno trasportati a Manhush, dove sarebbero stati gettati «in un campo vicino al vecchio cimitero».
«Sono fosse larghe trenta metri», ha detto. «I corpi sono stati buttati lì dentro senza nulla a coprirli».
Secondo il sindaco, almeno 20 mila persone sono state uccise, a Mariupol, dall'inizio della guerra.
Silvia Morosi racconta del caso di due morti — e due stragi — singolarmente simili, pur se avvenute a migliaia di chilometri di distanza. «In due località a 3.500 chilometri di distanza, sono stati compiuti due reati identici sui quali la polizia sta indagando. Uno a Lloret de Mar, città della Catalogna, in Spagna, con protagonista l’imprenditore russo Sergey Protosenya; e l’altro a Mosca, commesso da Vladislav Avayev , ex funzionario del Cremlino ed ex vicepresidente della banca Gazprombank. I due milionari russi sono accusati di aver ucciso moglie e figlia, prima di togliersi la vita. In entrambi i casi, gli inquirenti non escludono nessuna pista».
Il racconto dei due fatti — e i dubbi su eventuali collegamenti — sono qui.
Circa centomila degli oltre 400 mila abitanti di Mariupol sarebbero ancora nella città bombardata. Nonostante questo, sia ieri sia - ed è notizia arrivata ora — oggi, i tentativi di aprire corridoi umanitari per metterli in salvo sono falliti.
«A causa del pericolo sui percorsi», oggi in Ucraina «non ci saranno corridoi umanitari», ha scritto la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk su Telegram.
A Zaporizhzhia, come racconta Lorenzo Cremonesi, sono arrivati solo un’ottantina di profughi. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite gli sfollati interni in Ucraina dall’inizio dell’invasione della Russia sono ormai 7,7 milioni, circa il 17% della popolazione. Altri 5 milioni sono fuggiti all’estero.
La resistenza di Azov all'interno dell'acciaieria non intende arrendersi — nonostante gli attacchi non accennino a fermarsi, e la chiara volontà del presidente russo Putin di assediare fino allo stremo il sito industriale.
Parlando alla Bbc, alla domanda su quanti ucraini ci fossero, ancora, nell'acciaieria, il vice comandante di Azov, Svyatoslav Palamar, ha risposto solo: «Siamo abbastanza per respingere gli attacchi».
Non è la prima volta che accade: e il mistero è destinato a rimanere, probabilmente, senza soluzione.
Il sito di news Readovka, vicino al Cremlino, avrebbe messo in rete l'annuncio, fatto dal ministero della Difesa di Mosca, che in Ucraina risultano «13.414 soldati russi uccisi e altri 7mila dispersi».
L'informazione sarebbe stata cancellata e tolta dal web.
Ad affermarlo è il sito di opposizione Nexta.tv, che pubblica uno screenshot di quello che sarebbe il presunto post di Readovka in cui compare la foto del portavoce della Difesa russa, Igor Koneshenkov.
Pro-Kremlin resource Readovka reported about the death of 13,414 #Russian soldiers while around 7,000 are being missed. These numbers were announced at a closed briefing of #Russia's Ministry of Defence. The post by Readovka has already been deleted. pic.twitter.com/9kOTnR0KA9
— NEXTA (@nexta_tv) April 22, 2022
«Considero inappropriata la proposta di assalto alla zona industriale. Ti ordino di cancellare questo progetto». Con queste parole, nella giornata di ieri, Vladimir Putin ha imposto al suo ministro della Difesa, Shoigu, di proseguire l'assedio dell'acciaieria, senza effettuare raid dal costo umano difficilmente calcolabile, per le truppe di Mosca.
Secondo il ministero della Difesa britannico, dietro la decisione di Putin ci sarebbe anche un'altra volontà: quella di ridispiegare le truppe finora impegnate nella battaglia di Mariupol in altre zone dell'Est dell'Ucraina — dove si concentra ora l'offensiva di Mosca.
«Nel Donbass», si legge nel consueto bollettino quotidiano dell'intelligence militare di Londra, «continuano pesanti bombardamenti e combattimenti, mentre la Russia cerca di avanzare verso Krasnyy Lyman, Buhayikva, Barvinkove, Lyman e Popasna».
Le truppe di Mosca «stanno ancora patendo il peso delle perdite subite durante la prima fase del conflitto», e per «recuperare capacità di combattimento stanno inviando i propri mezzi in Russia, perché possano essere riparati».
Svyatoslav Palamar è il vice comandante del battaglione Azov, che insieme ad alcuni marines dell'esercito ucraino continua la resistenza contro l'esercito russo nell'acciaieria Azovstal, di Mariupol.
Al Corriere, due giorni fa, aveva raccontato di come ormai l'acciaieria non esista più, devastata da settimane di bombardamenti senza sosta.
Parlando alla Bbc, dopo che Putin ieri ha chiesto al suo ministro della Difesa di assediare l'Azovstal, facendo sì che «non possa uscirne una mosca», Palamar spiega che nei cunicoli sotterranei che rendono quel luogo così difficile da conquistare per Mosca ci sono centinaia di civili intrappolati. «Ci sono morti e feriti, qui», ha detto. «Alcuni civili sono intrappolati sotto gli edifici crollati».
Secondo Palamar, tra i bambini ce ne sono alcuni che hanno appena tre mesi.
55th day of war. ?? continues to shell Azovstal with powerful anti-bunker bombs. The world watches the murder of children online and remains silent. Religious & world leaders can stop it by organizing humanitarian corridors. Otherwise, the blood will be on their hands, too. pic.twitter.com/b9UaGR6VSB
— ??????? ??????? (@Podolyak_M) April 19, 2022
Sette persone sono rimaste uccise in un rogo scoppiato in un importante istituto di ricerca del ministero della Difesa russo a Tver, nel nord-ovest di Mosca. Secondo notizie riportate dall'agenzia russa Tass, almeno 25 persone sono rimaste ferite, e dieci altre risultano al momento disperse. Le cause del rogo sono, al momento, ignote.
Oltre al centro di Tver, dove sono stati progettati e sviluppati diversi sistemi missilistici russi, ieri è stata colpita da un incendio un'altra importante struttura: l'impianto chimico Dmitrievsky, a Kineshma, il più grande produttore di solventi industriali in Russia e nell'Europa orientale.
The roof, the roof.
The roof of military research institute in Tver' has partially collapsed. Number of wounded increased to 30 pic.twitter.com/fLx8u2Wdpf
— Liveuamap (@Liveuamap) April 21, 2022
«La Russia intensificherà i suoi attacchi sull’Est ucraino e l’Europa dovrà prendere decisioni. Se dovessimo decidere nuove sanzioni, o se la Russia adotterà contro-sanzioni sugli idrocarburi, ma ancora più sul gas, è chiaro che gli europei dovranno chiedere sforzi a tutte le famiglie».
A parlare — in una intervista al Corriere della Sera, e a un gruppo di altri giornali francesi — è Emmanuel Macron, presidente della Francia, che domenica sarà impegnato nella sfida al ballottaggio contro la leader dell’estrema destra Marine Le Pen. Macron si dice convinto della necessità di «continuare a parlare a Putin» per «preparare la pace: un giorno ci saranno potenze garanti, e noi saremo tra loro».
«I due pericoli sono l’escalation verticale e quella orizzontale. La prima consiste nel cambiamento di natura della guerra e nel ricorso ad armi non convenzionali, da quelle chimiche alle nucleari balistiche. L’escalation orizzontale è la cobelligeranza dei Paesi alleati o di altre potenze. Penso che dobbiamo fare di tutto per evitare questo incendio, fermando la guerra».
L'intervista a Macron — colma di spunti, e davvero imperdibile — è qui.
Il controllo assoluto delle forze armate russe della città ucraina di Mariupol è una «vera e propria menzogna». Lo afferma il vicesindaco di Mariupol, Sergij Orlav a Rainews24, spiegando che i russi «occupano temporaneamente l’80% della città. La nostra guardia nazionale continua a resistere».
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di affidare al tenente generale in congedo Terry Wolff il coordinamento degli aiuti militari all’Ucraina. Lo ha annunciato tramite una nota il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca: «Il Consiglio ha recentemente convocato Terry Wolff perché aiuti coordinare l’assistenza alla sicurezza che gli Stati Uniti e i loro partner stanno fornendo all’Ucraina, e di cui quest’ultima si sta servendo per difendere quotidianamente il suo Paese».
Lo ha riferito Olena Symonenko, assistente del capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky. Attualmente 3.500 insediamenti ucraini sono sotto l’occupazione russa.
La Banca Mondiale fornirà all’Ucraina quasi 96 milioni di dollari come contributo per la ripresa economica, secondo quanto riferisce il sito the Kyiv Independent. Lo ha annunciato il primo ministro Denys Shmyhal sul suo account Telegram.
Il procuratore generale dell'Ucraina, Iryna Venediktova, ha dichiarato che esperti dalla Slovacchia - tra cui polizia, esperti giudiziari e medici - sono arrivati a Kiev giovedì per aiutare le autorità locali nelle indagini sui crimini di guerra. Più di 7.600 atti commessi dalla Russia sono stati registrati. «Il nostro obiettivo è assolutamente trasparente - un'indagine approfondita di ogni crimine di guerra della Federazione Russa per il bene di portare i colpevoli alla giustizia», ha detto.
«Mentre la Russia continua a commettere atti brutali contro l'Ucraina, Putin punta su una nostra perdita di interesse. Scommette che l'Occidente si dividerà. Ancora una volta, gli dimostreremo che si sbagliava». Lo scrive su Twitter il presidente americano, Joe Biden.
Gli Stati Uniti sono in contatto con la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, e stanno collaborando alle indagini sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. Lo ha detto il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland.
«La battaglia di Kiev è stata una vittoria storica per gli ucraini. È stata una vittoria per la libertà ottenuta dal popolo ucraino con un’assistenza senza precedenti da parte degli Stati Uniti e dei nostri alleati». Lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Joe Biden, sottolineando che «lo sforzo continuo e coordinato della comunità internazionale, guidato e facilitato dagli Stati Uniti, è una ragione significativa per la quale l’Ucraina è stata in grado di impedire alla Russia di conquistare il Paese».
Il 26 aprile il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ospiterà un summit con gli alleati sulla situazione in Ucraina presso la base aerea di Ramstein, in Germania. Lo rende noto il portavoce del Pentagono.
«Le forze della Russia non hanno compiuto alcun progresso significativo nel Donbass». È la valutazione del Pentagono sull’offensiva di Mosca nell’est dell’Ucraina. «Hanno compiuto diversi attacchi nel nord della regione, sotto la città di Izium, ma senza guadagnare terreno», ha spiegato alla Cnn il portavoce della Difesa americana, John Kirby.
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha annunciato la consegna di giubbotti antiproiettile ed elmetti all'Ucraina come attrezzature per la sicurezza del personale impegnato in operazioni di soccorso. Lo riferisce l'agenzia Reuters. La decisione segna un cambiamento nella posizione di Israele che finora non aveva inviato attrezzatura di questo tipo a Kiev.
Soldati ucraini si stanno addestrando nel Regno Unito per usare i 120 veicoli corazzati britannici che gli verranno forniti nella guerra contro la Russia: lo ha rivelato il primo ministro Boris Johnson, come riferisce il quotidiano britannico The Guardian.
«Quando è stato eletto, Putin pensava che avrebbe distrutto agevolmente la Nato e invece ha ottenuto proprio ciò che non voleva» e cioè che la Finlandia e la Svezia si uniranno all’Alleanza Atlantica. Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden, parlando ad un evento in Oregon.
22 aprile 2022 (modifica il 22 aprile 2022 | 13:12)
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