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Italia-Macedonia, Spalletti: "Rigore? Mi aspetto tiri Jorginho. Totti ...

ItaliaMacedonia Spalletti Rigore Mi aspetto tiri Jorginho Totti
Il Ct parla anche dell'abbraccio con Totti

Alla vigilia della sfida all’Olimpico con la Macedonia del Nord, Spalletti parla a Sky: "Serve un'Italia all'altezza della sua storia". Sul possibile rigorista: "Mi aspetto che Jorginho si prenda il pallone, per la personalità che ha. Conta solo vincere, ma attraverso la prestazione. L'Olimpico pieno è come un bel tramonto o un quadro". Infine sulla pace fatta con Totti: "Non ho mai smesso di abbracciarlo, è stato un capitolo entusiasmante della mia storia e lo devo ringraziare"  

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Alla vigilia del match in programma all’Olimpico tra Italia e Macedonia del Nord, prima delle due partite fondamentali per la qualificazione degli azzurri al prossimo Europeo, ha parlato il Ct della nazionale Luciano Spalletti.

Ci giochiamo la qualificazione, siamo aggrappati a Spalletti… perché?

"Noi siamo professionisti che devono far parlare della propria storia attraverso queste partite e questi risultati. Ci andiamo a costruire quella che sarà l’immagine che avremo nel mondo attraverso questi risultati. Diventa semplice, ci siamo preparati benissimo e abbiamo a disposizione una squadra che ha la possibilità di fare balzi in avanti, non passi, per cui ci apprestiamo fiduciosi visto che abbiamo un telaio già iniziato"

È cambiato qualcosa nella preparazione rispetto alle altre partite?

"È andata così anche nelle altre, si è avvertita pure nelle precedenti partite la necessità di fare il risultato. Noi di quelle che abbiamo giocato potevamo fare qualcosa di più in Macedonia, ma non sarebbe cambiato nulla. C’è l’abitudine in questo percorso a giocare determinate partite"

Che Italia serve a Roma?

"Serve un’Italia all’altezza della propria storia e del gioco che bisogna esibire a livello internazionale. Serve un’Italia che abbia caratteri forti e calciatori che sappiano affrontare queste situazione. Dobbiamo far vedere in che posizione siamo nel nostro mondo: calciatori che devono portare avanti l’idea di calcio dell’Italia. Giochiamo per la nostra nazione e dobbiamo essere disposti a tutto"

Cosa guadagniamo con Chiesa?

"Moltissime cose, ha questo strappo di saper saltare l’avversario, sa far gol, ha personalità di altissimo livello per dare anche ai compagni di squadra. E noi siamo felicissimi di averlo a disposizione".

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nazionale Bastoni fuori, convocati Mancini e Carnesecchi

Risentimento muscolare al polpaccio destro per Alessandro Bastoni, costretto ad abbandonare il ritiro della Nazionale. Al suo posto Gianluca Mancini della Roma. Il difensore dell'Inter salterà le sfide con Macedonia del Nord (il 17 novembre all'Olimpico di Roma) e Ucraina (il 20 novembre a Leverkusen). Leggero stato febbrile nella notte per Vicario: a scopo cautelativo Spalletti chiama il portiere dell'Atalanta Marco Carnesecchi L'INFORTUNIO DI BASTONI  

BASTONI KO: CONVOCATO MANCINI

  • Risentimento muscolare al polpaccio destro per Alessandro Bastoni. Il difensore dell'Inter lascia il ritiro della Nazionale e salterà le sfide contro Macedonia del Nord e Ucraina. Al suo posto Spalletti ha convocato Gianluca Mancini della Roma

FEBBRE PER VICARIO. SPALLETTI CHIAMA ANCHE CARNESECCHI

  • Nella notte il portiere del Tottenham Guglielmo Vicario ha accusato un leggero stato febbrile. A scopo cautelativo Spalletti ha chiamato anche Marco Carnesecchi dell'Atalanta.

PORTIERI

  • Marco CARNESECCHI (Atalanta)
"Jorginho mi ha impressionato"

Intervenendo poi in conferenza stampa, Spalletti ha svelato anche chi potrebbe essere il rigorista, in caso l'Italia dovesse andare sul dischetto. "Ne abbiamo tre bravissimi. Per la personalità che ha, mi aspetterei che fosse Jorginho a prendersi la palla. Me lo aspetto per la qualità di uomo, di specialista: sono sicuro che non si tirerà indietro. L’ho conosciuto personalmente solo in questi giorni qui e mi ha fatto un'impressione incredibile. Dal punto di vista del far muovere tutta la squadra, farmi vedere quale sia la sua volontà di stare dentro questo gruppo, in queste partite. Lui è sempre stato presente, anche se non l’avevo convocato”.

"Conta solo vincere. L'Olimpico emoziona come un bel tramonto"

"Anche io devo imparare cosa vuol dire avere addosso questa maglia, che ti dà tanta responsabilità", ha proseguito Spalletti. "Quanto è cambiata l'Italia dall'ultima partita contro la Macedonia? E' un lavoro quotidiano, ne abbiamo parlato. La Federazione ci ha dato la possibilità di unire di più i punti in cui ci lasciamo e ci ritroviamo con tecnologie nuove quindi è più facile creare l'unione del gruppo che aiuterà la squadra a giocare meglio. Domani sera conta solo quel risultato però. Si possono fare duemila discorsi ma poi bisogna andare a vincere questa partita e fare anche una buona prestazione. Perché spesso il risultato è figlio della prestazione. L'Olimpico? Per me sarà bellissima qualsiasi atmosfera troverò in questo stadio qui. Rivedere l'Olimpico pieno con 54mila persone è una cosa che tocca solo a quelli fortunati come noi. E' come quando entro in qualsiasi stadio e vedo una curva piena, come quando vedo un tramonto bellissimo o un quadro".  

"Totti? Non ho mai smesso di abbracciarlo"

Infine, il commento sulla pace fatta con Francesco Totti: "Al Bambin Gesù è stato creato questo momento di vita davvero toccante. C'ero già stato con Francesco e sono stato felice di essere tornato a salutare i bambini. Ogni volta che ci vado mi sembra di donare uno e ricevere mille. Quando entriamo nelle stanze diventano con gli occhi di mille colori perché ti vedono come un supereroe ma sono loro che hanno il superpotere di donarti questa sensazione di amore. C'è bisogno di amore e di amicizia vera. Per questo è stato ancora più bello fare quell'abbraccio in quella situazione. E' stato un capitolo entusiasmante della mia storia da allenatore. Con lui ho fatto uno dei giri più belli su questa giostra da lunapark che è il calcio. L'ho visto fare giocate e lo devo ringraziare per le giocate incredibili che mi ha fatto vedere. Per questo non ho mai smesso di abbracciarlo. Me le ricordo bene tutte quelle sul campo. Noi dipendiamo dalle qualità dei giocatori e io ho avuto tanti vantaggi ad avere allenato un calciatore come Totti".

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