Tre anni senza Kobe Bryant, la storica intervista a DEEJAY: "L'Italia ...
Sono passati già tre anni dalla morte di Kobe Bryant. La leggenda dell’Nba è scomparsa a causa di un incidente aereo che ha coinvolto anche la figlia di 13 anni Gianna e altre sette persone. Lo schianto dell’elicottero su cui Kobe viaggiava ha segnato profondamente non solo il mondo del basket ma l’intera popolazione globale.
Clicca il video qui sotto per vedere la storica intervista di Kobe Bryant con Linus e Nicola Savino a Deejay Chiama Italia
Kobe Bryant da Linus e Nicola: l'intervista a Deejay Chiama Italia Tre anni fa la morte di Kobe BryantNel corso di questi tre anni, la memoria di Kobe Bryant è stata mantenuta in vita dalle celebrazioni del giocatore, tra i più grandi che abbiano mai calcato un parquet, e dell’uomo che finalmente, dopo un’intensa carriera, si sarebbe goduto la famiglia sviluppando una sua accademia cestistica. Purtroppo, però, la morte di Bryant ha portato anche ad inchieste giudiziarie non esclusivamente legate all’incidente in cui è deceduto.
È notizia di qualche mese fa, infatti, che la moglie di Kobe, Vanessa, ha intentato una causa contro la Contea di Los Angeles perché terrorizzata che alcune foto dell’incidente scattate ai corpi martoriati del marito e della figlia potessero finire online. Gli scatti, realizzati da alcuni ufficiali che hanno raggiunto per primi il luogo dell’incidente, sono stati girati in alcune chat.
Vanessa Bryant ha vinto la causa: il giudice ha condannato infatti la Contea losangelina al risarcimento di 15 milioni di dollari per Chris Cester, la cui moglie e figlia sono decedute nel medesimo incidente. Sedici, invece, i milioni da risarcire alla vedova di Kobe.
Nel corso dell’intervista con Linus e Nicola, Kobe Bryant aveva parlato delle sue origini e degli anni passati in Italia. Poi, un focus anche sull’amicizia e la rivalità con Shaquille O’Neal, con cui ha vinto tre campionati Nba:
Sono cresciuto qui in Italia. Sarà per sempre un posto vicino al mio cuore. Ho vissuto a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Era più difficile per me fare amicizia perché lavoravo sempre. Ho più amici ha Reggio Emilia, è stata l’ultima città dove ho vissuto ed ero più grande, avevo 13 anni.
Su Shaq:
La rivalità era un po’ vera. Mi piace la gente che lavora molto. Io voglio vincere, lavoro tanto: 5-6-7 ore al giorno. Se una persona non fa questo, se lavora solo 30 minuti, devo dire qualcosa.
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Tra le onorificenze ricevute in carriera, anche un premio speciale, riservato ai grandi del cinema: l’Oscar. Kobe Bryant ha infatti ottenuto la statuetta grazie ad un cortometraggio d’animazione dedicato allo sport che ha onorato per tutta la sua vita. Il corto è stato ispirato da questa lettera, scritta per annunciare l’addio al basket:
Caro basket,dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padree a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forumho saputo che una cosa era reale:
mi ero innamorato di te
Un amore così profondo che ti ho dato tuttodalla mia mente al mio corpodal mio spirito alla mia anima.
Da bambino di 6 anniprofondamente innamorato di tenon ho mai visto la fine del tunnel.Vedevo solo me stessocorrere fuori da uno.
E quindi ho corso.Ho corso su e giù per ogni parquetdietro ad ogni palla persa per te.Hai chiesto il mio impegnoti ho dato il mio cuoreperché c’era tanto altro dietro.
Ho giocato nonostante il sudore e il dolorenon per vincere una sfidama perché TU mi avevi chiamato.Ho fatto tutto per TEperché è quello che faiquando qualcuno ti fa sentire vivocome tu mi hai fatto sentire.
Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere uno dei Lakerse per questo ti amerò per sempre.Ma non posso amarti più con la stessa ossessione.Questa stagione è tutto quello che mi resta.Il mio cuore può sopportare la battagliala mia mente può gestire la faticama il mio corpo sa che è ora di dire addio.
E va bene.Sono pronto a lasciarti andare.E voglio che tu lo sappiacosì entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme.I momenti buoni e quelli meno buoni.
Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo.E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò,che rimarrò per sempre quel bambinocon i calzini arrotolatibidone della spazzatura nell’angolo5 secondi da giocare.Palla tra le mie mani.5… 4… 3… 2… 1…
Ti amerò per sempre,Kobe