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Muore Leiji Matsumoto, il papà di Capitan Harlock

Muore Leiji Matsumoto il papà di Capitan Harlock
Muore a 85 anni il mangaka Leiji Matsumoto, il fumettista giapponese creatore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999

È morto a 85 anni il mitico Leiji Matsumoto, icona dell’universo manga e anime. Tra le sue creazioni più celebri il pirata intergalattico Capitan Harlock

Una scena di Capitan Harlock
Una scena di Capitan Harlock

A diffondere l’annuncio della scomparsa del grande Leiji Matsumoto è stata la figlia Makiko, che all’interno di un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell’artista ha dichiarato: “Leiji Matsumoto ha intrapreso un viaggio verso il mare delle stelle il 13 febbraio 2023. Diceva sempre: ‘Ci rivedremo in quel luogo dove le ruote del tempo si incrociano’. Noi crediamo in quelle parole e attendiamo con ansia quel giorno”. Il riferimento al volta celeste non è certamente casuale…Nato nella prefettura di Fukuoka il 25 gennaio 1938, Matsumoto era diventato noto a partire dagli Anni Settanta grazie a manga epici come Capitan Harlock – la serie ispirata alle avventure dell’affascinante pirata alla guida dell’astronave spaziale Arcadia – e Galaxy Express 999 – fumetto di fantascienza ambientato in un mondo futuristico minacciato dalla tecnologia.

Un ritratto di Leiji Matsumoto
Un ritratto di Leiji Matsumoto
IL FUMETTO FANTASTICO DI LEIJI MATSUMOTO

L’attrazione per l’universo, e i timori per una società alle prese con le sfide imposte dalla tecnologia, attraversano tutta la produzione del mangaka. Pianeti morenti, catastrofi radioattive, e le pericolose ambizioni di immortalità di alcuni personaggi (che proprio nella “macchina” trovano l’elisir per una vita senza fine) sono elementi che si ripetono nelle trame narrative di Matsumoto, e che vengono affrontati con evidente coinvolgimento da parte dell’autore. Le ragioni di ciò sono da ritrovare nella biografia dell’artista, che come molti coetanei (da Isao Takahata a Hayao Miyazaki a Mamoru Oshii) visse in persona gli effetti della Seconda guerra mondiale e le instabilità di un Paese, il Giapponese, da sempre in bilico fra tradizione e modernità.

Il contenuto prosegue a seguire

Una scena di Galaxy Express 999
Una scena di Galaxy Express 999
VITA E OPERE DI LEIJI MATSUMOTO

Al secolo Akira Matsumoto, Leiji Matsumoto inizia a lavorare come mangaka giovanissimo, pubblicando brevi storie su riviste femminili. Risale al 1954 il primo lavoro Le avventure di un’ape, per il magazine Manga Shonen. Il decennio successivo segna invece l’avvicinamento da parte del fumettista ai temi della fantascienza: il tratto delle sue storie si fa sempre più suggestivo, e il realismo degli inizi viene gradualmente sostituito da trame e scenari onirici. L’opera Sexaroid del 1968 segna un passaggio importante in questa direzione.Il consolidamento di Matsumoto come maestro del fumetto nipponico arriva negli Anni Settanta. È in questo periodo che la sua poetica si scolpisce nell’immaginario giapponese, insieme ai volti di personaggi ancora oggi iconici della tradizione manga. Nascono in questi anni capolavori come Galaxy Express 999La corazzata Yamato, la serie di genere mecha DanguardLa regina dei mille anni e, soprattutto, Capitan Harlock, personaggio al quale Matsumoto dedicò ben quattro distinte serie a fumetti, ispirando il telefilm anime diretto da Rintarō (trasmesso in Italia su Rai 2 nel 1979).Il successo televisivo e cinematografico ottenuto dal mitico pirata spaziale spingono l’artista a dedicarsi in maniera sempre più assidua all’animazione. Risale al 2003 la collaborazione del fumettista con il duo francese di musica elettronica Daft Punk per l’album Discovery. Matsumoto si è spento per insufficienza cardiaca acuta in un ospedale di Tokyo, all’età di 85 anni.

Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania). Tra le istituzioni con cui ha collaborato in questi anni: Zacheta - National Gallery of Art di Varsavia, Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Padiglione Polacco - 16. Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Fondazione Benetton (catalogo “Imagus Mundi”), Adam Mickiewicz Institute. Nel 2017 è stato curatore della “Biennale de La Biche”. Dal 2014 scrive di arte per Artribune. Sempre per Artribune cura “Fantagraphic”, la rubrica di fumetti del sito. Suoi articoli e testi critici sono apparsi su cataloghi e testate di settore nazionali e internazionali.

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