LUCA TOMMASSINI, IL PADRE VIOLENTO E IL BULLISMO/ 'Mandò mia madre in coma e...'
“Mio padre è stato sempre molto violento con noi. Mi ha sottratto l’infanzia, non mi ha mai guardato o considerato, non ha mai detto il nome Luca. Ancora oggi mi emoziono molto quando le persone mi chiamano. Non riesco mai a pensare di avercela fatta”: così Luca Tommassini a Oggi è un altro giorno. Il celebre coreografo ha ripercorso i momenti difficili vissuti da lui e dai suoi cari a causa del padre: “Mia madre mi ha sempre difeso. Una volta decisi di mettermi contro mio padre, gli urlai di andare via e di lasciarci in pace. Le botte erano tante, brutta. Una volta lui la colpì alle spalle e lei è andata in coma. La cosa brutta è che i parenti e le persone intorno urlarono di non inventarmi cavolate e di dire che era un incidente”.
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Luca Tommassini ha poi proseguito: “Io ho sempre portato avanti inconsapevolmente una libertà mentale, ma mi ha creato dei problemi. Mia madre mi difendeva quando dovevo andare a scuola di ballo, perché incontravo mio padre, i bulli… Anche i miei cugini mi bullizzavano. Avevo tutto il mondo contro. Ma ho capito che il problema era mio padre e quella cultura malata”. I due si sono riavvicinati, ma senza arrivare a un confronto su ciò che è stato: “Quando mi sono fidanzato con la Parisi, mio padre mi accettò. Lui mi vedeva omosessuale e fidanzarmi con una donna mi rendeva più accettabile ai suoi occhio. Diceva a mia madre: ‘Non deve ballare perché diventa frocio’. Il giorno prima che lui morisse, mi guardò per la prima volta negli occhi: per la prima volta mi considerò come un figlio. Ma non abbiamo mai avuto un confronto, perché morì: questo mi manca molto, spero di poterlo avere un giorno”. (Aggiornamento di MB)
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Oggi è un altro giorno, Luca Tommassini si apre sulla violenza subita in famigliaLuca Tommassini è ospite speciale nello studio tv di Oggi è un altro giorno, talk-show condotto da Serena Bortone su Rai 1. In occasione della sua nuova ospitata TV il coreografo e ballerino ha modo e tempo di tornare a raccontarsi in toto, sia sul personale che per ciò che concerne la sua sfera professionale. In un recente intervento rilasciato a Viene da me, incalzato sulla sua vita dalla timoniera Caterina Balivo, il coreografo e storico backup dancer di Michael Jackson nel video Blood on the dancefloor ha rilasciato delle agghiaccianti dichiarazioni sugli abusi fisici e psicologici subiti nella sua famiglia, da parte del padre, dovuti anche ad una importanza divergenza di forma mentis. “Di nascosto mi sono iscritto alla scuola di ballo, non dovevo dirlo a mio padre perché aveva il terrore che diventassi gay. Avevo la s moscia e mi condizionava molto, lui cercava di non farmela pronunciare in quel modo. Io per tanti anni sono rimasto in silenzio, ho avuto problemi di timidezza”, ha confessato Luca Tommassini. E le crude verità non finiscono qui.
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Perché il noto ballerino ha poi fatto sapere: “Era violento anche fisicamente, abbiamo subito tante violenze anche fisiche: soprattutto mamma, ma anche io e mia sorella, delle situazioni molto pesanti. Penso che sia molto importante testimoniare queste cose, ci sono ragazzi e ragazze che subiscono violenze. Ora non c’è più da tanti anni, sicuramente era anche l’ignoranza, una mentalità molto chiusa, era cresciuto ai tempi del fascismo e ci sono ancora parecchi in famiglia che la pensano così“.
Luca Tommassini si sfoga sull’episodio di omofobia di cui è diventato vittimaA ferire Luca Tommassini, di recente, è stato anche un altro episodio, che l’ospite a Oggi è un altro giorno ha reso noto nello studio TV di Vieni da me, ovvero una scritta omofoba sul campanello di casa: “fr*** vattene!“. “Mi sono vergognato di quello che ero e quello che sono, mi sono messo a piangere da solo: mi sono iniziato a sentire in colpa come quando ero piccolo”, ha confidato il coreografo e ballerino, in un commosso sfogo liberatorio rilasciato ai microfoni di casa Rai.
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