Martin Scorsese: 80 anni in 8 capolavori indimenticabili
Forse il primo, vero, grande capolavoro di Martin Scorsese, nonché uno dei migliori esempi di cinema indipendente di sempre. Mean Streets è universalmente ritenuto uno dei più grandi film degli anni ‘70, per la sua capacità di ergersi a simbolo di tutto quel rinnovamento che Scorsese ha saputo portare nel cinema. Film tra i più intimi e personali del regista, sorta di autobiografia metaforica ambientata in una Little Italy disperata, violenta, diventa perfetta metafora di un paese, l'America degli anni '70, in cui tutto crollava. La violenza si infila dentro ogni personaggio e gesto, si erge a fondamenta della sua narrativa cinematografica che verrà. Mean Streets è un film che abbraccia un realismo totalizzante, una lente di ingrandimento su un angolo di mondo disperato, popolato di reietti, di emarginati, di votati alla sconfitta, secondo il principio di ghettizzazione proprio della società americana da sempre.
2. Taxi Driver (1976)Se non il suo film migliore, di certo quello più iconico, quello con cui ha saputo maggiormente colpire il pubblico e la critica, creando uno dei personaggi cinematografici più famosi di tutti i tempi. Taxi Driver ancora oggi rimane imbattuto nella sua capacità di essere rappresentazione della generazione distrutta dal Vietnam, e allo stesso tempo di ergersi a perfetto esempio di come il cinema sappia parlarci della realtà nel modo più completo trasformandola. Sensazionale dal punto di vista formale e tecnico, lirico, viscerale, sempre sopra le righe, ha nel Travis Bickle di un mitologico De Niro, il personaggio cinematografico simbolo stesso dell'emarginazione, dell'alienazione della società, del rifiuto di essa di tutto ciò che contiene. A metà tra sogno e realtà, è anche soprattutto un viaggio dentro la mente dell'uomo, divisa tra i desideri inconfessabili e l'impotenza della sua realtà quotidiana. In ultima analisi anche il film con cui Martin Scorsese ha saputo maggiormente omaggiare quella cinematografia transalpina che ha sempre adorato e visto come punto di riferimento, ed assieme i topoi della Hollywood che fu.
1. The Goodfellas (1990)The Goodfellas ci parlava della vera storia di Henry Hill, uno dei più importanti collaboratori di giustizia della storia americana. La sua vita, il suo viaggio dentro le maglie della famiglia Lucchese, diventò grazie a Martin Scorsese, coadiuvato naturalmente dai soliti Robert De Niro, Joe Pesci e dall’allora sconosciuto Ray Liotta, una sorta di trattato cinematografico a tutto tondo sulla cultura criminale, in particolare quella mafiosa Italo americana. Riti, valori o supposti tali, linguaggio, gestualità, codici di comportamento, leggi scritte e non scritte…qui dentro c'è tutto quello che dovete sapere sulla strada che porta alla perdizione, su quella che Falcone definì “la rosa perigliosa”. The Goodfellas rappresenta il film migliore mai fatto sulla mafia, più anche del mitico Padrino di Francis Ford Coppola, ma soprattutto è il miglior film mai fatto da Scorsese in tutta la sua carriera. Questo per l'incredibile cifra stilistica, la capacità di unire in sé la meticolosa ricerca della verità propria di un documentario, con tutta la magia del cinema al suo più alto livello di raffinatezza nei personaggi e nella loro evoluzione.