Buon compleanno Mulino Bianco, da 50 anni protagonista delle ...
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Mezzo secolo di buoni ricordi, un record in una realtà attraversata da problemi e angosce cosmiche. Sono i ricordi visti attraverso la lente della memoria affettiva, del lato dolce del quotidiano. Sono i ricordi associati a Mulino Bianco, per il cui cinquantesimo compleanno Barilla ha organizzato un mega-amarcord, installando in piazza Gae Aulenti a Milano una macroriproduzione della MulinoSveglia, gadget particolarmente amato dai consumatori degli anni Ottanta. Nella casetta alta 5 metri e grande come un monolocale, tra venerdì e domenica, si può entrare e ammirare quella che per molti sarà automaticamente una stanza della memoria o dell’infanzia, arredata con gli oggetti della collezione Mulino Bianco dagli esordi a oggi, dal coccio del 1978, tazzona di ceramica abbastanza naïf da richiamare la realtà contadina, alle “sorpresine” riproposte nel 2023, che riprendevano quelle incluse nei sacchettini molti anni prima.
In cinque decenni di vita il marchio è entrato in decine di milioni di case e ha segnato i momenti più dolci, quelli del risveglio, della pausa ristoratrice, della coccola attraverso il cibo. Momenti di bontà. Come sempre, un marchio e un prodotto che hanno successo meritano una doppia lettura: da un lato hanno studiato abitudini e bisogni dei consumatori per raggiungere l’obiettivo, dall’altro hanno finito per influenzare e plasmare proprio quelle abitudini e quei bisogni. È vero anche per Mulino Bianco. Così vero che moltissime persone hanno imparato a fare una ricca colazione al mattino, e poi si sono recate in visita, forse si può dire in pellegrinaggio, nella dolce campagna senese, nelle vicinanze del borgo di Chiusdino e della celeberrima Abbazia di San Galgano (con la misteriosa Spada nella Roccia) alla ricerca del Mulino Bianco, quello vero, o almeno quello fisico, fatto di mattoni e legno eccetera. E lo hanno trovato, bello, splendido, uguale a come lo avevano immaginato. In realtà il Mulino delle Pile, da tempo abbandonato, era stato ristrutturato e trasformato ad arte, attorno al 1990, solo per effettuare le riprese dei filmati pubblicitari ideati da Silvano Guidone per l’agenzia Testa. Era stato imbiancato, sistemato, arricchito da una ruota di legno e corredato perfino dal corso d’acqua (era lì vicino, è stato deviato in modo che azionasse la ruota). E poi rimesso in forma per poterlo offrire agli occhi dei visitatori in tutto il suo iconico splendore. Nel 2014 addirittura un concorso permetteva ai vincitori di trascorrere una settimana di vacanza con la famiglia all’interno del Mulino.
L’intuizione di chi ha creato Mulino Bianco è stata quella di cogliere la voglia di ritorno alla natura, un ambientalismo ancora indefinito ma che si stava aprendo la strada, un desiderio di liberarsi della vita fasulla delle grandi città. Ed ecco, tutto fila. Dalle immagini di spighe e ruote impresse sui biscotti agli spot sulla vita dei mugnai, tutto costruisce un’idea di naturalezza, verità, positività. Fino a “un mondo più buono”, che racchiude l’intero concetto, passando per le immagini televisive (le prime erano ancora in bianco e nero) di mamme che raccontano le favole, ragazzi timidi e innamorati, bravi lavoratori agricoli, padri affettuosi, e tanti prati, campi, tanto frumento, tanto latte. E poi per una nuova rappresentazione di famiglia, non più gli ingenui e solerti contadini ma i moderni genitori intellettuali che vivono fuori o dentro la città, non importa: purché ci sia quel tocco buono, quella percentuale di natura e di semplicità che rende tutti più sereni.
Rotolano le macine, volano i pandistelle in un cielo color cioccolato, tutto quello che esce dal Mulino Bianco si trasforma in oro, per i consumatori perché piace e per Barilla perché vende: finora 14 miliardi di biscotti, e 315 milioni di sorpresine consegnate. E’ un Mulino magico, che sforna cose dolci e salate, biscotti e merendine. Per un totale di ben 140 referenze, alcune indimenticabili (galletti, nastrine, crostatine, flauti, abbracci…), consumate dal 97 per cento degli italiani e che negli ultimi anni sono state riviste nella composizione, all’insegna di una sempre maggiore attenzione alla salute e ai valori nutrizionali. Sono stati trasformati anche gli involucri, tutti riciclabili. E’ stato steso un protocollo d’intesa con WWF e due università, la Carta del Mulino, per garantire la sostenibilità degli ingredienti che Mulino Bianco usa per oltre 100 dei suoi prodotti: tra i risultati, in 6 anni la comparsa del 64% in più di api e insetti impollinatori. Quindi, tutti dentro il MulinoSveglia, a rivedere vecchi spot e sorpresine e a salutare la gallina Rosita, sarebbe bello se poi aprendo gli occhi ci si trovasse davvero in un mondo migliore. Il pubblico può entrare nella casetta per brevi visite da venerdì 21 a domenica 23 febbraio, dalle 8 alle 20 (domenica fino alle 18). E la struttura partirà presto per altre destinazioni italiane.