Se Napoleon è storicamente impreciso è perché Ridley Scott lo ...

Dopo l'uscita del trailer di Napoleon di Ridley Scott, il nuovo biopic sul piccolo tiranno molto amato da tutti i ricchi di mezz'età, lo storico televisivo Dan Snow, come recentemente riportato in un articolo del New Yorker dedicato al regista, ha postato un video su TikTok in cui analizza una sfilza di piccole inesattezze che ha notato. Ad esempio, nel film Maria Antonietta, al momento dell'esecuzione, ha lunghi e crespi, ma nella realtà le erano stati tagliati. Non solo, Napoleone non era presente, come invece mostra il trailer. Inoltre, nella battaglia delle piramidi durante la campagna d'Egitto, Napoleone non ha mai preso di mira quei monumenti millenari. Avrà anche provocato centinaia di migliaia di morti in guerra, ma si è sempre ben guardato dal diventare un iconoclasta.

Interrogato su questo fact checking virale, Scott ha dato una risposta tanto tagliente quanto concisa: «Fatevi una vita».Il fastidioso e superficiale dilungarsi di CinemaSins è irritante di per sé, oltre a ricordare molto da vicino lo "spero che qualcuno sia stato licenziato per questo errore" dei The Simpson, il cui scopo nello show è dimostrare come non ci si debba impegnare con l'arte, o con le persone, più in generale, nei vari contesti sociali.

Che dire, però, dell'accuratezza storica dei film più in generale? È abbastanza ovvio che il cinema, in quanto mezzo in cui eventi reali e fittizi vengono compressi in storie di oltre due ore, richiederà sempre una certa dose di licenza poetica. Questo potrebbe implicare piccoli anacronismi utili a promuovere la chiarezza narrativa. Può capitare, ad esempio, che l'eponimo Napoleone appaia in un posto in cui non è mai stato, almeno secondo i libri di storia. Oppure potrebbe succedere che Antonietta porti lunghi capelli sciolti quando le viene tagliata la testa. (La prossima volta diranno che non ha mai indossato le Converse).Ma, alla fine, ci frega davvero qualche cosa? Sarebbe diverso se Napoleon ci finisse con una botta in testa inchinandosi ai dati storici ma, nel caso l'irriverente e beffarda risposta di Scott non fosse già un indizio più che sufficiente, è ovvio che non sia un film così preoccupato della parte "bio" del biopic. Come altri blockbuster dello stesso genere, pensiamo a Braveheart e 300, è stato commercializzato come un film tutt'altro che adatto al ripasso della storia. I trailer suggeriscono che si scaverà più nell'interiorità di Napoleone - ad esempio, la parola "amante" è uno degli aggettivi più epicamente evidenziati del trailer, il che mi fa presumere che sarà raffigurato come un soggetto quantomeno conflittuale, secondo l'interpretazione di Scott e dello sceneggiatore David Scarpa.

Quali sarebbero, poi, gli aspetti del trailer che lascerebbero pensare che si tratti di una pedissequa lezione di storia?La vera storia di Napoleone non è altro che una trama epica attorno alla quale ricamare il più grande spettacolo pirotecnico mai visto. Questo è un film che vuole fare soprattutto una cosa: darci un sacco di battaglie imponenti e spettacolari, con orde di comparse riprodotte digitalmente fatte saltare in aria dai cannoni o infilzate da una lama. Ci regalerà eleganti inquadrature al rallentatore di Napoleone che guarda severo il campo di battaglia, impassibile di fronte alle infinite distese ricoperte di corpi senza arti che si contorcono nel fango gelido. Ci mostrerà molti, moltissimi cavalli. Tanti maledetti cavalli.

Se vuoi i freddi e duri fatti storici, leggiti un libro. O Guardati un documentario ben fatto. (Come per Napoleone, ci sono migliaia di persone ossessionate dall'antichità al pari di Connor Roy). Lo dico essenzialmente per fare eco alla star Joaquin Phoenix che, interrogato sull'accuratezza storica di Napoleon dalla rivista Empire durante l'estate, ha detto: «Se volete davvero capire Napoleone, probabilmente dovreste studiare e prepararvi. Perché quando vedrete questo film, sarà un'esperienza raccontata attraverso gli occhi di Ridley».

Comunque non è che Scott e il team responsabile della realizzazione di Napoleon non abbiano fatto ricerche. Secondo Variety, nei cinque giorni trascorsi a ricreare la battaglia di Waterloo, si sono spinti fino a ricreare il modo in cui i soldati britannici si allenavano a brandire le baionette, agitandole contro i francesi per spaventarli (che, sorprendentemente, non è un eufemismo). Non si tratta, quindi, di evitare la storia per mancanza d'amore della storia. Si tratta semplicemente di valorizzare l'intrattenimento. Il cinema è enfatico come lo stereotipo dell'italiano quando gesticola freneticamente così come sono enfatiche le varie epopee storiche, rispetto alle polverose biografie.

Difficilmente qualcuno farà la fila per andare a vedere Napoleon nella speranza di assistere a una biografia fedele alla realtà, tanto meno a una singola spettacolare battaglia, così come difficilmente qualcuno ha comprato il biglietto per vedere Il Gladiatore con l'aspettativa di riverenza per i documenti storici, ma per vedere Russell Crowe lottare con una tigre.

L'adagio è antico e c'è una ragione: non lasciare che la verità intralci una buona storia. Per questo motivo, quando la Sfinge di Napoleon sarà ridotta all'oblio dalle palle di cannone, mi alzerò in piedi ad applaudire.

Articolo originariamente pubblicato su GQ UK