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Nicola Trussardi, il figlio Tomaso: «Mio padre discriminato perché ...

Nicola Trussardi il figlio Tomaso Mio padre discriminato perché
Tomaso Trussardi ha sollevato una polemica deciamente insolita nel corso di un'intervista rilasciata durante il podcast "1%" di Giacomo Freddi. Parlando del padre Nicola...

Tomaso Trussardi ha sollevato una polemica deciamente insolita nel corso di un'intervista rilasciata durante il podcast "1%" di Giacomo Freddi.

Parlando del padre Nicola Trussardi, celebre stilista e imprenditore, ha rivelato che fu emarginato dal mondo della moda perché "diverso". Secondo Tomaso, il padre venne discriminato perché non era omosessuale, a differenza di molti stilisti influenti dell’epoca, che lo boicottarono e gli impedirono di partecipare a eventi e fiere del settore.

APPROFONDIMENTI

La discriminazione

Siamo tristemente abituati a sentire storie di discriminazione in base all'orientamento sessuale delle persone, ma il racconto di qualcuno discriminato in quanto eterosessuale risulta ancora piuttosto singolare. «Gli stilisti non gli permettevano di sfilare e lo escludevano dalle fiere», ha dichiarato Tomaso Trussardi raccontando la storia professionale del padre.

Ha poi proseguito spiegando come il padre fosse ghettizzato non solo per il suo orientamento sessuale, ma anche per le sue radici bergamasche e il suo background professionale. «Non era uno stilista, era un pellettiere» ha aggiunto.

Secondo il racconto del figlio, nonostante gli ostacoli incontrati, Nicola non si arrese. Quando gli fu negata la partecipazione alle fiere, scelse di battere nuovi percorsi, sfilando fuori fiera, anticipando una tendenza che oggi è largamente adottata dai brand di moda più rinomati. «Oggi chi sfila più in fiera? Nessuno. È stato un precursore, aveva capito che non doveva solo costruire un’azienda di moda, ma un vero e proprio lifestyle» ha sottolineato Tomaso.

L'eredità di Trussardi

Nicola Trussardi, morto in un tragico incidente stradale nel 1999, lasciò un'eredità significativa. Suo figlio Tomaso ha affermato di aver dovuto affrontare il peso del cognome e la perdita precoce del padre. «Mi fa ridere quando mi chiamano "figlio di papà", io che ho perso il padre a 15 anni», ha commentato in un’intervista rilasciata a Vanity Fair. Anche suo fratello Francesco perse la vita in un incidente automobilistico solo quattro anni dopo la morte di Nicola, nel 2003.

A seguito della perdita precoce del padre, e dopo alcune esperienze lavorative al di fuori del campo della moda, Trussardi è stato nominato amministratore delegato dell’azienda di famiglia, un traguardo che riconosce come il risultato di un percorso lungo e impegnativo, e non come una mera eredità da parte del lavoro del padre.  «A 21 anni ero sia l'assistente di Manfredi Catella, che è la persona che ha ricreato il nuovo centro di Milano. Nel mentre facevo il giornalista a Libero. Due mestieri che non c'entravano niente con il mio. L'eventuale influenza del mio cognome non poteva essere determinante per il successo delle mie attività».

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