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Niger, folla tenta l'assalto all'ambasciata francese a Niamey. L'Eliseo ...

Niger folla tenta lassalto allambasciata francese a Niamey LEliseo
Ecowas lancia un ultimatum di 7 giorni, non escludendo l'uso della forza, e ponendo sanzioni al Niger: bloccati gli asset nella banca centrale degli stati africani dell'organizzazione e imposto il divieto di viaggio per i militari implicati nel golpe

Situazione incandescente a Niamey in Niger dove in migliaia di manifestanti pro-giunta si sono radunati stamane nelle strade principali della capitale. Alcuni hanno tentato l'assalto all'ambasciata francese, dopo che Parigi ha sospeso gli aiuti a seguito del colpo di Stato. 

"Viva Putin", "Viva la Russia", e "Abbasso la Francia" hanno urlato i manifestanti davanti all'edificio strappando la targa con la scritta 'Ambasciata francese in Niger', per poi calpestarla e sostituirla con bandiere russe e nigerine,denunciando con forza l'ex potenza coloniale da cui il Paese ha ottenuto l'indipendenza nel 1960. La folla è stata poi dispersa dall'esercito regolare. 

La giunta golpista sarebbe alleata della Federazione russa. Sul terreno si è detta pronta a intervenire anche la compagnia Wagner. Nel Paese vi è un 'interesse multipolare' - dicono gli analisti - che riguarda anche la Cina.

Ma il timore è che ora si prepari una nuova rappresaglia armata contro i golpisti che lo scorso 26 luglio ha destituito il presidente eletto Mohamed Bazoum, attualmente nella sua residenza in ostaggio, insieme alla famiglia, dei militari di Abdourahmane Tchiani, l'uomo forte al comando che il presidente stava per licenziare. Fatto che per alcuni è stata la ragione del golpe.

GettyImages

Niger, proteste davanti all'ambasciata francese a Niamey

L'Ecowas (la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) dopo un vertice d'emergenza ad Abuja ha dato un ultimatum di 7 giorni ai golpisti in Niger per il ripristino dell'ordine costituzionale e del governo civile del presidente Mohamed Bazoum, non escludendo l'uso della forza se ciò non accadrà. L'organizzazione ha anche deciso di imporre sanzioni economiche "immediate" che impongono il divieto di viaggio e il congelamento dei beni dei responsabili del golpe a Niamey. 

Ieri l'Unione africana aveva dato un altro ultimatum ai golpisti di ripristinare l'ordine costituzionale entro 15 giorni. In soccorso arriva la mediazione dell'ex presidente nigeriano Mahamadou Issoufou e quello del presidente di transizione del Ciad, Mahamat Idriss Dèby Itno, arrivato a Niamey per "sondare il terreno e cercare di portare una soluzione della crisi".

I vicini e i partner internazionali, tra cui gli Stati Uniti, le Nazioni Unite, l'Unione Africana, l'Unione Europea e l'ex potenza coloniale Francia, hanno condannato la presa di potere militare, si sono tutti rifiutati di riconoscere i nuovi leader e hanno chiesto che il presidente Mohamed Bazoum fosse riportato al potere, democraticamente eletto nel 2021.

Rainews

Il presidente Bazoum e il comandante Tchiani

Il governo francese ha condannato le violenze dinanzi alla sua ambasciata, a Niamey, e ha chiesto alle autorità di garantirne la sicurezza". "Chiunque attacchi cittadini francesi, esercito, diplomatici e diritti di passaggio francesi vedrebbe la Francia rispondere in modo immediato e senza esitazioni. 

Emmanuel Macron non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi", si legge nella nota dell'Eliseo. Secondo il Quai d'Orsay le forze nigerine hanno l'obbligo di garantire la sicurezza dei possedimenti diplomatici e consolari ai sensi delle Convenzioni di Vienna. In Niger si trovano tra i 500 e i 600 cittadini francesi. 

GettyImages

Niger, proteste davanti all'ambasciata francese a Niamey

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