Djokovic e il ritiro in semifinale: il 'vecchio leone' oggi non ha ruggito
Oggi il fisico di “Nole” non ce l'ha fatta. Lo “scontro generazionale”, invocato ad ogni match che il serbo, 37enne, disputa contro le nuove leve dell'era Open, oggi ha sortito l'effetto. L'infortunio, che lo aveva già condizionato contro Alcaraz ai quarti, ha chiesto il conto e messo in ginocchio il “vecchio leone” entrato in campo con la coscia sinistra fasciata.
Uno sconsolato Djokovic ha dovuto ammettere a se stesso di non essere così forte e ha dato forfait durante l'incontro di semifinale con Alexander Zverev, rinunciando all'undicesimo titolo in terra australiana. Le roi est mort, vive le roi.
"Ho fatto tutto il possibile per gestire l'infortunio. I farmaci e, credo, la fascia e il lavoro di fisioterapia un po' mi hanno aiutato oggi. Ma verso la fine del primo set ho iniziato a sentire sempre più dolore, troppo da gestire per me, non potevo continuare in quel modo. Un finale sfortunato, ma ci ho provato", il serbo commenta così il ritiro a causa del problema alla coscia sinistra.
Lo stesso Djokovic aveva dichiarato di essere "preoccupato" per il suo infortunio, che aveva definito simile a quello subito ai muscoli posteriori della coscia agli Australian Open del 2023. Dopo un'intensa battaglia durata quasi 1 ora e 20 minuti, Nole ha deciso di comunicare la sua decisione di abbandonare la partita. Era la sua cinquantesima semifinale in uno Slam, giunta proprio nel torneo che più ama e che per ben 10 volte aveva vinto. Alla sua uscita dal campo è stato fischiato dal pubblico della Rod Laver Arena ma ha ricevuto il sostegno di Zverev, che ha chiesto agli spettatori di smetterla di fischiarlo.
Djokovic: "Ritiro perché sentivo troppo dolore"
"Se avessi vinto il primo set ci avrei provato per qualche altro game, forse ancora un set, ma sentivo che le cose stavano peggiorando. Davanti a me ci sarebbe stata una battaglia di altre 3 o 4 ore e oggi non l'avrei potuta sostenere". Novak Djokovic in conferenza stampa spiega così il suo ritiro in semifinale agli Australian Open contro contro Alexander Zverev. "Dal match con Alcaraz non mi sono più allenato. Ho fatto tutto quello che potevo per gestire l'infortunio muscolare, ho fatto qualche trattamento con il fisio e in parte mi ha aiutato ma a fine primo set ho iniziato a sentire molto dolore, troppo per riuscire a sostenerlo. Appena tornerò a casa, in Europa, farò altri esami e mi confronterò con il mio staff medico per cercare il modo di recuperare", aggiunge il serbo.
Zverev difende Djokovic: "Fischi ingiusti"
Il tedesco, che ora ha la strada spianata per la finale, ha difeso Nole dopo che il 24 volte campione del Grand Slam è stato fischiato da alcuni spettatori mentre usciva dal campo: "Sapeva che probabilmente dopo il primo set avrebbe dovuto giocare almeno altre tre ore, e questo è molto difficile da fare se hai una lacerazione o se hai un infortunio muscolare", ha detto. "Quindi penso che si dovrebbe smettere di incolpare Novak. Ha fatto assolutamente tutto quello che poteva sul campo da tennis negli ultimi 20 anni. Ha vinto questo torneo con una lesione addominale mentre la maggior parte dei giocatori non può nemmeno continuare a giocare. Ha vinto questo torneo con una lesione tendinea. È un 10 volte campione a Melbourne. Penso che dovremmo tutti rispettare questo in un certo senso perché non c'è nessuno nella storia di questo sport che ha vinto e che ha fatto tanto quanto lui".
Australian Open, Djokovic vs Zverev, 24 gennaio 2025 (gettyimages)
Il futuro di Nole
Djokovic non nasconde i dubbi sul suo futuro, questo potrebbe esser il suo ultimo Slam a Melbourne: "Non so, tutto è possibile ma vediamo come andrà la stagione. Vorrei continuare e vorrei essere di nuovo qui, nel torneo che mi ha dato le più grandi soddisfazioni - ha ammesso -, se fisicamente starò bene e avrò ancora le giuste motivazioni non vedo perché non dovrei tornare. Gli infortuni fanno parte del nostro lavoro ma non posso buttar via tutti i bei ricordi che mi legano a questo torneo. Ora sono dispiaciuto e arrabbiato per il ritiro ma l’Australia sarà sempre nel mio cuore, è il mio Slam preferito, quello che mi ha regalato le più grandi gioie".