Perché Olly tentenna e potrebbe davvero rinunciare all'Eurovision

Sembrava una frase di circostanza, ma almeno fino a questo momento, non c’è stato nessun annuncio ufficiale a riguardo. Olly non ha ancora confermato la sua partecipazione all’Eurovision 2025, possibilità che viene data di default a chi trionfa al Festival di Sanremo e questo “ritardo” sembra avvalorare la tesi della seria indecisione da parte del cantante ligure di partire per Basilea il prossimo maggio e rappresentare l’Italia alla manifestazione canora.

Olly è il vincitore di Sanremo 2025

La canzone c’è, la presenza scenica anche, il phisique du role idem. Olly ha tutte le carte in regola per fare bene all’Eurovision Song Contest, ma il puzzle è composto da molti più tasselli che, ça va sans dire, si devono incastrare tra loro. Ci sono altri fattori da considerare, come gli impegni già presi e, cosa da non sottovalutare, la salvaguardia della propria salute mentale, a rischio con sovraccarichi di stress e lavoro. Dopo la vittoria al 75esimo Festival di Sanremo con il brano Balorda nostalgia e giorni nel tritacarne festivaliero, Federico Olivieri ha manifestato la necessità di prendersi del tempo prima di accettare di rappresentare l’Italia all’ESC, in programma a Basilea dal 10 al 17 maggio, ed è chiaramente un segno di maturità e non di poco patriottismo come qualcuno ha scritto sui social.

“Non avendo pensato di vincere, non ho nemmeno riflettuto sull’eventualità di partecipare all’Eurovision”, ha dichiarato subito dopo la vittoria, "Ho bisogno di metabolizzare tutto e capire cosa fare. Alla mia età non ho fretta di decidere”. Un dubbio non legato alla paura di affrontare una competizione internazionale, ma più alla decisione di sedersi con il suo team e trovare la situazione migliore per lui, “Non ho paura di perdermi, ma voglio essere certo di fare questa scelta con la giusta consapevolezza. La paura esiste, ma è un motore che mi tiene vivo”.

La Rai gli ha concesso sette giorni per prendere una decisione ("Mi prendo una responsabilità, dato che non ci sono scadenze urgenti anche se la macchina è complessa. Credo che una settimana di tempo la meriti, perché le ultime 12 ore sono state un frullatore", le parole di Claudio Fasulo, vicedirettore dell’intrattenimento Prime Time Rai ndr) perché i tempi sono stretti ed è già tempo di far partire la macchina organizzativa. I pro di partecipare all'ESC sono molti, in primis l’esposizione globale, la possibilità di farsi conoscere al di fuori dei confini nazionale con il faro guida di ciò successo ai Maneskin e poi l'orgoglio di rappresentare il proprio Paese in uno scenario internazionale.

I contro, il tour nei teatri dal 4 fino al 23 maggio già sold out che richiederebbe una nuova programmazione, ma anche la necessità di non sentirsi costretti a partire a tremila e rischiare un burnout, come successo a diversi giovani talenti negli ultimi anni. A supportarlo nella scelta, la manager Marta Donà, che ha seguito artisti del calibro di Måneskin, Marco Mengoni e Angelina Mango, tutti portati alla vittoria di Sanremo e poi proprio all’Eurovision e che conosce il contesto a menadito.

Olly e Lucio Corsi sul palco di Sanremo 2025

Nel caso Olly decidesse di rinunciare, il regolamento prevede che il secondo classificato, in questo caso Lucio Corsi, prenda il suo posto, come successo nel 2016 con il forfait degli Stadio e l'arruolamento di Francesca Michielin. "Qualora l’Artista stesso non consegni il modulo di accettazione alla partecipazione nei tempi indicati, RAI designerà il rappresentante l’Italia all’ESC secondo l’ordine della classifica finale del Festival della Canzone Italiana, senza che il suddetto Artista o la sua Casa discografica abbiano nulla a pretendere", si legge nella normativa sottoscritta da tutti gli artisti in gara. Il cantautore toscano di Volevo essere un duro potrebbe a sua volta rinunciare chiamando in causa Brunori Sas, e così via. Chi preparerà la valigia per la Svizzera (e incontrare sul palco Michelle Hunziker)?