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Meloni rinvia la conferenza di fine anno per sindrome otolitica, cos'è

Meloni rinvia la conferenza di fine anno per sindrome otolitica cosè
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La presidente del Consiglio, si apprende dai suoi collaboratori, è in via di miglioramento dopo una visita dell'otorino, che le ha effettuato una manovra curativa. La sindrome otolitica causa vertigini che si ripetono ogni volta che la testa cambia posizione, soprattutto quando ci si sdraia o ci si gira sul fianco. Ecco cosa sapere

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Giorgia Meloni ha rinviato la conferenza stampa di fine anno perché affetta da sindrome otolitica. La presidente del Consiglio, secondo quanto si apprende dai suoi collaboratori, è in via di miglioramento dopo una visita dell'otorino, che le ha effettuato una manovra curativa. Meloni ha iniziato ad avere questo disturbo, il cui nome scientifico è vertigine posizionale parossistica benigna, l'altro ieri. Ecco cos'è la sindrome otolitica e in cosa consiste la manovra per curarla.

Cosa sono gli otoliti

L'orecchio interno è la sede dei sensori dell'equilibrio, queste strutture sono contenute in ampolle scavate nell'osso e sono piene di un liquido, l'endolinfa. “All'interno sono posizionate le cellule sensoriali dell'equilibrio, dotate di ciglia verticali, su cui poggia uno strato di innumerevoli cristalli chiamati otoliti, che si comportano come dei minuscoli sassolini – spiega il sito dell'ospedale Niguarda – A ogni movimento della testa gli otoliti, essendo più pesanti della linfa, causano una deflessione delle ciglia delle cellule sensoriali. Questa sollecitazione invia un segnale al cervello informandolo sulle variazioni di posizione della testa nello spazio”.

Italian Prime Minister, Giorgia Meloni, during her meeting with UK Prime Minister at Palazzo Chigi, Rome, Italy, 16 December 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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OtolitiOtoliti
©Getty
Sindrome otolitica: i sintomi

Può capitare che a seguito di un distacco anomalo alcuni otoliti escano dalla loro sede naturale e si depositano sul fondo dell'ampolla tra i recettori sensoriali. “Finché si resta in posizione verticale, non causano alcun disturbo, ma ogni volta che ci sdraia o ci si alza, gli otoliti si muovono dentro l'ampolla causando un violento impulso ai sensori, che a loro volta inviano al cervello un improvviso segnale di rotazione – spiega ancora il sito del Niguarda – Questo causa fastidiosi giramenti di testa, che si manifestano soprattutto con dei capogiri a letto. Il nome scientifico del disturbo è vertigine posizionale parossistica benigna e gli episodi si ripetono ogni volta che la testa cambia posizione, soprattutto quando ci si sdraia o ci si gira sul fianco, soprattutto la notte. Invece in piedi, durante il giorno, persiste solo un vago senso di instabilità, senza capogiro”.

Close up of a Mallard duck quacking whilst on the water surrounded by circular ripples.
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La manovra per otoliti

È necessario il consulto di uno specialista che, una volta valutato il caso, può eseguire alcune manovre per riportare gli otoliti nella loro posizione originale. Esistono di diversi tipi di manovre liberatorie, come la manovra di Semont, la manovra di Epley, e la manovra di McClure, a seconda dell’ampolla interessata. Questi trattamenti consistono “in una serie di movimenti della testa e del corpo condotti dal medico sul paziente, al fine di far uscire gli otoliti dall'ampolla”, spiega ancora il sito del Niguarda. Se la manovra va a buon fine “il paziente avverte durante l'esecuzione una breve e violenta vertigine con rotazione dell’ambiente esterno inversa rispetto a quella presente durante le crisi. Questa viene definita vertigine liberatoria proprio perché coincide con la fuoriuscita degli otoliti dall'ampolla”.

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Salute e Benessere Che cos’è la sindrome dell'impostore, di cui soffriva anche Einstein

Annovera “pazienti” illustri, ma la sindrome dell’impostore non è una vera e propria malattia, a dispetto del nome: si tratta infatti di scarsa considerazione che fa patire chi ne è affetto. Il solo modo per uscirne è lavorare con lo psicologo per sfatare queste false percezioni di sè

“La considerazione esagerata in cui viene tenuto tutto il mio lavoro, mi mette a disagio e talvolta mi fa sentire un imbroglione, anche se involontario”. Queste parole, espresse dal padre della relatività, Albert Einstein, sono il primo segnale della nota sindrome dell’impostore, un timore di cui soffre chi crede di godere di una stima immeritata, quasi sproporzionata rispetto alle proprie competenze

L’ESPRESSIONE – Ma chi ha parlato per la prima volta di “sindrome dell’impostore”? L’espressione è nata non molti anni fa, nel 1978, e a coniarla furono le psicologhe Pauline Rose Clance e Suzanne Imes. Nella sua attività di psicoterapeuta, Clance aveva notato come molti studenti universitari non sentissero di aver meritato il posto nei loro prestigiosi atenei o addirittura pensassero che la loro domanda fosse stata accettata per errore

IN CHI SI MANIFESTA – Alcune ricerche successive hanno evidenziato come il fenomeno si manifesti soprattutto in molte persone, uomini e donne, che hanno una formazione superiore e ricoprono ruoli di alto grado in diversi settori, tra cui istruzione, sanità e finanza

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