"Quei bravi ragazzi", uno spaccato di vita mafiosa come solo Scorsese sa raccontare
Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).
Vai al blogQUEI BRAVI RAGAZZICon Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci. Regia di Martin Scorsese. Produzione USA 1990. Durata: 2 ore e 26. In tv su Iris alle 21
LA TRAMAUn pentito di mafia (pentito per modo di dire,si decide a testimoniare per non andare in galera a vita) racconta i suoi trascorsi. Da quando, bambino, i suoi eroi erano i boss del quartiere ai lunghi anni in cui arruolatosi tra le file di Cosa Nostra partecipò a rapine, ricatti omicidi. Anni belli, secondo lui (non pagava le tasse e non aveva mai problemi di parcheggio).
PERCHÈ VEDERLO Perché è uno spaccato di vita mafiosa raccontato come solo Scorsese ha dimostrato di fare. La vita quotidiana di un aspirante boss come quella di un uomo qualunque alle prese con problemi di lavoro, di famiglia, d'amicizia (certo, amicizie troncate spesso in maniera brutale). Una parata di big della recitazione, tutti (inevitabilmente) di origine italiana. Tra De Niro, Liotta e Sorvino, a svettare è Joe Pesci, nei panni non nuovi per lui di cavallo pazzo mafioso.