Cinquanta portate e fino a sei ore a tavola: 8 cose da sapere su ...
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Nella puntata del 13 febbraio di MasterChef, la decima, ci sarà un Invention Test visionario, dove i sette concorrenti rimasti saranno chiamati a rompere gli schemi di tutto quello che fin qui hanno considerato cucina. Sarà un viaggio nel futuro. Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli hanno deciso per questo di affidare i cuochi amatoriali a Rasmus Munk, chef danese 2 stelle Michelin con il ristorante Alchemist a Copenaghen. La sua è una cucina multisensoriale e olistica, un concetto che comprende oltre a gastronomia, anche arte, attivismo e tecnologia.
Ecco una piccola guida per sapere di più sullo chef, sul suo ristorante e sulla sua idea di cucina.
MasterChef 14, concorrenti alla prova con la cucina olistica dello chef danese Rasmus Munk
di Nicoletta Moncalero 13 Febbraio 2025
Chi è lo chef
Nato nel 1991 a Randers, in Danimarca, Rasmus Munk si è fatto notare fin da giovane per la sua creatività. Dopo un breve periodo al ristorante stellato North Road di Londra, la sua carriera ha preso il volo quando è stato nominato Capo cucina al ristorante Treetop di Vejle, a soli 22 anni. Qui ha iniziato a sperimentare combinazioni audaci di ingredienti, tecniche e consistenze. Per Rasmus Munk, la cucina dev’essere tanto spettacolare quanto significativa.
Cos'è l'Alchemist
Nel 2015 ha aperto il primo Alchemist a Copenaghen. Tuttavia, il suo vero capolavoro ha preso vita nel 2019, quando ha inaugurato una nuova incarnazione dell’Alchemist in un ex cantiere navale nel quartiere industriale di Refshaleøen.
Attento al sociale
Oltre a essere un innovatore della ristorazione, Munk si impegna molto socialmente. Durante il lockdown del 2022, ha fondato JunkFood, un’associazione benefica che, ad oggi, ha distribuito oltre 255mila pasti ai senzatetto di Copenaghen.
I riconoscimenti
Nel 2024, Munk è stato insignito del titolo di Miglior Chef del Mondo ai prestigiosi Best Chef Awards di Dubai, un riconoscimento che celebra il suo talento e il suo impegno per una cucina che non si limita a nutrire il corpo, ma anche la mente e lo spirito. Alchemist ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali: due stelle Michelin dal 2020, ottavo posto fra i World’s 50 Best e il titolo di Best Restaurant in Europe secondo Opinionated About Dining (dal 2021 al 2024).
La chef Hélène Darroze ai giovani: “Annotate tutto di un piatto, poi però rifatelo a modo vostro”
di Nicoletta Moncalero 13 Febbraio 2025
Cosa si mangia all'Alchemist
Non pensate ad un semplice ristorante, ma un’esperienza multisensoriale unica al mondo. Il percorso gastronomico, dura dalle 3 alle 6 ore e comprende circa 50 portate, o meglio, "impressioni" culinarie. Ogni piatto è studiato non solo per deliziare il palato, ma anche per stimolare riflessioni su temi etici e sociali, come la sostenibilità ambientale, il cambiamento climatico, il benessere animale e l’ineguaglianza sociale. I biglietti sono rilasciati quattro volte all’anno.
Perché è uno spettacolo
Ogni dettaglio dell’ambiente è pensato per coinvolgere tutti i sensi: dagli effetti visivi agli elementi teatrali, fino alla musica, creata appositamente per accompagnare la degustazione. La spettacolarità del luogo è amplificata dalle performance dal vivo di artisti e attori, da installazioni interattive e dall'architettura stessa, che rompe con ogni convenzione della ristorazione tradizionale.
Cos'è la cucina olistica
La Holistic Cuisine non coinvolge solo il gusto, ma anche vista, udito, tatto e olfatto, creando un’esperienza totalizzante, e integra elementi da varie discipline, al fine di creare un’esperienza immersiva e provocatoria. Ogni piatto sfida le aspettative, utilizzando ingredienti, tecniche e presentazioni non convenzionali per sorprendere e far riflettere. L'obiettivo non è solo servire cibo eccellente, ma anche suscitare emozioni e dibattiti che possano avere un impatto duraturo sulla società.
Spora, la nuova sfida
Spora è un innovativo laboratorio di ricerca gastronomica a Refshaleøen, Copenaghen, a pochi passi dal suo celebre ristorante Alchemist. L’idea alla base di Spora nasce dalla filosofia della Holistic Cuisine, che Munk applica già in Alchemist. Il concetto di “utilizzo totale” degli ingredienti guida la sua visione: trasformare ciò che viene comunemente scartato in piatti che non solo sorprendono, ma aprono la strada a una gastronomia più sostenibile.