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Immobili, ecco cosa prevede la mediazione sulla riforma del Catasto

Immobili ecco cosa prevede la mediazione sulla riforma del Catasto
La proposta si è resa necessaria quando, durante una riunione tra governo e forze di maggioranza, la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra ha definito dirimente per il governo l’approvazione della riforma del catasto. Immediata la reazione della
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Rendere ancora più esplicito che, una volta elaborato il censimento degli immobili, non si mette mano alle tasse sulla casa. È uno degli aspetti, a quanto si è appreso da fonti parlamentari, inclusi nella bozza di proposta di modifica dell’articolo sulla riforma del catasto della delega fiscale su cui sta lavorando Forza Italia nel tentativo di cercare una mediazione con la Lega. La proposta non è stata ancora formalizzata. «Quello che sta facendo Forza Italia alla Camera - ha spiegato la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital - è fare una proposta di mediazione che verrà presentata nella giornata di oggi (giovedì 3 marzo, ndr) e che spero sia risolutiva, anche perché con questi venti di guerra tutto abbiamo bisogno tranne che tensioni e conflittualità».

Verso voto in commissione ma l’esito è incerto

Le distanze nella maggioranza rimangono. Nel caso in cui il tentativo di mediazione non avesse successo, si profilia un “Redde rationem” sulla riforma degli estimi catastali, osteggiata dalla Lega che chiede lo stralcio della norma della delega fiscale necessaria per centrare gli obiettivi del Pnrr. Nell’incontro che ha avuto con i parlamentari leghisti, il segretario Matteo Salvini non ha parlato solo di Ucraina, ma anche del tema caldo del momento, la riforma del catasto, su cui ci sono frizioni tra governo e centrodestra. E se la Lega preme per lo stralcio del testo di riforma, il governo ha fatto sapere di non essere invece disposto a transigere, chiedendo al centrodestra di ritirare gli emendamenti soppressivi. Alle 14.30, sul tema della riforma dei valori immobiliari, si riunisce alla Camera la Commissione Finanze. Il voto si preannuncia rovente, dall’esito incerto.

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La partita in Commissione

Non è escluso che la proposta di compromesso venga formalizzata in mattinata. Ad ogni modo in commissione si fa già la conta dei voti: uno degli scenari possibili sarebbe che la Lega non voti, il che potrebbe portare all’approvazione risicatissima della norma per un solo voto favorevole. Se questa ipotesi si concretizzasse verrebbe dunque superato uno scoglio importante per ottenere i fondi del Recovery plan, ma dopo lo schiaffo al governo sul contante, secondo fonti della maggioranza, imporrebbe comunque un ulteriore confronto interno nell’esecutivo. In genetrale, iI correttivi sui quali la commissione è chiamata a esprimersi sono 467 (non tutti riguardano il catasto). Lo stallo sulla delega fiscale dura già da più di un mese.

Il compromesso delineato

Nella bozza di compromesso delineato da Fi, è stato spiegato, si prevede un ulteriore passaggio in Parlamento, nonché il coinvolgimento dell’Anci e delle associazioni di categoria, e si sottolinea che il valore catastale e quello commerciale si allineano ma non sono automaticamente oggetto della riforma. In sostanza lo spirito della proposta, hanno chiarito le stesse fonti, è che la modifica del catasto deve essere solo una fotografia, non una riform. Quest’ultima sarà responsabilità politica di chi verrà dopo.

L’aut aut posto dal Governo

La mediazione di Fi si è resa necessaria quando, durante una riunione tra governo e forze di maggioranza, la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra ha definito dirimente per il governo l’approvazione della riforma del catasto. Una presa di posizione che è stata vissuta come una pressione sui lavori del Parlamento da parte dell’esecutivo. E che rispecchia la linea che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dettato all’indomani della salita al Colle da Sergio Mattarella: la delega fiscale rimane il primo punto della road map del governo e bisogna procedere spediti. Sul catasto, dunque, non sono ammessi cedimenti. Dopo diversi tentativi falliti - l’ultimo lo bloccò Matteo Renzi nel 2015 - la revisione del catasto adesso va fatta. «Ora o mai più», ha detto chi ha parlato con il premier. Anche perché, ha osservato un ministro, «se non la fa questo governo non si farà mai».

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