Rihanna, lo show al Super Bowl ricordava un livello di Super Mario

Quando ha incontrato per la prima volta il team creativo di Rihanna – composto dal designer Willo Perron, dal coreografo Parris Goebel e dal direttore di produzione Joseph Lloyd – a settembre, Rodgers ha illustrato loro le limitazioni imposte dall'half time show. Ogni artista però insiste perché il proprio spettacolo sia più grandioso di quello precedente, e così Rodgers e i collaboratori della popstar hanno escogitato una soluzione: far cantare Rihanna in aria.

La cantante ha passato gran parte della sua esibizione su una serie di piattaforme sospese sopra il palco vero e proprio. L'idea, che ha aggiunto un fattore sorpresa allo spettacolo riducendo al minimo il peso sul manto erboso, è stata di Rodgers, che qualche settimana fa, mentre stava ultimando le preparazioni per l'evento, mi aveva mostrato il progetto su Zoom. Dal momento che è sovrastato da una cupola, lo stadio di Glendale è dotato di enormi strutture portanti, dette capriate, abbastanza robuste da "reggere un treno merci", come ha spiegato Rodgers al team di Rihanna. 

“È una cosa mai fatta prima – sottolinea Rodgers –. Abbiamo fatto volare Katy Perry su una specie di navicella spaziale. Ma questo è tutto un altro paio di maniche".

Complessivamente, lo spettacolo ha richiesto la partecipazione di circa ottocento persone, dagli operatori di ripresa agli addetti al palco, passando per Rihanna e i suoi ottanta ballerini e i sette membri della band. È stato anche necessario costruire un gran numero di strutture. Per ridurre al minimo il peso sul campo, il palco su cui si è esibita Rihanna doveva essere costruito con un massimo di quindici strutture mobili ("carrelli" in gergo tecnico). A causa della conformazione dei tunnel che portano al campo nel State Farm Stadium, l'azienda che ha costruito il palco, All Access, ha dovuto poi realizzare delle piattaforme dotate di scale in grado di essere inclinate per poter trasportare carichi.

E poi c'erano le piattaforme, che hanno dovuto essere sollevate singolarmente dalle capriate durante il primo tempo della partita e poi fatte scendere a livello del campo per mezzo di cavi nei preziosi sette minuti di tempo in cui il palco è stato allestito grazie a una serie di motori automatici. Alla base di ognuna delle piattaforme, grandi ciascuna circa tre metri per cinque, sono state applicate 512 luci che si sono poi accese seguendo l'esibizione di Rihanna. Alla fine dello spettacolo le strutture dovevano tornare sulle capriate per rimanerci fino al termine della partita. A differenza delle attrezzature utilizzate per gli half time show passati, inoltre, le piattaforme non potevano essere trasportate facilmente all'interno e all'esterno dello stadio; questo ha fatto sì che alcune delle prove finali si svolgessero direttamente nello stadio.

"A mio parere questo sarà l'half time show più avanzato dal punto di vista tecnico mai stato realizzato, vista la quantità di tecnologia utilizzata per spostare le piattaforme" ha dichiarato prima dell'evento Aaron Siebert, responsabile del progetto per Tait Towers, l'azienda che ha realizzato le piattaforme.

La performance di Rihanna potrebbe diventare un modello per i futuri Super Bowl. Bogle sostiene che l'Nfl si è impegnata a ridurre il più possibile l'impatto dello spettacolo sul campo, e se la finale continuerà a essere organizzata in stadi con manto in erba naturale (l'anno prossimo si giocherà all'Allegiant Stadium vicino a Las Vegas, un altro impianto con un campo in erba), i carrelli luminosi e le piattaforme volanti potrebbero diventare la norma. "Questa è la domanda da un milione di dollari: è un caso isolato o un'iniziativa pionieristica per il futuro – si chiede Siebert –? Spero davvero che possa aggiungere un nuovo livello all'half time show".

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.