I titoli delle canzoni di Sanremo 2025
I 30 big in gara hanno svelato titoli e argomento dei brani durante la finale di Sanremo Giovani
Nel corso della finale di Sanremo Giovani, mercoledì 18 dicembre, Carlo Conti ha reso noti anche i titoli dei brani in gara al prossimo Festival: sono stati gli stessi 30 big a svelarli, presentandosi alla serata e dando anche una veloce descrizione dell'argomento della canzone.
Ecco quindi l'elenco delle canzoni che ascolteremo da martedì 11 a sabato 15 febbraio 2025, nell'ordine in cui sono state presentate su Rai1:
Francesco Gabbani - Viva la vitaClara - FebbreAchille Lauro - Incoscienti giovaniBrunori Sas - L'albero delle nociShablo (feat. Guè, Joshua, Tormento) - La mia parolaGiorgia - La cura per meEmis Killa - DemoniMarcella Bella - Pelle diamanteGaia - Chiamo io chiami tuSimone Cristicchi - Quando sarai piccolaIrama - LentamenteSerena Brancale - Anema e coreOlly - Balorda nostalgiaElodie - Dimenticarsi alle setteMassimo Ranieri - Tra le mani un cuoreTony Effe - Damme 'na manoSarah Toscano - AmarcordRocco Hunt - Mille vote ancoraLucio Corsi - Volevo essere un duroNoemi - Se t'innamori muoriBresh - La tana del granchioRose Villain - FuorileggeWillie Peyote - Grazie ma no grazieModà - Non ti dimenticoFedez - BattitoFrancesca Michielin - Fango in paradisoRkomi - Il ritmo delle coseComa Cose - CuoriciniJoan Thiele - EcoThe Kolors - Tu con chi fai l'amore
Di cosa parlano i 30 brani presentati dai big, nelle loro parole:«Viva la vita» di Francesco Gabbani: «È una celebrazione della vita in quanto tale, dell’essenza della vita», ha spiegato.«Febbre» di Clara: «La vita sale e scende, un po’ come la febbre».«Incoscienti giovani» di Achille Lauro: «Si ispira a delle storie vere, parla un po’ di noi, giovani incoscienti».«L’albero delle noci» di Brunori Sas: «Parla della gioia della rivoluzione che porta una nuova nascita e di come una nascita sia anche una rinascita».«La mia parola» Shablo con Guè, Joshua e Tormento: «Ognuno di loro sarà la mia parola», ha detto Shablo.«La cura per me» di Giorgia: «Riuscire attraverso la potenza di un sentimento a concedersi un’evoluzione interiore, per imparare».«Demoni» di Emis Killa: «Parla di una notte d'amore». «Pelle diamante» di Marcella Bella: «Descrivo una tipologia di donne, donne che sanno quello che vogliono, sicure di sé, che hanno sofferto ma sono determinate, insomma hanno una pelle talmente dura che è quasi come il diamante». «Chiamo io chiami tu» di Gaia: «Parla di indecisione, ma anche della poetica dell'indecisione. A volte siamo schiavi dei nostri pensieri e poco legati all'istinto. È un po' un invito a uscire da questo limbo». «Quando sarai piccola» di Simone Cristicchi: «Una canzone molto intima che racconta di quando nella vita, col passare del tempo, noi diventiamo genitori dei nostri genitori e in qualche modo restituiamo tutto l'amore che abbiamo ricevuto». «Lentamente» di Irama: «È una canzone diversa, per me, che racchiude molta sincerità e verità. Una canzone che mi mette a nudo». «Anema e core» di Serena Brancale: «Un brano con la cazzimma. Parla di un'attitudine alla vita, di come tu costruisci un sogno o una storia d'amore. Le cose che fai bene le fai con anema e core». «Balorda nostalgia» di Olly: «Parla di nostalgia, una sensazione molto nota alla gente di mare. La nostalgia si può provare per qualcosa che si ha vissuto e anche per qualcosa che non si ha vissuto».«Dimenticarsi alle sette» di Elodie: «È un dramma». «Tra le mani un cuore» di Massimo Ranieri: «È un inno all'amore, alla cosa a cui più noi aspiriamo, l'amore che è la vita. Una storia lacerante d'amore, un atto di amicizia fra due, una storia meravigliosa». «Damme 'na mano» di Tony Effe: «Una canzone personale, c'è della romanità, è romantica, passionale». «Amarcord» di Sarah Toscano: «Parla di un po' di nostalgia, rivivere un ricordo e capire perché deve rimanere tale». «Mille vote ancora» di Rocco Hunt: «Parla della mia storia, ma sono sicuro anche della storia di tante altre persone. Parla della mia terra». «Volevo essere un duro» di Lucio Corsi: «Parla del fatto che questo mondo ci vorrebbe infallibili, perfetti come fiori, ma non ci dice che tutti i fiori sono appesi a un filo». «Se t'innamori muori» di Noemi: «Tutti abbiamo paura di sentirci feriti, quando esprimiamo i nostri sentimenti ci sentiamo vulnerabili, abbandonarci fra le braccia di un altro fa molta paura». «La tana del granchio» di Bresh: «Una canzone ubriaca, parla di quanto sia difficile spiegare in maniera verbale, scritta, certe emozioni forti». «Fuorilegge» di Rose Villain: «Una canzone che parla di desiderio, ha sia il lato struggente dell'amore, ma poi il desiderio ti fa veramente sentire vivo». «Grazie ma no grazie» di Willie Peyote: «Tutte quelle volte in cui ti senti dire qualcosa per cui ti cadono le braccia, ma per educazione rispondi "grazie ma no grazie"». «Non ti dimentico» dei Modà: «Una canzone d'amore, ma c'è anche un momento della vita in cui bisogna avere il coraggio di lasciarsi certe cose alle spalle». «Battito» di Fedez: «È una moltitudine di cose. Una dicotomia fra quella che può essere una canzone d'amore dedicata a una donna, ma quella donna è impersonificata nella depressione». «Fango in paradiso» di Francesca Michielin: «C'è del disagio in questo pezzo. Il tipo mi ha lasciata e io ho detto "scrivo una canzone, ci butto dentro tutto"». «Il ritmo delle cose» di Rkomi: «Arriva da un grandissimo bisogno di accogliere il disordine, invece di evitarlo, e ritrovare un po' il mio ritmo».«Cuoricini» dei Coma Cose: «Potrebbe essere un'altra ballad struggente oppure qualcosa di ritmato». «Eco» di Joan Thiele: «Parla dell'importanza di affrontare le proprie paure e di difendere le proprie idee sempre». «Tu con chi fai l'amore» dei The Kolors: «È il nostro modo per celebrare i momenti in cui guida l'istinto e non il ragionamento».
19 dicembre 2024 ( modifica il 19 dicembre 2024 | 09:31)
© RIPRODUZIONE RISERVATA