Sergio Mattarella: la Costituzione indica un armonico disegno di poteri
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Nella Costituzione vi è un disegno armonico dei rapporti tra i poteri dello Stato. È uno degli aspetti messi in evidenza dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell'incontro del 5 marzo con i giornalisti della Casagit ricevuti al Quirinale.
«Sarebbe grave se uno di questi» organi costituzionali «e tra questi anche il Presidente della Repubblica, pretendesse di attribuirsi compiti che la Costituzione assegna ad altri poteri dello Stato» ha detto Mattarella. Che ha poi continuato: «È un’indicazione di democrazia che si inserisce in quell'armonico disegno che la nostra Costituzione indica e presenta in maniera sinceramente ammirevole per coloro che la scrissero, che ebbero la forza - in condizioni difficili e anche dialetticamente molto accese - di definirla e approvarla. Anche questo rientra nella libertà, nel rispetto della libertà di tutti coloro a cui la Costituzione assegna un compito, che nessun altro può sottrarre per farlo proprio».
Il presidente promulga legge per dovere, non la fa propria
«Quando il presidente della Repubblica promulga una legge, non fa propria la legge, non la condivide, fa semplicemente il suo dovere, che è quello che ho descritto. Qualche volta ho come l'impressione che qualcuno pensi ancora allo Statuto Albertino in cui, come è noto, veniva affidata la funzione legislativa congiuntamente alle due Camere e al re. Quando le Camere approvavano la legge, il re prima di promulgarle doveva apporre la sua sanzione, cioè la sua condivisione nel merito, perché aveva anche attribuito il potere legislativo. Fortunatamente non è più così. Il Presidente della Repubblica non è un sovrano, fortunatamente, e quindi non ha questo potere. Ha soltanto quello che ho descritto» ha sottolineato il capo dello Stato.